Hanno Detto
Bentancur: «La Juve è stata una famiglia. Ecco perchè ho deciso di andare via»
Bentancur: «La Juve ha perso fame e rabbia, ultimi due anni lì insoddisfacenti» ha detto il centrocampista del Totteham
Rodrigo Bentancur è intervenuto ai microfoni di Tuttosport. Di seguito le parole dell’ex centrocampista della Juventus.
TOTTENHAM – «La verità e che sono felice, contentissimo di quanto sto realizzando con il Tottenham. Ho già segnato tre gol in questa stagione e non siamo neanche a metà. Ora che il tecnico, Antonio come lo chiamano qui i tifosi, ha cambiato sistema di gioco puntando su una mediana di tre centrocampisti mi chiede di spingermi con più costanza nell’area avversaria, di provare maggiormente ad andare al tiro: i risultati sono sotto gli occhi di tutti, credo sia un discorso di sicurezza nei propri mezzi. Quando senti che credono in te senza se e senza ma perdi ogni tipo di timidezza e ci provi».
CONTE – «Conte mi ha ritagliato un ruolo importante nella squadra, avverto la sua fiducia. Al Tottenham è cambiata la mentalità, e proprio su questo aspetto che Conte ha insistito, martellandoci continuamente».
JUVE E BOCA – «Vedo il Boca e la Juve in tv, per questione di orari mi viene più facile vedere i miei ex compagni bianconeri. Con molti sono in contatto, mi sono rimaste amicizie fortissime. Pensate che con Alex Sandro, Danilo, Cuadrado e Dybala abbiamo un gruppo whatsapp attivissimo. No Paulo non l’abbiamo escluso dal gruppo dopo che è andato alla Roma (ride ndr)».
JUVE – «I primi tre anni sono stati di crescita, gara dopo gara, di miglioramento. Gli ultimi due invece non sono stati soddisfacenti, penso che la Juve avesse perso un po’ di fame, di rabbia. Quando vinci molto, il rischio è che il gruppo si abitui ai trionfi, abbia la pancia troppo piena e vengono meno le motivazioni».
GRANDE OBIETTIVO – «Volevamo la Champions, non esserci riusciti ci ha frustrato e molto. Il mio giudizio generale sui miei anni in bianconero è però che sono stati fantastici, sono cresciuto tantissimo. Il club mi ha dato tutto sotto ogni aspetto, la tifoseria mi è sempre stata vicina. La Juve è stata la mia famiglia, il sentimento non muta né cambierà mai. Auguro loro trionfi in serie e ogni bene».
MOTIVAZIONI DELL’ADDIO – «La realtà è che dopo essere rimasto così a lungo alla Juve, avevo bisogno di un cambio. Di aria, di campionato, di obiettivi, di tipo di calcio. Arrivare in Premier è stato un salto di qualità importante, se non avessi fatto le cose per bene adesso non sarei qui a parlare con te».
MILAN IN CHAMPIONS – «In Champions abbiamo beccato il Milan, sono due grandi club che stanno tornando a livelli d’eccellenza. La sfida si deciderà a centrocampo, loro hanno giocatori meravigliosi. ma in Europa sono fondamentali le seconde palle. E poi i rossoneri facciano attenzione al nostro reparto avanzato. Kane, Son e Kulusevski, che ora ha recuperato, possono risolvere le partite in ogni istante».
MONDIALE – «Il calcio in Sudamerica ha uno stile differente di quello europeo, la differenza principale è nel modo di viverlo. Noi lo viviamo come se ogni minuto fosse l’ultimo. A livello di Nazionale, Uruguay, Argentina, Italia e Inghilterra sono squadre pazzesche. La aspetto questa Coppa del Mondo ma non sono ansiosissimo, intanto penso all’ultima partita con il Tottenham. Non devi pensare al Qatar, a come risparmiare energie. L’Uruguay ha Valverde, uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, Nunez, il pistolero Suarez, Cavani e tutti gli altri: ha la chance di disputare un gran torneo».