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Bernardeschi ai Junior Member: «Sogno Champions e Mondiale. Del Piero e Totti tra i miei idoli»
Il giocatore della Juventus, Federico Bernardeschi, ha risposto alle tante domande dei Junior Member. Ecco le parole del numero 33
Pomeriggio particolare per Federico Bernardeschi. Il calciatore della Juventus ha risposto alle domande dei Junior Member bianconeri. Ecco le sue parole: «Su un’isola deserta porterei un pallone, i miei cani e la mia ragazza. Cosa mangio prima della partita? Abbiamo una dieta da seguire, altrimenti il nostro nutrizionista si arrabbia, meglio stare attenti e non mangiare la pasta con la salsiccia prima della partita ma tu ovviamente puoi farlo. Chi sognavo di incontrare da piccolo? I numeri 10 come Del Piero, Totti, questi grandi campioni. Compiti? Le mamme sono un po’ pesanti ma hanno ragione perché bisogna studiare e poi bisogna giocare. Seguite le mamme perché non sbagliano mai».
«Come mi sento se il mister mi sgrida? Devi essere felice perché vuole farti migliorare e tiene a te, bisogna essere contenti se il mister ti dà delle attenzioni, bisogna seguire i suoi consigli. Migliore amico? Sono cresciuto con tre-quattro amichetti della mia città, alla Juve ho socializzato di più con il gruppo degli italiani, siamo un grande gruppo e ho legato un po’ con tutti. Cosa vi consiglio per diventare campioni? Innanzitutto di divertirvi, poi di credere nei vostri sogni. Dovete impegnarvi sempre, sacrificarvi, essere umili sempre, e cercare di guardare le cose in maniera positiva, crescendo con sani valori e sani principi: quello che la vita vi riserverà sarà positivo, vedrete».
«Perché ho scelto il 33? Perché credo in Dio, sono credente e il 33 rappresenta gli anni di Gesù. La cosa più divertente che ho fatto con il mio amico del cuore? Qualche scherzo a qualche vecchio, gli tiravamo qualche pallonata alla porta. Primo contatto con il pallone? Ricordo che avevo 4 anni ed ero appena andato a iscrivermi alla scuola calcio e il primo gol lo feci nel mio primo allenamento. Sogni nel cassetto? Vincere la Champions e il Mondiale. Mi descrivo con 3 aggettivi? Sincero, positivo e generoso. Se è più forte la mia fede calcistica o quella in Dio? Bella domanda. Prima quella in Dio perché prima di tutto viene la salute, poi la passione. Se ho rotto qualcosa in casa giocando a calcio? Sì, ho rotto tante cose. Cibo preferito? Pasta col peperoncino. A chi ho dedicato il mio primo gol? A chi mi vuole bene».
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