Bernardeschi: «Quest'anno rivedo la vecchia Juve. Chiesa meglio in Nazionale? A me succedeva lo stesso...»
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Bernardeschi: «Quest’anno rivedo la vecchia Juve. Chiesa meglio in Nazionale? A me succedeva lo stesso…»

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Bernardeschi: «Quest’anno rivedo la vecchia Juve. Chiesa meglio in Nazionale? A me succedeva lo stesso…». Le parole dell’ex juventino

Federico Bernardeschi, ex fantasista della Juventus, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

SORPRESO DAL SECONDO POSTO JUVE – «No perché conosco bene il mondo Juve, la squadra e Max. Me l’aspettavo e sono felice».

JUVE DIVERSA DALLA SUA – «Tanto. Oggi a 23 anni sei quasi un veterano, è un gruppo costruito sui giovani. E’ ingiusto fare paragoni, i ragazzi devono acquisire esperienza per diventare campioni, però la cosa più importante è non perdere la mentalità. E’ l’ambiente che fa la differenza e io quest’anno rivedo lo spirito della vecchia Juve».

ALLEGRI – «Merito di tutti, della società, della squadra e dell’allenatore. Max è bravissimo nella gestione e il 3-5-2 è il modulo ideale: la Juve ora ha una compattezza che non vedevo da anni. Allegri ha sempre costruito gli scudetti sulle caratteristiche della squadra. Non è vero che non gli piace attaccare: noi giocavamo con 5 giocatori offensivi. Semplicemente si adatta agli uomini che ha».

MAROTTA DICE CHE LA JUVE E’ FAVORITA – «Marotta mi portò a Torino e lo ringrazierò sempre. Io dico che sarà una lotta fino all’ultimo: la Juve senza coppe è fastidiosa. L’Inter ha una rosa importante e con la finale di Champions ha acquisito esperienza internazionale. La Juve deve giocare con leggerezza, senza prefissare niente e precludersi niente».

LA JUVE BATTERA’ L’INTER SE… – «Se la gioca da Juve, se non entra in campo pensando di doverla vincere per forza, consapevole della grande forza degli avversari ma rispettando se stessa. Non deve snaturarsi».

VLAHOVIC – «Dusan è fortissimo così come Chiesa, giusto tenerli entrambi. Deve rimanere tranquillo e ricordarsi il giocatore che è. Arriverà tutto con la continuità, è la miglior medicina».

CHIESA RENDE DI PIU’ IN NAZIONALE – «Questa cosa l’ho vissuta sulla mia pelle. Non è questione di modulo né di gioco, la Nazionale è una cosa e il club un’altra. In campionato le partite sono più tattiche e spesso ti devi sacrificare».

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