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Boninsegna e la sua Inter Juve: «Io sempre stato nerazzurro, a Torino per Boniperti. Su Vlahovic e lo Scudetto la penso così»

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Boninsegna torna a parlare di Inter Juve da doppio ex: le dichiarazioni dell’ex attaccante in vista del big match di domani

Roberto Boninsegna, alla Gazzetta dello Sport, ha parlato in vista del big match di domani tra Inter e Juve.

SCUDETTO INTER – «Lotterà per rivincerlo. È una gran bella squadra, in attacco ha giocatori potenti e micidiali, Lautaro e Thuram».

GLI PIACE VLAHOVIC – «Sì. Lo dico da tempo. È forte, massiccio, davanti riempie, dà riferimento, è un “sinistrone” pieno di coraggio. Bel centravanti. Mi piace anche Retegui dell’Atalanta, segna con facilità».

PRIMO GOL ALLA JUVE – «Purtroppo non è andata bene. Abbiamo giocato a Torino e perso 2-1. Gol di Anastasi, io pareggio. Poi una deviazione di Bedin, autorete. Questo nel 1969-70. L’anno dopo mi sono riscattato e l’abbiamo battuta 2-0 a San Siro. Prima Corso, poi il mio gol».

PRIMI GOL ALL’INTER DA JUVENTINO – «Una doppietta. L ’unica di quell’anno, 1976-77, l’ho fatta alla mia Inter, al mio amico Ivano Bordon, grandissimo portiere. Il primo di testa su cross di Gentile. Il secondo di piatto, dopo un passaggio di Cuccureddu. A Ivano ho segnato anche due anni dopo, al Comunale. Poi però Beppe Baresi ha pareggiato. Sono andato alla Juve perchè Boniperti mi voleva: ho vinto due scudetti e una Coppa Uefa».

TIFOSO INTERISTA SEMPRE – «Certo, sempre. La fede è la fede. Lo ero all’oratorio, quando facevo la mezzala nel Sant’Egidio di Mantova. C’è una vecchia foto, dove sotto la maglia si vede un’altra maglietta a strisce nerazzurre, quella dell’Inter. Avevo dodici anni. Io sono nato interista».

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