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Bonucci Juve, fine di un’era: basta Danilo come leader bianconero?

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Bonucci Juve, fine di un’era: basta Danilo come leader bianconero? Chi può raccogliere l’eredità del capitano?

La rottura forzata tra Bonucci e la Juve segna la fine di un’era gloriosa per i bianconeri. Il difensore in maglia 19 era l’ultimo depositario di quella sorta di “stirpe” di campioni passata dai settimi posti del periodo Ferrara-Zaccheroni-Del Neri ai fasti di Conte, primo Allegri e Sarri. L’anno scorso aveva lasciato Chiellini, nel 2021 era toccato a Buffon. Ora è arrivato il momento di Bonucci.

Il capitano della Juve è reduce da una stagione molto complicata e negativa. I problemi generali della squadra prima e gli infortuni poi hanno ridotto ad appena 26 presenze il suo score, di cui appena 16 in campionato, per un totale di soli 1524 minuti in campo. Bonucci, per la prima volta, ha mostrato importanti segni di “cedimento” fisico che gli hanno impedito di giocare con continuità, pur non risparmiandosi mai in ogni occasione in cui Allegri ha deciso  di puntare su di lui. Che qualcosa non andasse più si era già notato nella seconda metà della passata stagione quando l’allenatore, oltre agli intoccabili Bremer e Danilo, gli preferiva la rivelazione Gatti.

Messo Bonucci alla porta, la fascia da capitano passerà proprio sul braccio di colui che già nei mesi scorsi ne ha raccolto più che degnamente l’eredità. Quel Danilo che nelle ultime due annate ha avuto una crescita esponenziale in campo e fuori, ergendosi a tutti gli effetti come leader di uno spogliatoio in totale rivoluzione e (spesso) in confusione sia per questioni di campo che extracampo. Ma basterà l’ex Real Madrid e Manchester City a gestire una fase cruciale di ricostruzione della squadra? Quali potrebbero essere i nuovi leader della Juve capaci di portare una parte del peso che per anni è stato sostenuto da Bonucci?

ALEX SANDRO

Dopo Danilo, il vice capitano con ogni probabilità sarà Alex Sandro, secondo giocatore per numero di presenze in bianconero tra quelli in rosa (302). Il difensore mancino, però, non ha quasi mai mostrato doti caratteriali di spicco rispetto allo stesso Danilo ed altri big del recente passato.

SZCZESNY

Un elemento importante per lo spogliatoio è sicuramente Szczesny. Il polacco, specialmente nella stagione scorsa, è stato fondamentale sia in campo che fuori, evidenziando senza peli sulla lingua limiti e virtù della squadra in piena balia degli eventi giudiziari.

POGBA E RABIOT

Poi c’è Pogba. Il francese è un rebus dal punto di vista fisico, ma potrebbe essere una sorpresa dal punto di vista caratteriale. Il numero 10 nella Francia è riconosciuto come un leader, mentre alla Juve questo suo lato non è ancora emerso. Allegri, sicuramente, spera che il Polpo possa fare questo salto.

Salto che Rabiot ha fatto nel 2022-2023. L’ex Psg, come Szczesny, è stato decisivo in campo con i gol, ma anche fuori, davanti alle telecamere, mettendoci la faccia quando necessario. L’aspettativa di tifosi, società e allenatore è che il suo carattere timido possa evolversi per dare un importante contributo nello spogliatoio. Almeno fino al 2024.

CHIESA, LOCATELLI E GATTI

Doti da leader non mancano a Chiesa, il cui futuro alla Juve, però, è in bilico. Recuperato pienamente dalla rottura del crociato, se l’esterno italiano resterà a Torino potrà essere un valore aggiunto attraverso quella fame e voglia di vincere che da sempre lo contraddistinguono.

Pure da Locatelli, tifoso juventino da sempre, tanti si aspettano quel qualcosa in più in campo e a livello caratteriale. Il carattere di certo non manca a Gatti che, anche per caratteristiche, può essere davvero uno dei leader del futuro della Juve, seguendo le orme di Bonucci e Chiellini.

FAGIOLI

Tra i giovani (senza dimenticare Perin, vero e proprio filososo della squadra) un ruolo carismatico potrebbe averlo Fagioli. L’anno scorso gli è servito per prendere confidenza con l’ambiente, l’allenatore, i compagni e dopo qualche mese ha conquistato il posto da titolare fisso senza più perderlo. Juventino doc nato e cresciuto nel settore giovanile bianconero, in lui si potrebbe vedere una sorta di Marchisio del futuro.

L’EREDITA’ DI BONUCCI

La cosa importante è che tutta la Juve possa raccogliere al meglio quanto di buono lasciato da Bonucci nei suoi anni sotto la Mole. Non sempre il difensore viterbese è stato un leader esemplare nei modi e nelle scelte, ma il suo amore per la Vecchia Signora è stato sempre totale. Basti pensare alle occasioni in cui, magari infortunato o squalificato, se ne andava in Curva Sud allo Stadium per tifare per i compagni.

La Juve ha giocatori che, chi più chi meno, possono essere in grado di raccogliere un po’ di quella eredità lasciata da Bonucci. Ad Allegri il compito di riuscire ad individuare ed esaltare i giocatori più carismatici per ricostruire un gruppo e uno spogliatoio forti. Per il presente. Per il futuro.  

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