Hanno Detto
Bonucci: «Vogliamo tornare a fare la Juve, vi posso assicurare che…»
Bonucci: «Vogliamo tornare a fare la Juve, vi posso assicurare che…». Le parole del difensore ai microfoni della Gazzetta dello Sport
Leonardo Bonucci è intervenuto ai microfoni di Tuttosport. Di seguito le parole del difensore della Juventus.
TOURNÈE – «Mi mancava girare, è come se fosse una prima volta, perché negli ultimi due anni il mondo è cambiato, per il Covid e per le tante altre cose brutte che stanno succedendo. Negli anni in cui abbiamo vinto tanto c’era molta gratificazione per quello che avevamo ottenuto, oggi c’è l’orgoglio di riportare in alto questi colori e la volontà di tornare a vincere dopo un anno senza trofei. Nelle ultime due stagioni siamo stati al di sotto delle sue aspettative, puntiamo a tornare a fare la Juventus in Italia e in Europa. È sempre bello affrontare Barcellona e Real, queste partite servono per conoscerci meglio, perché la Juventus sta acquistando la forza per mettere paura a tutti».
FASCIA – «Finalmente ce l’ho fatta..(ride). Ho sempre interpretato il mio ruolo dentro lo spogliatoio, ora sono il più vecchio del gruppo e l’esempio, la responsabilità e l’orgoglio di portare questa maglia dovranno essere ancora più forti».
COMPITI CAPITANO – «Essere d’esempio, ma un buon capitano deve avere soprattutto un buon gruppo alle spalle. Noi siamo riusciti a vincere un Europeo anche grazie alla forza del gruppo. In questi giorni sto vedendo nella Juventus la voglia di stare insieme e l’entusiasmo. Bisogna essere duri quando serve e sorridere quando si può fare. In allenamento c’è un clima di entusiasmo e i nuovi sono molto importanti».
EREDITÀ CHIELLINI – «Pesante, perché nella sua ventennale carriera alla Juve è stato un esempio con Buffon e Del Piero. Spero di aver appreso i suoi tanti pregi, io cercherò di essere me stesso e di mettermi a disposizione. Quando mi ha lasciato la fascia Giorgio mi ha detto “ora sono affari tuoi…”, perché dopo un anno in cui la Juve non ha vinto ripartire non è facile, la società sta facendo investimenti importanti per tornare subito al top, sta a noi creare l’alchimia per riportare la Juve dove merita».
DYBALA VICE CAPITANO – «Un po’ ero rimasto male, ma il fastidio è durato un pomeriggio. Sapevo quale fosse il mio ruolo e che dovevo fare il mio, aiutando il mister nella gestione dello spogliatoio. È stato uno stimolo per una stagione che fino a dicembre, prima degli infortuni, è stata di altissimo livello».
CHAMPIONS – «Quando sono arrivato qui il sogno era fare una grande carriera e vincere tutto, il 90% mi è riuscito, manca quella piccola parte che a noi juventini fa male. Speriamo in questi due anni di contratto che mi restano di ritrovare stabilità a livello europeo. Vincere è sempre difficile, il primo passo devono essere i quarti, poi ci vuole anche fortuna. In una stagione cosi particolare può succedere di tutto, quindi perché non credere al futuro bianconero in Europa?».
DI MARIA E POGBA – «Portano leadership, qualità ed esperienza per competere su tutti i fronti. Abbiamo un bel mix di giovani che portano entusiasmo e i nuovi arrivati ci danno una spinta in più».
NUMERI DI MARIA IN ALLENAMENTO – «Sì, ma il problema è che tu sai che li farà, ma la palla non gliela togli lo stesso. Per le qualità che ha e per la carriera è stato molto sottovalutato. È il giocatore più completo della A perché al talento aggiunge l’esperienza: per fortuna ha scelto la Juventus».
POGBA – «Come l’ho trovato? Molto bene, ha capito che la Juventus di oggi è forse un gradino indietro rispetto a quella che aveva lasciato lui. È al centro del progetto e del gruppo, sarà fondamentale. Quando l’ho rivisto gli ho chiesto di togliersi gli orecchini per l’allenamento.. scherzi a parte, gli ho detto che avevamo un grande bisogno del Pogba che conosciamo, che io il vero Paul a Manchester non l’ho mai visto e ora mi aspetto di rivederlo alla Juve».
DE LIGT – «No perché alcune sue dichiarazioni lasciavano capire che non voleva restare alla Juventus. Però penso che alla base di tutto serva rispetto, il gruppo con cui è stato per tre anni gli è servito per crescere e la società ha investito su di lui. Gli auguro il meglio, però certe frasi dette in nazionale sono state poco carine. Ne abbiamo parlato dopo le vacanze e lui ha capito. Il Bayern è un grande club ma non è detto che in una squadra top sei destinato a vincere».
COPPIA BONUCCI-BREMER – «È un giocatore di talento con un grande avvenire, negli ultimi due anni con il Torino è cresciuto tantissimo, ha potenzialità e un fisico impressionante, per il dopo De Ligt la società ha fatto l’acquisto migliore. Noi abbiamo altri due difensori affidabili: Rugani è cresciuto negli ultimi due anni e Gatti che ha qualità che ricordano me e Chiellini, deve migliorarsi in tante cose ma ha l’umiltà per diventare un difensore affidabile. È pronto per la Juve».
SCUDETTO – «Con questa maglia non può essere altrimenti. Il tempo che passa deve essere quello tra una vittoria e l’altra. Io l’ho imparato dopo un anno difficile e speriamo che quello appena trascorso sia come la mia prima stagione bianconera, ovvero il preludio di tanti successi».
VLAHOVIC – «Tra i top 5 del mondo, a patto che si stabilizzi nel passare dall’entusiasmo a mille per un gol alla rabbia per le partite storte, che è la sua forza ma gli succhia tanta energia. Ma ha tutto per diventare un big, anche grazie a lui siamo in Champions».
ATTACCANTE PIU’ FORTE – «Credo che la squadra più forte sia l’Inter perché ha ritrovato Lukaku che può fare la differenza, anche se Dybala alla Roma mi incuriosisce, perché può diventare un simbolo. Il mio incubo peggiore è sempre Zapata».
INTER FAVORITA – «Il Milan avrà la pressione di riconfermarsi, l’Inter se terrà Skriniar sarà la più completa, poi ci siamo noi e bisogna fare attenzione alla Lazio».
ELIMINAZIONI MONDIALI – «Quella con Mancini, perché con Ventura c’erano tante cose che non andavano, dopo l’Europeo e stato più doloroso perché il girone era alla nostra portata. Per un gol non siamo andati al Mondiale».
ZANIOLO – «Ha grande talento e forse non conosce ancora le sue potenzialità, se resterà alla Roma potrà esaltarsi con Paulo, se arriverà da noi cercheremo di metterlo a suo agio. Ma alla Juve non bastano solo le qualità calcistiche».
RAPPORTO CON ALLEGRI – «Diretto e schietto. A fine stagione ci siamo confrontati, dopo un anno in cui un po’ tutti sia- mo mancati in qualcosa ho rivisto in questi giorni l’Allegri che ha voglia di tornare a vincere».