Bonucci: «Thiago Motta sta facendo un lavoro ECCEZIONALE»
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Bonucci A RUOTA LIBERA: «Thiago Motta sta facendo un lavoro ECCEZIONALE. Sarri arrivato alla Juve nel momento SBAGLIATO. Sul mio passaggio al Milan…»

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Leonardo Bonucci ha parlato a Sky Sport analizzando la nuova Juve di Thiago Motta: tutte le dichiarazioni

Leonardo Bonucci ha parlato negli studi di Sky Sport per analizzare l’inizio di stagione di Thiago Motta con la Juve e per parlare della sua carriera tra cui il passaggio al Milan.

SU THIAGO MOTTA – «Motta sta facendo un lavoro eccezionale sia a livello di comunicazione sia sul campo. La Juventus ha preso giocatori giovani che devono entrare nella mentalità della Juve. Allegri gestore: vedi Locatelli che per tornare ai suoi livelli aveva bisogno di uno come Thiago».

ALLENATORI JUVE – «Sarri faticava a entrare nelle dinamiche della Juve: è arrivato nel momento sbagliato. Prima del Covid come allenatore ci serviva uno che ci desse 2-3 idee e gestisse il gruppo: quello che ha fatto Max Allegri. Conte ci aveva dato delle sicurezze che scendevamo in campo sapendo tutto a memoria».

PASSAGGIO AL MILAN – «Sono andato al Milan; perché c’era stato lo screzio con Allegri. Mi volevano ManCity e PSG, ma non me la sentivo di andare all’estero. Mirabelli e Montella mi avevano fatto sentire importante e stava iniziando un nuovo ciclo al Milan in cui sarei stato capitano e punto di riferimento. A fine anno è saltato il banco e mi hanno detto: ‘qua non c’è più posto per te’ e allora ho detto voglio tornare alla Juve».

CRISTIANO RONALDO – «L’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juve fu deciso per migliorare una squadra già forte: l’obiettivo era vincere la Champions, ma non è stato raggiunto. Nell’anno in cui è arrivato CR7 si sono incastrate dinamiche strane: Allegri a fine ciclo, il Covid, Sarri che faceva a entrare nelle dinamiche della gestione dei campioni che c’erano. CR7 sempre stato un elemento di energia nello spogliatoio, ma nel secondo anno di Sarri nel modo di giocare è stato portato più ad agire come singolo che uomo squadra. Lui voleva giocare libero, Maurizio aveva i suoi paletti».

JUVE CAMBIATA – «Negli ultimi 2 anni c’era un’energia diversa, prima gli altri avevano paura nei nostri confronti e lo percepivi. Poi, invece, chi veniva allo Stadium pensava di poter portare a casa il risultato, mentre in precedenza…I nuovi dovevano acquisire quello stand da Juve, perché prima c’era gente come Buffon, Dani Alves, Chiellini, Khedira, Matuidi, Higuain, Dybala, Tevez…».

DA CONTE A MANCINI – «Conte come conoscenze tattiche mi ha dato più di tutti, nell’ultima parte della carriera Mancini mi ha aperto a un’idea di gioco diversa coi ‘5 canali’ utilizzati in Nazionale, mentre il primo Allegri della Juve nella gestione del campione è stato il top. Spero di arrivare a un livello che appunto unisca conoscenze e gestione».

INFORTUNIO BREMER – «Alla Juve è mancato un difensore che cambia il reparto, senza togliere nulla agli altri, Gatti e Kalulu che stanno facendo un grande campionato ma Bremer in queste situazioni qua ti aiuta tanto, ti risolve tanto. Anche prima prendeva quelle ripartenze ma Gleison recupera. Kalulu? Si farà il centrale, penso di si, la sua idea penso sia andare avanti con lui e Gatti. A gennaio se ci sarà un’occasione la Juve è obbligata a prendere in considerazione. Magari Thiago tirerà fuori un altro jolly in questi mesi».

DANILO NON PROTAGONISTA – «Conoscendolo bene sicuramente dentro sta soffrendo ma è un ragazzo d’oro, pulito, dentro lo spogliatoio ha sempre la parola giusta. Non ha mai creato problemi, poi ovvio, quando non giochi per tante partite ti da fastidio. Terzino? Per tutta la partita no, lui parlandoci mi diceva “Leo, giocando tanto a tre o centrale nei due, mi piace fare quel ruolo lì, essere più lucido per giocare palla e meno di spinta, però è un grande giocatore e si adatta a tutto quanto».

YILDIZ – «Per come lo conosco io a lui piace tanto stare sull’esterno e venire dentro a puntare andando sull’interno, però forse si trova spalle alla porta e quando viene dentro fa più fatica ma ricordiamoci che è giovane e gli dobbiamo lasciare la possibilità di sbagliare. Io la prima volta che l’ho visto era nella pausa del Mondiale, lui giocava con l’U19 sotto età e ho visto che aveva sprazzi da giocatore, poi era ragazzino ma si vedeva che sarebbe diventato questo, non è ancora completo in tutto ma sta diventando un giocatore importante per la Juventus».

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