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Bremer: «La Juve è il miglior club d’Italia, rinnovo per vincere. Con Thiago Motta sono più libero. E mi rivedo in Chiellini»

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Bremer: «La Juve è il miglior club d’Italia, rinnovo per vincere. Con Thiago Motta sono più libero. E mi rivedo in Chiellini». L’intervista

Bremer ha concesso un’intervista alla Gazzetta dello Sport dopo il rinnovo del contratto con la Juve fino al 2029.

LA GIOIA DOPO IL RINNOVO – «Sono molto contento, la Juventus è un grande club che mi fatto crescere. Qui ho scoperto la Champions e sono felice di proseguire con la Juve, una società molto ambiziosa come me. Insieme possiamo raggiungere grandi traguardi».

RICHIESTE DAI TOP CLUB EUROPEI E DALL’ARABIA – «Esatto, so che mi hanno cercato squadre importanti ma anche la Juve lo è. Sono già in un grande club, perché dovrei ricominciare da capo altrove? Qui sto benissimo e voglio vincere con questa maglia. Sono in Italia da sei anni, è la mia seconda casa».

GIUNTOLI E THIAGO MOTTA DECISIVI PER IL RINNOVO – «Assolutamente si, credo molto nel progetto della Juventus, so che è pluriennale e per questo ho scelto di restare a lungo. La Juve come tutte le grandi squadre ha la missione di vincere. La Coppa Italia è stato il mio primo trofeo e non voglio certo fermarmi».

L‘APPORTO DI GIUNTOLI ALLA CONTINASSA – «Il suo arrivo mi ha dato grande serenità. Ci siamo confrontati spesso, dentro di me sapevo di poter dare ancora di più, lui mi ha spinto a non accontentarmi. E’ un grande motivatore».

IMPRESSIONI SU THIAGO MOTTA – «E’ molto bravo, con lui posso parlare anche in portoghese. Ha voglia di fare bene e di competere, ci stiamo allenando tanto anche a livello fisico: chi pensa che con lui si usi solo il pallone si sbaglia. Ci chiede di essere sempre al top e io mi ritrovo molto nella sua mentalità».

AMBIZIONI PER LA PROSSIMA STAGIONE – «Il mio rinnovo arriva proprio per questo. Sarà un anno diverso, il primo con un nuovo tecnico, però è ancora presto per dire che cosa possiamo vincere. La Juve è un top club, il migliore d’Italia, di sicuro vogliamo arrivare in alto».

IL SUO BILANCIO ALLA JUVE – «Il primo anno è stato di ambientamento, è stato difficile per me abituarmi a giocare ogni tre giorni, sia fisicamente che a livello mentale. Il secondo è stato migliore, abbiamo lottato per lo scudetto. Tutto questo fa parte della crescita di un giocatore. Io conto di migliorare ancora molto grazie a Thiago motta con cui parlo tanto. Siamo all’inizio, ora bisogna solo lavorare».

COME SI E’ RIGENERATO IN ESTATE DOPO LA COPPA AMERICA – «Allenandomi. In nazionale ho giocato poco, sapevo che con i venti giorni di vacanza poi avrei avuto solo tre settimane per prepararmi all’inizio del campionato. Così ho deciso di restare in Brasile, tra Bahia e San Paolo, con la famiglia e ho lavorato da solo per arrivare in ritiro pronto. A mia moglie ho detto “basta aerei”. Ne prenderò tanti nei prossimi mesi».

IL CLIMA RITROVATO ALLA CONTINASSA- «Vedo la squadra più unita, non che prima non lo fosse ma abbiamo più ordine. Sarà una stagione faticosa però io sono più abituato a gestire certi ritmi perché sono cresciuto tanto a livello mentale. Non sono preoccupato».

LAVORO CON UN MENTAL COACH PER LA TESTA – «In realtà mi ha aiutato tanto parlare con Chiellini. Ci sentiamo spesso, il primo anno gli ho chiesto consigli su come potevo gestirmi quando avevo partite ravvicinate, la scorsa stagione mi è stato vicino soprattutto da gennaio in poi, quando abbiamo iniziato ad andare male in campionato. E’ come un fratello maggiore, è lui il mio mental coach. Mi aiuta anche a capire come posso affrontare al meglio un attaccante. Mi dà una grande mano».

IN QUALI DIFENSORI DELLA JUVE SI RIVEDE – «Sicuramente in Chiellini. Mazzarri quando arrivai dal Brasile fu il primo a tirare fuori il paragone. Mi diceva sempre “tu sembri un po’ Chiellini”. E’ stato il mio punto di riferimento. Lo guardavo sempre, abbiamo giocato due-tre volte contro ma ero timido e mi vergognavo a parlargli. Quando sono arrivato alla Juventus gli ho chiesto se potevo prendere la sua maglia e da lì è nato un grande rapporto. Mi spiace solo di non aver giocato accanto a lui».

COME CAMBIA LA DIFESA CON THIAGO MOTTA«A livello tattico stiamo lavorando ancora poco, però la squadra quest’anno è più adatta a giocare a quattro e io lo faccio già nel Brasile. Sono arrivati calciatori nuovi, anche un portiere che gioca più con i piedi e sta alto. Serve disponibilità da parte di tutti, il mister è sulla strada giusta anche se manca ancora qualcosa. Mi piace giocare più alto, mi sento più libero. Si vede già in allenamento e nelle amichevoli che siamo più aggressivi».

GIOCARE ALLA CALAFIORI – «Perché no? E’ questione di allenamento. Se tutti i giorni lavori per fare un certo movimento in partita ti viene naturale. L’anno scorso ogni tanto mi capitava, quest’anno sarà tutto più codificato».

DOUGLAS LUIZ – «Molto forte. Si è visto già nella prima amichevole. Ha talento, quando eravamo in Brasile gli ho detto che si sarebbe trovato molto bene alla Juventus. E’ un gran colpo, i tifosi se ne accorgeranno presto».

SEGNARE PIU’ GOL DAI CALCI PIAZZATI GRAZIE A DOUGLAS LUIZ – «E’ stata la prima cosa che gli ho detto: devi calciare sempre tu e metterla bene in area. Poi ci pensiamo noi difensori… Il primo anno avevo segnato 5 gol, la stagione scorsa 3. Punto a farne di più. Noi brasiliano porteremo gioia e allegri. Sono sicuro che sarà un grande anno e ci divertiremo».

LOTTA SCUDETTO – «L’Inter è favorita e riparte per vincere lo scudetto. E’ ancora presto, manca un mese alla fine del mercato e molte squadre si stanno rinforzando, speriamo di renderlo più combattuto».

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