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Giuntoli Juve, Brini: «Un alleato per Allegri, ma lasciatelo lavorare» – ESCLUSIVA

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Fabio Brini, ex allenatore del Carpi, ci ha raccontato in esclusiva chi è Cristiano Giuntoli, prossimo dirigente bianconero

Cristiano Giuntoli, dopo la separazione dal Napoli, è pronto a sbarcare alla Juventus. Di lui, in esclusiva per Juventusnews24, ha parlato l’ex tecnico della storica promozione del Carpi dalla C alla B Fabio Brini.

Come si è trovato a lavorare con Giuntoli?

«Giuntoli è una persona eccezionale, sempre disponibile al dialogo e a consigliarti. Era uno che poi parlava molto con i giocatori, che è una cosa fondamentale nel calcio di oggi e lo faceva avendo una linea continua e diretta con l’allenatore».

Quali sono i suoi punti di forza?

«Intanto le capacità che hai sono importanti per andare alla ricerca dei giocatori che ritieni necessari per il progetto. Arrivarci poi prima degli altri è altrettanto fondamentale e lui lo ha fatto e lo stava facendo anche al Npoli. Poi chiaro che il rapporto con il tecnico diventa fondamentale, perchè non bastano i calciatori. Lui ha questo grosso merito, oltre all’essere corretto: tiene sotto controllo tutto».

Se penso al mese di tira e molla con De Laurentiis, penso ad una persona che quando si mette in testa un obiettivo (andare alla Juve ndr.) fa di tutto per raggiungerlo. Me lo conferma?

«Beh, è sempre difficile dire di no alla Juventus, al di là del fatto che lui veniva dallo Scudetto con il Napoli. Però la Juve è sempre la Juve. Non so De Laurentiis quali programmi abbia, ma è chiaro che si è privato di uno che gli ha dato tantissimo in questi anni».

Si aspettava sarebbe arrivato così in alto?

«Io credo che lui avesse già le capacità per affrontare altri tipi di campionati. Poi è chiaro che bisogna lasciarlo lavorare. Se serve un ds che deve coprire solamente un ruolo non può essere lui, che deve avere la fiducia attorno. Deve esserci la certezza in questo personaggio che fino ad oggi non ha sbagliato nulla. Poi ovvio che l’errore può starci su qualche giocatore valutato male, ma lasciatelo lavorare».

Quanto c’è del suo lavoro per lo Scudetto del Napoli? Si parla tanto di Spalletti e dei giocatori, ma poco di Giuntoli.

«Si è parlato meno di lui perchè è una persona che non sta tanto davanti alla tv. E’ uno a cui piace lavorare, mettersi a disposizione dell’allenatore al meglio. Poi chiaro che il tecnico debba mette in pratica quello che il ds gli mette a disposizione. Io credo che qualsiasi cosa farà alla Juve sarà in sintonia con Allegri».

Rimanendo sul tema Allegri, come potranno trovare equilibrio due personalità così forti?

«A livello di personalità ne ha tanta anche Giuntoli, al di là di quella di Allegri. Lo stesso allenatore dovrà adeguarsi alle direttive del nuovo ds. Chiaro che se Allegri voleva o avesse avuto la possibilità di dire “Faccio tutto io” non ci sarebbe stato bisogno di Giuntoli. Ma un direttore ha diverse competenze e il tecnico sappia che ha trovato ora un grande alleato».

Come si troverà a gestire la situazione alla Juve?

«Intanto non avere impegni di Champions non è una bella cosa, ma allo stesso tempo avrà più possibilità per lavorare e assemblare giocatori nuovi con calma. Riuscirà certamente a costruire qualcosa di importante. Poi è normale che ora tutti si aspettino una Juve che già detti leggi per lo Scudetto, però questo sarà secondo me un anno di aggiustamento».

Ha qualche aneddoto che la lega a Giuntoli?

«Quell’anno in cui abbiamo lavorato insieme a Carpi neanche lui credeva riuscissimo a prevalere nella doppia sfida contro il Lecce per la promozione in Serie B. Il Lecce ci era superiore a livello tecnico, però quando ci sono le motivazioni e la capacità di dare qualcosa in più si ottengono risultati insperati. Fu una soddisfazione incredibile sia per me che per lui».

Si ringrazia Fabio Brini per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista

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