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Buffon: «Frequenterò il corso da direttore sportivo. La Champions per me non è un rimpianto»

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Buffon: «Frequenterò il corso da direttore sportivo. La Champions per me non è un rimpianto». Le parole dell’ex portiere

Gianluigi Buffon, ex portiere della Juventus, è stato ospite questa mattina ai microfoni di Radio Serie A con Rds.

DECISIONE RITIRO – Ho deciso di dire basta a Cagliari nelle finali playoff, stavo aspettando con trepidazione queste partite di spareggio per andare in Serie A. Sono arrivato in una condizione psico-fisica eccezionale. Il fatto che sul finire del primo tempo abbia avuto questo fastidio muscolare al polpaccio mi ha portato, senza indugi, mentre uscivo dal campo, a decidere che quella sarebbe stata la mia ultima partita.

ESPERIENZA AL PSG – L’anno in cui sono andato a Parigi avevo deciso ed ero abbastanza convintoma non lo ero pienamente, mi sentivo fisicamente al top. Per il rispetto delle società in cui ho lavorato ho capito che era giusto fare un passo indietro. Poi a fine aprile arrivò questa chiamata del PSG, sarei stato stupido a rinunciare, volevo crescere ulteriormente con l’esperienza all’estero e avrei giocato in una squadra stratosferica e a un livello stratosferico. 

CAPO DELEGAZIONE – Il ruolo di capo delegazione mi incuriosiva molto, mi piaceva tanto. Poteva essere il vestito adatto per me, poi il fatto di ritornare in un ambiente che conoscevo bene, qualificante e qualificato, con il desiderio di rivalsa per un altro Mondiale nel quale siamo stati assenti, questa è la cosa che mi ha incentivato.

CORSO DS – Inizierò anche il corso da direttore sportivo, è una continua evoluzione, tutto questo non mi provoca paura, ma tanta curiositàDove mi vedo tra dieci anni? Mi vedo dove vorrò andare, ho preso questo anno per capire cosa mi fa felice, la mia metà sarà quella. 

CHAMPIONS – Non vincerla mi ha dato l’opportunità di continuare a giocare, gli stimoli necessari per non volermi fermare. Ma non è un rimpianto, anche se chiaramente mi sarebbe piaciuto alzarla.

I FRUTTINI DI MADRID – Quella frase ha fatto la storia. Ora è chiaro, se dovessi ridirla a mente fredda non lo farei. Lì era appena finita una partita, alcuni sogni si stavano chiudendo. Chiaro che quando è uno è sul divano può trovare forti certe dichiarazioni, poi dopo tre mesi l’ho capito anche io. Nei momenti di frustrazione uno tira fuori la propria natura. I fruttini facevano parte del mondo del ragazzo di Carrara.

 MANCATO MONDIALE – È stata una doppia delusione, avrei potuto coronare un sogno non da poco. E poi chiaramente per l’Italia, per il movimento, per la delusione dei ragazzi. Trovi tanta gente che ti dice che il proprio figlio non ha mai visto un Mondiale. Ai giorni folli siamo arrivati con un percorso malsano che ha portato a quell’epilogo. Tutti hanno additato Ventura come maggior responsabile. Io penso che quando un allenatore o una squadra non arrivi a un risultato, gli errori siano anche di coloro che non sono in prima linea. E forse sono anche più gravi. Quando si fanno delle scelte, bisogna portarle avanti fino alla fine.

SCUDETTO – Secondo me Juve e Inter se lo contenderanno fino alla fine, poi c’è da vedere se riusciranno a rientrare il Napoli o il Milan. Con l’allenatore bravo che hanno, i rossoneri se trovano l’assetto possono avere le potenzialità di giocarsela.

SPALLETTI – Secondo me la Nazionale ha avuto la fortuna di trovare un allenatore libero nel suo miglior momento. Ho avuto la fortuna di conoscere il mister in questo ritiro, è stata una rivelazione in positivo. Come allenatore non avevo nessun dubbio, mi ha colpito tanto il grado di professionalità, ha delle letture anche psicologiche nelle quali coglie ogni piccola sfumatura.

DONNARUMMA – Non è bello quando vedi un portiere della Nazionale che viene fischiato. Ti dispiace al di là di tutte le motivazioni e giustificazioni che possono esserci dietro. Gigio credo che abbia preso dimestichezza su questa che è la parte più complicata del lavoro. Anche a me è capitato, non dico dove è capitato perché non mi interessa far pubblicità a certa gente. Io sono stato in difficoltà per certa gente perché ero in imbarazzo per loro.

BONUCCI – Quando Leo avrà l’opportunità insieme ai dirigenti di rivedersi magari in un altro luogo, in altro contesto, che non sia quello calcistico, riusciranno a trovare un modo per riconciliarsi come la storia di entrambi merita.

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