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Buffon: «Cercavo emozioni forti. La Juve è il premio più bello» – VIDEO

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Buffon allo Juventus Store a Milano: le parole del portiere bianconero, tornato ufficialmente alla Juve dopo l’esperienza al Psg

(dal nostro inviato Mauro Munno) – All’inaugurazione dello Juventus Store a Milano, è presente anche Gianluigi Buffon. Il portiere è stato annunciato ufficialmente quest’oggi, tornando dunque a vestire la maglia bianconera dopo l’esperienza al Psg.

Buffon ha parlato questa sera all’evento milanese, rilasciando le sue prime dichiarazioni da nuovo giocatore della Juve. Di seguito riportate le dichiarazioni dell’estremo difensore bianconero.

L’EMOZIONE – «Sono sensazioni di un uomo positivo e felice. Emozionato anche, nonostante quasi 42 anni e alla fine vuol dire che questa è stata la scelta migliore. Cercavo delle emozioni forti e le ho ritrovate andando a ritroso».

TORNARE ALLA JUVE – «Vuol dire rimettere un ordine ancora più preciso ed è più forte di quello che è stato l’indirizzo della mia carriera. È il premio più bello per un uomo come me perché io conosco bene la Juve e approvo il modo di pensare e di agire. La Juve non regala niente, per cui ringrazio tutti coloro che mi hanno permesso di essere qui»

SARRI – «Ci siamo visti, mi ha fatto un’ottima impressione ed è stata quella che ha dato a tutti quanti in conferenza stampa».

LE ASPETTATIVE – «Mi aspetto di togliermi delle soddisfazioni come è capitato negli ultimi anni e di poterle condividere con persone che conosco e con le quali ho un rapporto di fratellanza».

GLI OBIETTIVI – «Sono qua per cercare di dare il mio contributo e poi, in una stagione come questa, abbiamo e ho tanti obiettivi».

GIOCARE CON RONALDO – «Beh, è bellissimo. Negli ultimi anni ho avuto l’opportunità grazie al Paris di giocare con Neymar e Mbappé e ora con la Juve con Cristiano Ronaldo. Io penso che, giocatori con la mia esperienza, riuscire a concludere la carriera con giocatori così importanti è un regalo fantastico».

LA CRESCITA – «Ho lasciato una Juve fortissima e la ritrovo ancora più forte. Già oggi, andando alla Continassa, e vedendo la sede, ho visto un mondo stravolto in positivo. Questo fa capire che chi guida la Juve ha le idee chiare e sa cosa bisognare fare per rimanere ad alti livelli».

SZCZESNY – «C’è un portiere titolare, che meritatamente è Tek, poi ci sarò io che all’occorrenza dovrò farmi trovare pronto che per questo non ho alcun tipo di problema. Sono sereno, perché so che se dovesse capitare ci sarò».

CHAMPIONS – «Sicuramente è il trofeo che dà più stimoli, ma non puoi iniziare pensando di vincere solo quello, sarebbe il primo passo verso il fallimento. Ci sono dieci mesi importanti prima della finale».

LA DECISIONE – «Ci sono tante motivazioni dietro, anche se capisco possa sembrare poco incline al mio modo di essere. La verità è che voglio giocare un altro anno e provare emozioni forti. Riabbracciare certi compagni, che sono come fratelli, festeggiare con il presidente, Pavel, Fabio, il preparatore dei portieri, Fabris, tutto questo è il senso della questione di quest’anno. Vorrei poi ringraziare Tek e Giorgio che mi hanno offerto il numero uno e la fascia da capitano, ma io non sono qua per togliere qualcosa, sono qui per dare il mio contributo per la squadra. Il portiere titolare deve avere il numero uno e Chiello, che è mio fratello, deve essere il capitano».

IL NUMERO – «Penso il 77, nella mia storia e nella storia del Parma, è il numero che mi ha portato alla Juve e questo mi ha suggestionato».

SCUDETTO – «Vedendo la Juve da lontano quest’anno devo dire che è stata così forte che non ho visto antagoniste. Di certo l’arrivo di Conte all’Inter fa sì che l’Inter diventi una candidata molto seria per il titolo, ma a luglio è presto per stilare griglie».

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