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Buffon: «La Juve è il mio orgoglio, la Nazionale un disagio»
L’ormai ex portiere della Juventus è tornato a parlare del suo addio al bianconero e alla Nazionale. Le parole di Buffon
Serata di festa per la partita di addio di Andrea Pirlo al calcio, ma anche buona per un paio di riflessioni su un altro addio. Trattasi di quello di Gigi Buffon alla Juventus. Le parole dell’ex capitano bianconero a Sky Sport.
ADDIO JUVE – «Ero molto sereno, perché ero un uomo rinfrancato, che in quella giornata ha ricevuto tanto calore umano, tanto affetto, tanta stima. E’ stata la giornata in cui ho raccolto ciò che ho seminato, è stata la vittoria che cercavo e che mi ha inorgoglito. Cosa mi rimane? La felicità di aver potuto indossare una maglia così prestigiosa, un rapporto di grande amicizia con alcuni compagni, la stima incondizionata con il presidente e con gli uomini della società, l’amore viscerale e ricambiato con la gente. Come ho maturato la decisione di lasciare la Juve? Con il presidente ci siamo incontrati spesso e ogni volta abbiamo aggiunto un mattone alla decisione più giusta. Lui mi è stato di grande aiuto, non c’era modo migliore per chiudere con la Juve».
FUTURO – «Io al PSG? Non è obbligatorio leggere i giornali e guardare la tv. Ho bisogno di prendermi una settimana per stare sereno e a bocce ferme analizzare tutti i fattori. Non sono scelte semplici, uno sportivo di 40 anni deve prendere le decisioni più giuste con molta razionalità».
ADDIO ITALIA – «Siccome in Nazionale mi sembra di essere diventato un problema negli ultimi due anni, io per l’orgoglio che ho, non sto bene in una situazione di disagio. Se gli altri non pensano che sia un giocatore importante, io ne prendo atto e di conseguenza prendo le decisioni del caso».