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Buffon in lacrime: «Addio Nazionale, tutti colpevoli»
Super Gigi dà l’addio alla Nazionale in quella che è probabilmente la serata più triste nella storia del calcio italiano. Ecco le parole di Buffon tra commozione, rammarico, orgoglio e speranza
E niente, è successo. Vedere Gianluigi Buffon lì a bordo campo che non riesce a trattenere le lacrime è un qualcosa che spezza il cuore. Il miglior portiere mai esistito si congeda dalla sua Nazionale nel modo più triste che si potesse immaginare: non centrando la qualificazione al Mondiale. È una macchia indelebile. Il pareggio di San Siro tra Italia e Svezia coincide, in maniera sportivamente drammatica, col tramonto della leggenda azzurra Buffon e di tutto ciò che essa rappresenta. Il record personale del sesto Mondiale consecutivo, l’obiettivo imprescindibile di un campione, il sogno di un uomo: tutto all’aria. Le lacrime amarissime di Gigi Buffon ai microfoni di Rai Sport, sono le lacrime di un Paese intero. Le sue dichiarazioni suscitano emozioni contrastanti: rabbia, orgoglio, speranza, commozione. Leggetele.
ADDIO AMARO – «Dispiace, dispiace non per me, dispiace per il movimento, abbiamo fallito un qualcosa che anche a livello sociale poteva essere importante e di conseguenza questo è l’unico rammarico che ho e non certo quello di finire. Il tempo passa, è tiranno ed è giusto che sia così. Dispiace che l’ultima partita ufficiale sia coincisa con una non qualificazione ai Mondiali».
ANALISI DEL MATCH – «Non abbiamo sottovalutato la Svezia, recuperare un gol è sempre dispendioso, a livello mentale e psicologico. Ci è mancata l’energia, la lucidità per fare gol però alla fine loro hanno fatto una gara come quella dell’andata, a loro gli episodi sono andati bene, a loro male. Quando ti vanno bene hai dei meriti, quando vanno male hai delle colpe»
FUTURO ITALIA – «Il futuro per il calcio italiano c’è, abbiamo orgoglio, forza, siamo testardi, siamo caparbi e dopo brutte cadute troviamo il modo di rialzarci. Lascio una Nazionale di ragazzi in gamba che faranno parlare di loro, compresi Donnarumma e Perin».
RINGRAZIAMENTI E COLPE – «Volevo dare un grande abbraccio a tutti, a chi mi ha sostenuto sempre, al mio Chiellini, al mio Barzagli, al mio Bonucci, al mio De Rossi. Ventura non è il capro espiatorio, si perde in gruppo e si vince in gruppo, si condividono gioie e dolori, meriti e demeriti. Il mister ha le colpe che abbiamo noi e che hanno tutti quelli che hanno partecipato a questa spedizione».