Buffon: «Credevamo nell'impresa. Non siamo arrivati dove volevamo»
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Buffon: «Al 2-1 credevamo nell’impresa. Non siamo arrivati dove volevamo»

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Gianluigi Buffon, portiere della Juve, ha rilasciato un’intervista dopo la partita contro il Lione di Champions League

Gianluigi Buffon ha parlato ai microfoni di Sky Sport nel post partita di Juve-Lione. Le sue parole.

PARTITA – «L’abbiamo preparata per cercare di non concedere dei vantaggi che si quantificassero in gol. Dopo 10′ è saltato questo programma, ma siamo stati bravi a non andare all’arrembaggio, continuando a proporre qualcosa. Delle opportunità per fare gol le abbiamo create, e sul 2-1 ci credevamo all’impresa».

RUOLO NELLO SPOGLIATOIO – «Il significato è questo. Al di là del ruolo di campo, penso di avere un serbatoio di esperienza adeguato per capire che in questi momento qualche ragazzo è abbattuto e deluso che non ha neanche le parole giuste da dire. Qualche spunto lo spunto lo do, e il mio ruolo è quello di far vedere che ci sono. Non siamo arrivati dove volevamo e pensavamo, c’è tanta amarezza. Ogni volta che si parte in questa competizione l’idea è quella di sognare per poter arrivare dove non siamo arrivati negli ultimi anni. Sembra sempre la stagione buona, poi devi far fronte a tante cose. La qualificazione è stata condizionata dalla partita d’andata».

STAGIONE «Quando riesci per la nona volta a vincere lo Scudetto è qualcosa di straordinario che va sottolineato. Continuare a vincere con una certa sicurezza non è una cosa comune. In mezzo a tutto ciò ci sono state delle luci e delle ombre e noi dobbiamo far sì che queste nuvole si diramino in modo da far splendere un sole perenne. Questa è un’utopia però bisogna lavorare».

SCINTILLA – «Quest’anno fra le difficoltà del caso dalle quali usciamo non c’è stato modo che questa scintilla potesse scoccare».

RINGIOVANIMENTO – «Penso che le indicazioni che il mercato sta dando stanno a significare che c’è la consapevolezza che qualcosa va smosso. Qualche giovane rimpolperà la nostra rosa. E’ il percorso normale di ogni squadra e di ogni società seria che mira a vincere. Mi sembra che le indicazioni stiano andando verso quella direzione».

Il portiere della Juve ha parlato poi ai microfoni di Mediaset. Le sue parole.

CHAMPIONS«La storia di questa Champions è molto simile a tutte le altre. Finché non la vinceremo partiremo tutte le stagioni con tante speranze, emozioni ed energie perché crediamo di valere i migliori e di poter arrivare a prendercela. Poi capita sempre qualcosa che fa sì che ciò non accada ma è normale che in una competizione così complicata non è scontato vincere».

LIONE – «Ha meritato perché il risultato ha detto questo, non si può stare lì a sindacare su una vittoria legittimata dal campo. La nostra pecca è stata la gara d’andata, stasera non si può rimproverare nulla ai miei compagni e al mister. All’andata avevamo una grande opportunità, a loro mancava anche Depay».

STAGIONE – «Penso che il nono scudetto sia stato qualcosa di straordinario. Anche se sulla carta si è più forti, è qualcosa di difficile. Vincere è stato più complicato quest’anno e ha dato una soddisfazione maggiore. Per le rivoluzioni ci vuole tempo ed è l’unica cosa che so».

PROSSIMO ANNO «Il mio tempo? Da 3-4 anni il tempo è caduco. Finché mi sento bene e di avere delle risposte dal mio corpo, andrò avanti. Per me non è un’ossessione e non è più straziante provare a vincere questa Champions, è una cosa che mi fa anche sorridere, mi ci approccio con molta serenità e molto entusiasmo. Dirigente? No, ho almeno un altro anno di contratto».

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