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Buffon secondo portiere: «Mi chiamò Paratici e io pensai ai miei figli»
Gianluigi Buffon ha parlato del ruolo di secondo portiere ricoperto alla Juventus negli ultimi due anni. Le sue parole
Buffon e il ruolo da secondo portiere: ecco le sue parole a Juventus TV.
SECONDO PORTIERE – «All’inizio non ero molto convinto. A Fabio avevo detto: “Richiamami tra due anni e chiedimelo”. Avevo alcune opportunità per fare la Champions in squadre europee ma mi sono detto: “Hai 41 anni, ci sta che il prossimo anno ti si appannano i riflessi, la vista”… In realtà li sto ancora aspettando e mi sono detto: “Prova ad entrare nell’ambito di idee di mettere davanti il Gigi padre”. Louis e Dado erano felicissimi di venire a Parigi due fine settimana al mese ma li stancavo e mi sono detto di dar priorità a loro. Poi c’era la possibilità di chiudere un cerchio e la chiusura del cerchio non era nel 2018. C’era ancora un annetto/due da fare. Poi potevo giocare con Ronaldo e mettermi alla prova. Il numero uno lo sono stato per tanto tempo e sapevo che sarebbe stata una sfida. Questa esperienza mi ha insegnato tanto. Tra tutte le cose che il rispetto per i miei compagni è sempre la cosa che mi è interessata di più. L’ho fatto volentieri e lo rifarei. Poi se un giorno dovessi fare l’allenatore, direi ad un giocatore: “Ci sono stato io in panchina, ci puoi stare anche te”».
LE DICHIARAZIONI INTEGRALI DI BUFFON