Cabrini: «Coronavirus? Si pensa che i calciatori siano supereroi»
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Cabrini: «Coronavirus? Si pensa che i calciatori siano supereroi»

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Cabrini: «Coronavirus? Si pensa che i calciatori siano supereroi». L’ex giocatore della Juve sulla questione della pandemia

Antonio Cabrini, ex calciatore della Juve, è intervenuto su TMW Radio parlando del’emergenza Coronavirus, calcio femminile e altre tematiche.

EMERGENZA – «Si deve vivere con tranquillità, cercare di essere sereni e capendo che stiamo attraversando un periodo delicato per tutto il paese. Cercheremo di venirne fuori grazie all’unione e cercheremo di debellare questa pandemia. Ci vorrà parecchio tempo».

LOMBARDIA – «La Lombardia è stata colpita in maniera considerevole e dura. Bergamo, Brescia e Cremona hanno subito un forte impatto. Ci sarà ancora molto da fare e parecchio da lottare. Si vive alla giornata, sperando che questo virus possa lentamente allontanarsi dal nostro paese».

CALCIO – «Il calcio è fondamentale per fornire un aiuto alla società al livello economico, aiutando le persone e le strutture in difficoltà, e come veicolo di distrazione, per togliere il pensiero da questa epidemia. Ad esempio, guardando in televisione le vecchie partite cercando di distogliere lo sguardo dalla realtà».

CALCIO FEMMINILE – «Era un altro calcio perché le squadre femminili non facevano ancora parte delle società maschili. Si è lavorato molto bene nonostante le difficoltà. Oggi c’è stata una grande rivoluzione perché le ragazze sono diventate delle calciatrici vere. Il calcio femminile è molto diverso da quello maschile, è proprio un altro sport. C’è stato un passaggio importante, una crescita esponenziale del mondo femminile».

CRESCITA – «Siamo a metà dell’opera. In grande crescita, che però deve essere favorita da una mentalità professionistica e da un fattore atletico. Dovranno arrivare in Italia delle giocatrici che stanno danno moltissimo al calcio nel loro paese».

JUVE CALCIO FEMMINILE – «La Juventus se entra lo fa per essere protagonista. Nel momento in cui la Juve ha deciso di entrare nel calcio femminile, circa tre anni fa, mi hanno chiesto quali fossero le giocatrici migliori. Io risposi che erano quelle che giovavano in Nazionale e la Juventus comprò due terzi di quella formazione».

GAMA – «È sicuramente nel meccanismo del calcio italiano prima in punta di piedi e poi affermandosi e dando un’immagine precisa a tutto il movimento».

DYBALA – «Si pensa che i calciatori siano supereroi e questa maniera di pensare è completamente sbagliata. In questa epidemia siamo stati presi di mira tutti anche gli atleti perché sono persone comuni».

RIENTRO IN CAMPO – «Cambierà il modo di vivere dopo questa emergenza. Non so cosa accadrà dopo tanto meno ai calciatori. Ci saranno dei contraccolpi. Questo è un evento eccezionale che ha coinvolto il mondo intero e nessuno può prevedere cosa succederà».

TUTTO ESAURITO FEMMINILE – «Non me lo sarei mai immaginato, nonostante l’ingresso gratuito. È stata un’immagine televisiva molto importante verso i media che stanno ancora snobbando il calcio femminile. Manca ancora molto per far crescere il movimento».

RITORNO PANCHINA FEMMINILE – «No, rimango molto legato a questo mondo e alle ragazze che ho allenato, però il calcio femminile è uno sport a sé stante rispetto a quello maschile. Lascerò ad altre persone il compito di mandare avanti questo movimento».

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