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Cagni: «La Juve non poteva fare di più, ma la situazione non è così male» – ESCLUSIVA
Luigi Cagni, ex allenatore della Salernitana, ha così parlato in vista del prossimo match con la Juve in esclusiva ai nostri microfoni
Dopo il pareggio di Roma, la Juve si prepara ad affrontare la prossima gara interna con la Salernitana, che potrebbe risultare decisiva per la qualificazione alla Champions League. E, anche ad una settimana dalla finalissima di Coppa Italia, in esclusiva per Juventusnews24 ha così parlato Luigi Cagni.
Come si può spiegare da fuori una Juve che viene da 14 punti in 14 gare?
«Che la Juve avesse un organico un po’ risicato quello lo si sapeva dall’inizio, non poteva competere con le altre squadre più importanti. Poi è comunque in una situazione in cui è praticamente qualificata per la Champions, non è messa così male. Ha avuto un’annata con tanti infortuni, tra cui quelli di Vlahovic e se levi Vlahovic alla Juve, così come un Osimhen al Napoli, poi i risultati ne possono risentire».
Quindi secondo lei la Juve non avrebbe potuto fare di più?
«Assolutamente. Secondo me non c’è nemmeno paragone tra l’organico della Juve e quello dell’Inter, quando le due squadre erano testa a testa i bianconeri stavano andando oltre le loro aspettative».
Cosa serve per colmare il gap con l’Inter?
«Manca che l’Inter ha due giocatori per ruolo che sono di grande qualità. L’Inter ha una rosa completa e ora la completerà anche di più. Ma non è un problema solo della Juve, ma di tutte le altre squadre che ci sono. I nerazzurri sono dentro un ciclo che al terzo anno con Inzaghi li ha portati a vincere anche lo Scudetto. Forse bisognerebbe iniziare a capire che ci vuole del tempo prima di vincere».
Merita altro tempo anche Allegri alla Juve?
«E’ una domanda difficile. Io personalmente sono uno che guarda il campo quando bisogna giudicare le persone e secondo me Giuntoli è uno dei più bravi che ci siano nel suo ruolo. Quello che deciderà Giuntoli porterà la Juve sulla strada giusta da seguire».
Capitolo Rabiot: cosa fare con lui? Rinnovo o separazione?
«Mi parli di un giocatore che a me piace molto e secondo me la Juve non può disfarsi di un calciatore così. Nei bianconeri il francese è uno di quelli che deve stare alla base per il prossimo futuro».
Così come Vlahovic e Chiesa?
«Il discorso Chiesa, l’ho detto dall’inizio, mi portava ad avere un solo dubbio e cioè sperare che stesse bene tutto l’anno. Non è andata così. Se sta bene è un fuoriclasse assoluto nel suo ruolo, ma so cosa vuol dire quel tipo di infortunio e so anche che serve molto tempo per uscirne».
Il tridente è la strada da seguire per questo finale di stagione?
«La mia vita calcistica è trascorsa mettendo in campo sempre il 4-3-3. Tre punte però tu te le puoi permettere se fanno anche quello che fanno i giocatori del Real o del City, che sono fuoriclasse ma fanno tutte e due le fasi. Questo forse è il calcio moderno».
Come vede la prossima gara con la Salernitana? Pronostico scontato?
«Io ho allenato la Salernitana, è un ambiente che conosco e mi dispiace molto per la retrocessione, ma se non sei nelle condizioni di rimanere nella categoria va così. E’ un vantaggio per una squadra che deve fare punti come la Juve, so che la Salernitana starà già pensando al prossimo anno. Poi certo, non è che tu vai in campo e hai già vinto. Loro sono una squadra che gioca molto aperta e in una partita secca può succedere di tutto».
Manca una settimana alla finale di Coppa Italia: cosa aspettarsi da Atalanta-Juve?
«Semplicissimo: la Juve deve tenere ritmi alti perchè l’Atalanta ti costringe ad averne. La gara con la Roma mi è piaciuta sotto questo aspetto, anche se negli ultimi 10 minuti la Juve qualcosa ha rischiato. Quando il ritmo era alto, però, la squadra di Allegri costruiva qualcosa di importante. Questo è il calcio, poi devono farmi capire cosa intendono per calcio moderno ma per me, forse, è l’avere proprio ritmi alti quando si gioca».
Si ringrazia Luigi Cagni per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista