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Calciomercato Juve, Bava: «Con questi ESPEDIENTI costi RIDOTTI, ma NON basta. Ecco cosa fare ora»

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Calciomercato Juve, il commento del professor Bava sulla riduzione dei costi da parte del club bianconero: cosa ha detto

Fabrizio Bava, professore ordinario in Economia Aziendale, ha parlato così a Tuttosport della riduzione dei costi da parte del calciomercato Juve.

GIUNTOLI E IL SUO PIANO «La via maestra per ridurre i costi, naturalmente, consiste nella cessione dei cartellini. Il problema che il direttore tecnico si è trovato ad affrontare, però, riguarda l’ammontare degli ingaggi di alcuni calciatori che mi permetto di definire fuori mercato, almeno per la Seria A. Per cederli diventa necessario trovare qualcuno disponibile a riconoscere ingaggi molto importanti. Con Chiesa, in extremis, si è trovata una soluzione, ma questo non è sempre possibile».

CONTI MIGLIORATI «Attraverso altri espedienti. Uno: la modifica dei contratti in essere. I prolungamenti consentono di ottenere benefici: spostano in avanti il momento in cui il club potrebbe perdere il giocatore a scadenza, riducono al contempo il peso degli ammortamenti. È il caso di Bremer. E consentono di incrementare gli ingaggi senza appesantire troppo i conti, poiché la crescita dello stipendio è compensato dal minor ammortamento. È il caso di Cambiaso. Due: la cessione dei cartellini, appunto. E qui il lavoro di Giuntoli è stato notevole, pensando ai casi di Chiesa e di Kean, ma anche alla quindicina di operazioni riguardo elementi ancora considerati Next Gen a bilancio, come Soulé e Barrenenchea. Tre: i prestiti ad altri club. Un modo per risparmiare sull’ingaggio, in genere pagato dall’altro club, anche se l’ammortamento continua ad essere effettuato dal detentore del cartellino. È il caso di Rugani e Miretti. Quattro: le contropartite tecniche. Grazie a questa soluzione è stato possibile acquistare Douglas Luiz a oltre 50 milioni, per esempio, dovendo esborsare molto meno sul versante finanziario, includendo i cartellini di Barrenenchea e Iling-Junior nell’operazione. Se poi la Juventus dovesse decidere di contabilizzare l’operazione come permuta, il cambio di impostazione contabile porterebbe a un significativo beneficio in termini di minori ammortamenti. Cinque: i mancati rinnovi contrattuali. La scelta, ovviamente, libera il costo a conto economico del giocatore. È il caso di Rabiot e di Alex Sandro. Sei: le risoluzioni consensuali. In genere si tratta di un piano B, quando il club esclude un giocatore dal progetto tecnico e però non riesce a cederlo. È il caso di Szczesny, ma lo stesso si può dire di Allegri».

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