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Calciomercato Juve, Sindrome di Stoccolma: tra Europei e Champions

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Il calciomercato è pieno di aneddoti e di alcune particolari mode: la Juve ha avuto per anni la Sindrome di Stoccolma

I grandi tormentoni estivi si ramificano in due direzioni, ogni anno: da un lato le hit musicali e dall’altro le trattative di calciomercato. Ci sono estati segnate da canzoni legate a filo diretto con il calcio, come l’estate del 1990 con le “Notti magiche” di Bennato e Nannini e dell’Italia di Azeglio Vicini. E le estati degli anni “pari” sono quelle che regalano tanti tormentoni di calciomercato legati appunto alle grandi manifestazioni internazionali, come Europei e Mondiali. Fa eccezione questa estate con Euro2020 che è tale solo di nome perché rinviato di 12 mesi causa emergenza Covid. Spesso ci si innamora di calciatori che si mettono in mostra nelle grandi manifestazioni per poi sciogliersi come ghiaccioli nel corso delle stagioni in Serie A. La Juventus si è fatta ammaliare in due occasioni ma con risultati più che soddisfacenti, per quanto riguarda gli Europei.

Se mi elimini ti compro, edizione Europei

Rotterdam, 2 luglio 2000: in campo Francia e Italia, finale di Euro2000. Gli azzurri si portano in vantaggio con Marco Delvecchio poi Del Piero, non nel suo anno migliore, fallisce diverse occasioni per il raddoppio. La gara si trascina fino al 90′ con i ragazzi di Dino Zoff pronti ad esultare e a riportare l’Europeo a casa dopo ben 32 anni. Silvain Wiltord però non è di questo avviso e a pochi secondi dal triplice fischio batte Francesco Toldo. Si va ai supplementari e nel 2000 era ancora in auge la regola del Golden Gol. I supplementari durano 13′, tempo necessario a David Trezeguet, 23enne attaccante del Monaco, di cordinarsi con eleganza e battere di sinistro Toldo. Gol bellissimo e fatale per gli azzurri che vedono i rivali francesi festeggiare a Rotterdam. Ironia del destino, quel 9 luglio del 2006, fu proprio l’errore di Trezeguet a consentire all’Italia di alzare al cielo di Berlino la “coppa del mondo”. La Juventus, comunque, in quel 2000 fu stregata da Trezeguet e per 45 miliardi di lire lo acquista dal Monaco. Il resto è storia: con Alessandro Del Piero formerà una delle coppie più iconiche, se non la più iconica, della Juventus.

Passano quattro anni e la Nazionale allenata da Giovanni Trapattoni arriva in Portogallo carica di speranze: una rosa davvero straordinaria con la voglia di riscattre Euro2000 e l’uscita contro la Corea del Sud, con l’arbitraggio discutibile e discusso di Moreno, ai Mondiali del 2002. Il girone sembra alla portata degli azzurri: Danimarca, Svezia e Bulgaria. Pari con la Danimarca, con lo sputo di Totti a Poulsen e poi la gara che rivelò in maniera totale Zlatan Ibrahimovic al mondo. Italia-Svezia termina 1-1: al 37′ gol di un Cassano nella sua forma migliore, gara che scivola fino al minuto 85′ quando con una sorta di scorpione Ibrahimovic anticipa Buffon e indirizza la palla sotto la traversa con l’inutile, seppur apprezzabile, tentativo di Bobo Vieri di negare la rete. L’Italia poi, vittoriosa contro la Bulgaria, dovrà accontentarsi del terzo posto per il pareggio tra Danimarca e Svezia che di fatto eliminò gli azzurri. Le qualità di Ibrahimovic non passarono inosservate e Luciano Moggi, per 16 milioni di euro, strappò all’Ajax lo svedese. Due anni di apprendistato in Italia, quelli passati alla Juve, con la sua miglior versione vista lontana da Torino.

Se mi elimini ti compro, edizione Champions League

Ma la Juve soffre della Sindrome di Stoccolma soprattutto in Champions League: senza voler scavare ancora più a fondo nella storia bianconera, bastano alcuni acquisti dell’ultimo decennio per avvalorare questa tesi. Si parte da Douglas Costa che nel 2015/2016 fece impazzire la retroguardia bianconera negli ottavi di finale di Champions League contro il Bayern Monaco. I bianconeri a fine stagione decisero di puntare 40 milioni su di lui: alcuni lampi di classe ma tanti problemi fisici e molti momenti bui alla Juventus. I casi più eclatanti poi sono sicuramente quelli di Cristiano Ronaldo e Matthijs De Ligt. Il portoghese ha nella sua attuale squadra (al 14 giugno) la sua vittima preferita: 10 gol tra cui quelli segnati in finale di Champions a Cardiff e la rovesciata dello Stadium. La standing ovation dei tifosi della Juve e 100 milioni di euro al Real Madrid, e 31 a lui, convinsero Ronaldo a vestire la 7 bianconera. Un anno dopo destino identico per Matthijs De Ligt, astro nascente tra i difensori europei: la rete che sancì l’eliminazione ai quarti di finale della Champions 2018/2019 fece scattare l’allarme CR7 in casa bianconera che nel luglio seguente, con 75 milioni di euro, si assicurarono le prestazioni del biondo numero 4.

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