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Caldara è sicuro: «Io l’erede di Bonucci? Preferisco Barzagli»

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Il futuro difensore della Juventus  non vede l’ora di iniziare la nuova avventura bianconera. E, quanto a modelli, Mattia Caldara ha le idee decisamente chiare…

Ancora qualche mese di Atalanta e poi Mattia Caldara sarà a tutti gli effetti un calciatore della Juventus. Per quanto concentrato sui nerazzurri, il difensore non può evitare di pensare al suo futuro in bianconero. Si tratterà di un salto importante per la carriera di Mattia che, tuttavia, si è detto pronto ad affrontare il cambiamento. I modelli da seguire? Sicuramente quell’Andrea Barzagli che “negli ultimi anni ha dimostrato di essere il centrale più completo della Serie A”, mentre Caldara non si sente di essere accostato a Bonucci. E quanti elogi per la leggenda Buffon! Ecco le sue parole a Il Corriere dello Sport.

VOGLIA DI JUVE – «La mia strada è tracciata, ma adesso non ci penso. In questi mesi lavorerò per migliorarmi perché ho l’obiettivo di arrivare a Torino pronto. Per la mia carriera quella sarà una tappa importante e non devo sbagliare. Strano sfidare la squadra che mi ha già acquistato? Un po’ sì, ma è bello confrontarsi con i più forti. So che la mia vita cambierà, ma due esperienze fuori le ho già fatte (Trapani e Cesena) e comunque da quest’anno non vivo più con i miei genitori. La lontananza da Bergamo non sarà un problema. Dovrò dimostrare di essere da Juve, ma adesso penso solo all’Atalanta».

BARZAGLI O BONUCCI? – «Barzagli nelle ultime stagioni ha dimostrato di essere il centrale più completo della Serie A. Io erede di Bonucci? Un paragone del genere fa piacere, ma comporta anche delle responsabilità con le quali dovrò cercare di convivere. Credo però che per il momento sia presto per dire che io sono il suo successore: devo migliorare tanto per arrivare al suo livello».

BUFFON – «Gigi può cambiare idea e non ritirarsi più a giugno? Magari… Sarebbe davvero bellissimo. Le sue lacrime dopo la mancata qualificazione al Mondiale di Russia 2018? Sono state toccanti e hanno confermato che è stato ed è un campione, una leggenda per noi italiani e per tutto il mondo del calcio».

NAZIONALE – «Dopo Italia-Svezia ho provato brutte sensazioni e ho capito quanto è importante il calcio per il nostro Paese. Da questa delusione dobbiamo rialzarci tutti insieme, compattarci e ripartire per arrivare agli Europei magari non da favoriti, ma decisi a dimostrare che siamo l’Italia. Spero di diventare una colonna della Nazionale. Il calcio però cambia di giorno in giorno e non guardo troppo in là. Penso a migliorare e mi auguro di essere convocato per le amichevoli a marzo».

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