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Campi: «Juve negativa con la Fiorentina, c’è un problema Allegri» – ESCLUSIVA
Campi: «Juve negativa con la Fiorentina, serve molto di più». Il giornalista e tifoso bianconero parla a Juventusnews24 – ESCLUSIVA
Graziano Campi, giornalista, commentatore sportivo e tifoso della Juventus, parla in esclusiva a Juventusews24 all’indomani del pareggio dei bianconeri contro la Fiorentina.
Come valuta la prestazione della Juventus contro la Fiorentina?
«La prestazione è sicuramente negativa. Spero che questa non sia la Juve che vedremo da qui a maggio perché se gioca come ha giocato con la Fiorentina non può ambire ai primi quattro posti. E’ vero è un punto importante prima di una gara di Champions League molto delicata, però serve molto di più dal punto di vista dell’atteggiamento tattico. La qualità dei calciatori non è in discussione, ma una squadra che si difende bassa nella propria area di rigore fa molta fatica a ripartire e lascia molto spazio ai centrocampisti avversari per impostare la manovra».
Milik titolare con gol, Vlahovic che avrebbe voluto giocare da ex nel suo ex stadio 90 minuti in panchina: mossa giusta di Allegri?
«Milik è un giocatore che quando prende la palla riesce a tenerla e aiuta un po’ di più la squadra a salire rispetto a Vlahovic, almeno per quanto si è visto. Mi sembra che abbia una tecnica superiore di palleggio e controllo di palla. Il suo l’ha fatto, ha anche segnato. Su Vlahovic dico che se una squadra ha uno come lui deve essere costruita per andare all’arrembaggio. Ma finora non ho visto una Juve capace di spingere forte sugli esterni per mettere in difficoltà gli avversari. Ho visto una squadra un po’ troppo rinunciataria».
Anche il cambio De Sciglio-Di Maria a fine primo tempo ha fatto discutere…
«Per Di Maria c’è un problema muscolare e quindi si ha paura di rischiarlo. Cuadrado come terzino non mi è piaciuto e mettendo De Sciglio ha coperto di più Sottil che nel primo tempo stava facendo impazzire il colombiano. E’ strano che si sia partiti con Cuadrado e Di Maria che sono due giocatori che in fase difensiva non diano il massimo. Quella fascia lì è stata molto indebolita».
Si attende una Juve diversa quando torneranno Chiesa e Pogba?
«Io penso che Chiesa tornerà a gennaio. Non escludo che a novembre possa già saggiare il terreno di gioco, ma fino a gennaio è difficile che sarà efficace perché non è facile rientrare al top. Su Pogba sono perplesso e non sono capace di fare previsioni. Lui ancora non ha testato il ginocchio con gli allenamenti in campo e nelle partitelle. Un conto è farlo in palestra, un altro è scendere in campo. Sarei felice di essere smentito, ma per il momento non sono molto fiducioso fino ai Mondiali. E dopo i Mondiali ho paura che possa operarsi».
Ieri Paredes ha fatto il suo debutto alla Juve: come le è sembrato?
«Esistesse un Pirlo un po’ più giovane, se non hai le mezzali e i terzini che non si smarcano, cosa può inventare con la palla tra i piedi? Il lancio lungo non poteva farlo perché la Fiorentina è stata brava nel pressing. Ad un certo punto bisogna capire che se non c’è la possibilità di fare una partenza dal basso, si può anche buttare la palla in avanti con un rinvio del portiere, andare a pressare gli avversari a obbligare loro a fare gioco. In questo momento Locatelli non mi sembra in forma e ha già preso tre cartellini gialli, segno che sta facendo fatica. McKennie mi sembra molto evanescente e Zakaria è stato addirittura bocciato. La realtà dei fatti è che l’atteggiamento condiziona i grandi giocatori quando intorno a loro vedono movimenti sbagliati o addirittura movimenti assenti. Paredes è un buon giocatore, ma nessuno si immagini che possa far vincere il campionato da solo. Non è il Pirlo della situazione che alza il livello di tutta la squadra. E’ un giocatore importante che con Locatelli può fare il suo davanti alla difesa, ma ci vuole qualcosa di più da parte del resto della squadra perché oggettivamente l’atteggiamento è problematico».
Si aspettava una partenza positiva così positiva da parte di Miretti?
«Lui riesce a prendere palla, a tenerla e a fare qualche dribbling. Secondo me è un po’ più agile rispetto agli altri centrocampisti e mi ricorda un po’ Marchisio in questo. E’ un giocatore che ovviamente dovrà costruirsi. Spero che anche Fagioli possa avere più continuità. Non sono un grande fan di McKennie che commette sempre gli stessi errori. Mi dispiace non ci sia più Rovella, un posto per lui poteva esserci dopo gli addii di Arthur e Zakaria».
Oltre a Miretti, c’è qualcuno che l’ha stupita di più in questo avvio di campionato?
«L’altra nota positiva è Danilo che da centrale dà qualche garanzia in più, anche se ieri Jovic non era un fulmine di guerra. Lui e Bremer potrebbero far parte della difesa della nazionale brasiliano, sperando però che Bremer diventi un nazionale italiano. Insieme li ho visti molto bene».
Sul mercato si aspettava qualche intervento diverso rispetto a quello che è stato fatto?
«Non so dire quale giocatore doveva prendere la Juventus. Bastava prenderne uno forte in difesa e gli altri si sarebbero adeguati. Mi spiego: se prendi un terzino sinistro forte, hai il lato sinistro coperto; se prendi un difensore centrale forte e a sinistra eventualmente puoi mettere Danilo; se prendi un terzino destro forte e non hai il problema di far giocare Cuadrado. Un giocatore di alto livello serviva. E’ arrivato Bremer per De Ligt, ma non è stato preso un giocatore al posto di Chiellini anche se c’è la speranza che Gatti possa fare molto bene».
Che impressione ha avuto da questo inizio di campionato delle altre big?
«La parola giusta per definirlo è equilibrato. L’unica squadra che non mi ha convinto per gioco è la Juventus. Ho visto un Milan-Inter dove il Milan ha meritato la vittoria, ma l’Inter ha continuato a giocare e a un certo punto poteva fare anche il gol del pareggio. Lazio-Napoli è stata molto combattuta, ci sono state anche polemiche. Vedo tante squadre che in questa fase possono fare bene. Questo è importante anche per la Juve: se queste squadre tra di loro si tolgono punti, la Juve se mantiene un ruolino di marcia importante può restare agganciata al gruppo delle big fino a gennaio. E lì la differenza la farà il mercato. In uscita per alcune squadre e per i bianconeri, secondo me, in entrata».
A gennaio, quindi, c’è da aspettarsi qualcosa dal mercato dei bianconeri?
«La Juve ha soldi per fare mercato in entrata e questo è fondamentale. Gli ultimi addii di Arthur e Zakaria danno la possibilità di riscatto a Liverpool e Chelsea per loro due. La Juve, dal canto suo, ha la Spada di Damocle dei riscatti di Kean e Locatelli, giocatori che non hanno reso a grandi livelli e per cui dovrebbero partire 60 milioni. Ma non è da escludere che Kean possa lasciare la Juve a gennaio e se McKennie farà un buon Mondiale anche lui potrebbe avere mercato. A quel punto il mercato in entrata si farà interessante. E’ sotto gli occhi di tutti che Alex Sandro e Cuadrado in fase difensiva non sono più di un certo livello. La Juve potrebbe rinforzarsi, mentre altre vendere come l’Inter con Skriniar e il Milan con Leao. Da gennaio si potrebbe vedere un altro campionato e un’altra Juve. Magari con un altro allenatore se non arrivano risultati…».
Che Juve si immagina di vedere contro il Psg?
«La Juventus è reduce dal 4-0 a Londra col Chelsea, dal pareggio esterno col Villarreal e dallo 0-3 in casa sempre con gli spagnoli. Ha preso due belle batoste in tre partite e almeno una figura dignitosa va fatta. La Juventus che aspettava ieri la Fiorentina ha fatto le prove generali del Psg. Mi aspetto una Juve che punterà a difendersi. Per avere maggiore velocità serve maggiore attenzione in fase di pressing, mentre tutte le volte che la Juve ripartiva, ieri, i centrocampisti restavano abbastanza indietro e arrivavano in ritardo sulle seconde palle. Lo stesso è successo in occasione del gol della Fiorentina. Purtroppo la Juve ha questo atteggiamento, ma se buchi un pressing contro il Psg ci sono Messi, Mbappé e Neymar pronti a “distruggere”. La Juve, però, non deve partire già sconfitta. E’ vero che poi c’è il Benfica in casa, ma il Benfica penso arriverà a quella partita con 3 punti e a Torino sa che il pareggio sarebbe un risultato d’oro. Bisogna stare attenti, non è detto che la qualificazione si decida come ha detto Allegri. La sorpresa può essere sempre dietro l’angolo».
In generale, questa Juve è più o meno forte rispetto allo scorso anno?
«E’ più forte per individualità, anche se secondo me manca una seconda punta alla Dybala, come poteva esserlo Depay. A gennaio rientra Chiesa e vedremo cosa succederà con Pogba. Da questo punto di vista la Juve sarà più competitiva. Il problema è che Allegri è partito con lo scetticismo di ambiente e tifosi. Non tutti erano contenti di vederlo sulla panchina della Juve e dopo il quarto posto dell’anno scorso doveva partire molto meglio per dare entusiasmo all’ambiente. Le polemiche di queste prime partite fanno capire che in tanti non hanno più fiducia in lui e questo probabilmente è il punto di debolezza maggiore della Juventus».
Si ringrazia Graziano Campi per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista