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Carraro: «Strappo Super League? È la base per aprire un dialogo con la UEFA»

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Franco Carraro, ex presidente della FIGC, ha parlato della scelta delle maggiori società europee di partecipare alla Super League

L’ex presidente della Federcalcio Franco Carraro ha parlato, nel corso di un’intervista a La Repubblica, della creazione della Super League. Le sue parole.

«Lo strappo della Super League? Credo sia la base per aprire un dialogo, come successe nel 1996. È come quando in Italia Mediapartner ipotizzo’ per prima una superlega, una proposta di Marco Bogarelli, scomparso pochi giorni fa, e la sua squadra di persone. Era un’organizzazione italiana, per l’Italia la seguivano Galliani e Giraudo. Alla fine divenne la base su cui la Uefa cambio’ la formula della Champions. E ridistribui’ le sue royalties in maniera piu’ equa, prima prendeva percentuali maggiori sugli incassi. La Uefa dovrebbe dire a se’ stessa che il controllo finanziario che aveva messo in piedi dodici anni fa non ha funzionato. I club sono piu’ indebitati, le cifre di mercato e ingaggi sono cresciute e molte decisioni non sono state capite. L’Uefa deve fare autocritica. Deve dirsi, l’esperienza non e’ stata positiva: si cambi. Le big hanno cominciato il dialogo dando un cazzotto. E la risposta e’ stata un altro cazzotto. Ma con i grandi club devi mettere le carte sul tavolo e trovare una soluzione. Serve un maxi finanziamento dopo la pandemia? E perche’ Uefa e Fifa non possono farsene promotori? Per me Uefa e Fifa qualcosa in termine di valore danno. Se Inter-Juve o Real-Barcellona si incontrano in amichevole, la partita vale, faccio per dire, 10. Se si incontrano in Coppa Italia o di Spagna vale 15. Se si incontrano in campionato vale 30. Se sono avversarie in Champions magari vale 50. E se si sfidano in finale di Champions vale 80. Il marchio dei club e’ importantissimo, ma anche il marchio Uefa ha un valore».

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