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Caso Juve, l’ex magistrato: «Processo sommario? E’ un eufemismo»

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Caso Juve, l’ex magistrato commenta la scelta di dare una pesante penalizzazione al club bianconero: le sue parole

Piero Calabrò, ex magistrato, ha commentato su Tuttosport la decisione di dare un -15 in classifica alla Juventus. Le sue parole.

IL COMMENTO – «Prima di dare una risposta al quesito, è opportuno rammentare alcuni aspetti grotteschi di questa vicenda giudiziaria. Innanzitutto, siamo passati da un processo già chiuso e che solo la Procura Federale avrebbe potuto chiedere di riaprire (quindi, con una Corte Federale impossibilitata ad agire motu proprio), ad un appuntamento giudiziario dedicato in primis a verificare tale possibilità trasformato in un vero e proprio processo (anche) di merito, celebrato sostanzialmente in grado unico e senza la reale possibilità per le parti accusate di porre in essere una seria attività difensiva. Se, per tanto, definire sommario questo modo di procedere è quantomeno un vero eufemismo, non meno sconcertanti sembrano essere tutte le riflessioni che, in attesa del deposito della motivazione, al momento si impongono. Tutto ciò è ancor più paradossale alla luce di due indiscutibili circostanze: a) la giustizia ordinaria non ha ancora accertato se e come siano state perpetrate dal club Juventus e dai suoi dirigenti violazioni delle leggi e delle regole attinenti i bilanci; b) nel processo penale, tantomeno nella fase delle indagini del PM, le intercettazioni non hanno il valore di prove ex sé processualmente rilevanti, dovendo essere integrate da altri accertamenti e riscontri».

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