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Caso Ronaldo: dai documenti perduti alle ammissioni, ecco le novità
Dalla Germania arrivano importanti novità sul caso Ronaldo, accusato di stupro: documenti persi, accuse e ammissioni
Il giornale tedesco Der Spiegel ha pubblicato delle testimonianze finora rimaste segrete a proposito del caso Ronaldo e delle accuse di stupro rivoltele da Kathryn Mayorga. Le prove presentate nel 2009, anno in cui sarebbe avvenuto lo stupro, non sono più in archivio, e questo non potrebbe far partire il processo. Ecco invece cosa avrebbero dichiarato all’epoca Kathryn Mayorga e Cristiano Ronaldo.
MAYORGA – «Ero in bagno quando lui si è presentato con il pene fuori dai pantaloni, mi ha chiesto di toccare il suo pene per 30 secondi. Quando gli ho detto di no, mi ha implorato di leccarglielo. Stavo ridendo, pensavo: ‘È uno scherzo? Questo ragazzo così famoso è un fottuto perdente!’. Lui mi ha detto che se gli avessi dato un bacio, mi avrebbe lasciata andare. Io ho risposto: ‘Ok, ti bacerò, ma non ho intenzione di toccare il tuo pene’. Poi però lui comincia a venire verso di me con forza, a toccarmi, a scendere verso il basso con le mani. Io lo spingo via e continuo a dirgli no. Io mi sono tirata giù il vestito e ho detto: ‘Stiamo andando via proprio ora’. Ho guardato Ronaldo e anche lui ha detto ‘Sì, stiamo andando via’. Pensavo che tutto fosse finito, invece non lo era: mi ha trascinato nella sua stanza, mi ha girato di spalle, ha cercato di togliermi la biancheria intima, io ho cercato di coprire la mia vagina. A quel punto mi è saltato addosso, io gli dicevo no, no, no».
RONALDO – «L’ho presa di lato, si è resa disponibile. Era sdraiata su un fianco, a letto, e sono entrato da dietro. È stato un gesto rude, non abbiamo cambiato posizione per 5-7 minuti. Ha detto che non voleva farlo, ma si è resa disponibile. Per tutto il tempo il rapporto è stato rude, l’ho girata dalla sua parte ed è stato veloce. Forse le ho provocato alcuni lividi quando l’ho afferrata , poi mi ha masturbato, ma continuava a dire ‘no, non farlo, non sono come gli altri’. In seguito mi sono scusato. Ha detto di no e si è fermata più volte».