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Ceravolo: «De Ligt andrà via dalla Juve, c’è un problema» – ESCLUSIVA
Franco Ceravolo, ex responsabile dell’area tecnica e degli osservatori della Juve, parla in ESCLUSIVA a Juventusnews24
Dagli arrivi di Di Maria e Pogba fino al possibile addio di De Ligt passando per il lavoro svolto da Cherubini, il futuro di Dybala, la lotta scudetto e molto altro ancora.
Franco Ceravolo, ex responsabile dell’area tecnica e degli osservatori della Juve, ha parlato di tutto questo in questa intervista esclusiva concessa a Juventusnews24.
Di Maria e Pogba sono bianconeri: che valore assumono questi colpi per la Juve?
«L’obiettivo della Juve è sempre quello di vincere e con questi due colpi importanti penso che sia riuscita a colmare il gap con Inter, Milan e Napoli. Oggi la Juve è al pari dell’Inter, se non qualcosa di più con l’arrivo di questi due campioni e per me parte con i favori del pronostico perché ha preso due giocatori di spessore notevole. Il vero acquisto della Juve sarà poi Chiesa appena si rimetterà in sesto. Con lui avrà un attacco stellare e con le caratteristiche che ha chiesto Allegri, ovvero due esterni con cambio di passo, tecnica, velocità e capacità di saltare l’uomo e Vlahovic, attaccante che ha dimostrato l’anno scorso di essere un grande campione. Con lui la Juventus non dovrà cercare un centravanti per 7-8 anni.»
Qualcuno ha dubbi su Di Maria per l’età e su Pogba per il suo rendimento non sempre al top al Manchester United: condivide questi timori?
«Io sono fiducioso perché stiamo parlando di campioni. Di Maria ha 34 anni? Oggi l’età si è un po’ allungata, c’è gente che arriva anche a 40 anni… Pogba è nel pieno della maturità. Può capitare che uno faccia male un paio di stagioni, ma può dipendere dal modo di giocare degli allenatori. Le potenzialità di un calciatore a volte si evidenziano in base a dove viene messo un giocatore. L’allenatore bravo è quello che lo mette nella posizione ideale. Penso che Pogba ha avuto difficoltà ad ambientarsi a Manchester sotto l’aspetto tecnico-tattico. In Italia per qualche anno abbiamo visto le sue potenzialità. E nella Francia è sempre uno dei leader. Parliamo di un giocatore sicuro, poi tutto può succedere…Per le qualità, però, la Juventus non poteva fare di meglio che prendere un giocatore con queste caratteristiche e che già conosceva».
In queste ore è calda la situazione De Ligt: che idea si è fatto?
«E’ un giovane che potenzialmente parlando è tra i migliori al mondo. Ha avuto qualche difficoltà in Italia all’inizio, ma stiamo parlando di un ragazzo che doveva capire un po’ i meccanismi e la lingua. Specialmente per un difensore la lingua è importante. Per me è un campione in quel ruolo. Il problema non sono gli 80-90 milioni, ma l’ingaggio. La Juventus se è vero che gli offrono 90 milioni lo venderà domani senza discutere, ma io alle cifre credo poco… Se dovesse andare via De Ligt non starà con le mani in mano, avrà un piano A e un piano B. A livello di ingaggio risparmierebbe tanto. Il problema è anche trovare un leader in difesa a parte Bonucci. Oggi non basta essere solo bravi calciatori, ma anche bravi a comandare il reparto e per questo servono giocatori di esperienza che sappiano gestire situazioni di difficoltà nel reparto difensivo. I colpi Di Maria e Pogba, comunque, hanno fatto capire che hanno le idee abbastanza chiare e avranno un sostituto all’altezza».
Si parla molto di Koulibaly come possibile sostituto di De Ligt: è il profilo giusto?
«Koulibaly è tra i pochi giocatori che possono sostituire alla grande De Ligt. Il problema non è tanto il rapporto tra Napoli e Juve, ma la concorrenza e il prezzo. Se c’è il gradimento del giocatore, l’operazione potrebbe andare in porto. Ma solo se De Laurentiis si accontenta della cifra che offre la Juventus. E’ tutta una questione economica, visto che ci sono altri 3-4 club in Europa che lo cercano. De Laurentiis ha fatto un’offerta importante a Koulibaly e lui è molto legato alla maglia del Napoli e ai tifosi, quindi davanti ad una proposta di contratto importante valuterà la situazione. Staremo a vedere. Di certo come qualità sarebbe il giocatore giusto per sostituire De Ligt».
La Juve è al lavoro anche per un altro colpo in attacco, cioè Zaniolo. E’ pronto per il salto in bianconero?
«Zaniolo potenzialmente è un giocatore da Juve e da tutte le squadre migliori perché ha tecnica, forza esplosiva, corsa e cambio di passo. E’ un giocatore importante, bisogna vedere a livello fisico come sta dopo i precedenti infortuni. Servono valutazioni importanti da questo punto di vista, ma è uno dei migliori talenti italiani. Ha tutte le qualità che appartengono ai grandi campioni e sa fare anche gol. Giocatori così non si trovano dappertutto. E’ un talento vero».
Il centrocampo è forse il reparto che ha avuto più difficoltà negli ultimi tempi. Rabiot merita la conferma?
«Rabiot quando gioca con la Francia è uno tra i migliori e questo la dice lunga sulle sue potenzialità. Adesso il centrocampo della Juve, a livello di numeri e organico, è abbastanza a posto. Bisogna capire le strategie di mercato che sanno solo loro. Se vendono qualcuno, sono costretti a coprire il reparto. L’anno scorso forse mancava il giocatore ideale per far esaltare gli altri del reparto. Ora ha preso Pogba che è il giocatore che cercava».
I giovani Fagioli e Miretti sono da prima squadra?
«Sono due elementi giovani e bravi. E’ chiaro che alla Juventus non è facile giocare per un giovane. Io so che Fagioli è molto stimato da Allegri, ma se loro capiscono che c’è poco spazio, sicuramente lo daranno via in prestito. Potenzialmente e in prospettiva farà parte della rosa della Juventus negli anni a venire. Ha qualità importanti».
Da ex dirigente della Juve, che giudizio dà al lavoro svolto fino a questo momento da Cherubini come football director?
«Conosco Cherubini da 25 anni. E’ un ragazzo serio che è arrivato dove è arrivato col sacrificio. Ha dimostrato di sapere fare il suo lavoro. Alla Juventus è ancora più “facile” perché è sostenuto da una società importante dove il team è organizzato e tutti rispettano i ruoli senza sovrapposizioni. La Juventus è sempre stata un esempio a livello di struttura e organizzazione e in questo contesto Cherubini si trova a suo agio. E’ un ragazzo sempre meticoloso che ha sempre cercato di lavorare in sordina, dietro le righe e senza farsi notare. Alla fine il lavoro conta e lui sta lavorando molto bene».
Dybala ha lasciato la Juve e ci sono tante voci sul suo futuro: secondo lei dove andrà a giocare?
«Io non lo so, non ho la bacchetta magica… Penso che abbia già un accordo con l’Inter da qualche mese e magari per questioni burocratiche stanno aspettando per ufficializzarlo. Se salta tutto alla fine sarebbe una sorpresa. Se salta tutto salta di comune accordo perché gli addetti ai lavori non aspettano gli ultimi giorni per prendere un campione. Se fino adesso Dybala non si è accasato, bisogna farci una domanda e darci una risposta, cioè che sa già dove andare».
Con Di Maria e Pogba la Juventus torna nuovo favorita per lo scudetto?
«La Juventus si sta rafforzando perché vuole tornare a primeggiare nel nostro campionato e non solo. Aveva già una squadra di campioni l’anno scorso, poi Chiesa ha avuto problemi fisici, Dybala idem e ci sono state altre questioni. Ora la Juventus davanti ha delle alternative veramente di spessore oltre ai titolari. Se prende Zaniolo e un sostituto giusto di De Ligt per me, sulla carta, sicuramente la Juve e l’Inter sono sopra a tutte di una spanna. Poi è chiaro il campo è giudice e può dire altre cose in base a mentalità, cultura del lavoro, entusiasmo e modo di giocare. Per cui non è mai scontato nulla sul calcio, basti pensare al Milan dello scorso anno. I rossoneri possono tentare di rivincere lo scudetto e il Napoli, se riesce a tenere Koulibaly e a prendere qualche altro giocatore, è forte. La cosa importante è che le squadre italiane, anche a livello di mercato, stanno cercando di colmare il gap verso le squadre straniere. Sulla carta Juve e Inter hanno giocatori importanti che possono rappresentare il calcio italiano in Europa alla grande».
Si ringrazia Franco Ceravolo per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista