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Chiellini: «Volevamo bene ad Astori. Scritte? Andiamo oltre le inciviltà» – VIDEO

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Intervistato al Gran Galà del Calcio, Giorgio Chiellini ha parlato della stagione bianconero. Le parole del capitano della Juventus

Intervistato a margine del Gran Galà del Calcio, Giorgio Chiellini ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Nel video sopra le parole rilasciate dal capitano bianconero a Juventus News 24.

NAPOLI – «Atalanta-Napoli? Inutile mentire, sono appassionato di calcio e guardo anche le altre squadre. Conoscere gli avversari è il primo passo, più li vedi e più impari a conoscerli».

RUOLO – «Terzino sinistro? E’ da tanto che non gioco in quel ruolo e spero di continuare così (ride, ndr). Se mi dai un esterno sinistro che spinge, io sto bloccato e va bene».

GOL – «Il gol alla Fiorentina? Era da tanto che non segnavo di destro, ma per me l’importante è non prendere gol».

RONALDO – «Penso che si sia accordo di come ci fosse già una squadra importante dietro di lui. E credo che se ne sia accorto a Valencia, ha capito che lui è una cosa in più. Ci sta aiutando a migliorare, ad alzare l’asticella. Però noi siamo squadra per lui ma anche senza di lui. Cristiano è la ciliegina sulla torta. Ci sta dando quello che Pirlo ci ha dato quando è arrivato qui».

CHAMPIONS – «Da marzo in poi è una giungla, ma l’obiettivo è quello».

FIORENTINA-JUVE – «Fiorentina-Juve? Eravamo molto stanchi prima dell’ultima rifinitura, c’è stato uno sforzo mentale ancora maggiore».

BUFFON E BONUCCI – «Sono situazioni diverse, quello di Gigi era un percorso scritto e ha lasciato un vuoto importante in campo e nello spogliatoio. Su Leo qualcun altro ha storto un po’ il naso all’inizio, ma per noi è come se non fosse mai andato via».

ASTORI – «Porto dentro il suo sorriso, se ci fate caso in tante foto, era un ragazzo sorridente e piacevole. Quando eravamo a Milano con la Nazionale ho avuto modo di vedere i fratelli, il papà e i nipotini. Non posso immaginare il dolore che stanno provando, ma condividerlo aiuta ad andare avanti. Fiorentina-Juve? A prescindere dalla rivalità, era un momento importante per dimostrare quanto gli volevamo bene. Sono segnali di come il calcio debba andare oltre certe inciviltà».

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