Chiellini in lacrime: «BBC, Cardiff e futuro: vi racconto tutto» - VIDEO
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Chiellini in lacrime: «BBC, Cardiff e futuro: vi racconto tutto» – VIDEO

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Giorgio Chiellini, difensore della Juve, ha ripercorso questi momenti della sua storia in bianconero. Le sue parole

Ai canali ufficiali della Juventus, Giorgio Chiellini ha ripercorso i suoi 17 anni di storia bianconera.

BUFFON, BARZAGLI, BONUCCI E CHIELLINI «Tutti noi, noi quattro, ci siamo migliorati a vicenda per arrivare a quei livelli. Non ce n’è uno che non abbia tratto giovamento dall’altro. È una cosa molto bella. È un pezzo di storia, abbiamo condiviso 10 anni. Questa foto farà scendere la lacrimuccia a tanti tifosi juventini, non solo a me. Gigi è genuino, è vero, ti coinvolge in tutto quello che fa. Barzaglione è sempre stato una roccia, in campo e fuori. È una persona che riusciva ad essere autorevole ma scherzare allo stesso tempo anche con i più giovani. Mi ricordo che l’ultimo mese in cui giocava i sudamericani non gli hanno dato tregua. Di Leo sicuramente l’energia, che ha e riesce a mettere contro tutti, con tutti. Ha una forza inesauribile dentro. Ha superato montagne che sembravano insormontabili, anche contro tanti suoi detrattori ha dimostrato di aver fatto una carriera che nessuno di loro pensava».

ESORDIO – «15 ottobre 2005 se non sbaglio. 10-15 minuti, entro al posto di Pavel davanti a Pessottino. Non è stato facile l’inizio per me, poi mi rompo il naso giusto per iniziare bene… Le prime dieci partite faccio 3-4 panchine e il resto tribuna, io ero abituato a giocare sempre, venivo da due annate in cui le avevo fatte tutte e non era facile. Quel gruppo di campioni era immenso, io ero tanto giovane e forse non mi sentivo neanche pronto a livello mentale per far parte di quel gruppo. Poi paradossalmente andai in Under 21 per due partite a inizio ottobre e quando tornai iniziai a giocare un tot di partite consecutive finchè in quella stagione sono riuscito a fare 23 presenze di cui 6 in Champions League».

DEL PIERO E NEDVED«Lì non c’entravo nulla, ero quasi fuori luogo… Questa è Rimini, la prima partita del 2006-07. Ne parlavo con Pavel, uno giustamente dice che Chiellini è rimasto in Serie B, ma lì quelli che fecero davvero un sacrificio furono altri, Pavel, Alex, Gigi… Loro sì, erano campioni del mondo e Palloni d’Oro. Sentirmi sempre più importante in quella squadra mi ha aiutato a diventare il giocatore che poi sono stato fino a oggi. Sicuramente Alex è stato per tutta la Juve il simbolo di una vita, è una persona di riferimento che ha dato tantissimo alla Juve e anche a me, in quegli anni in cui arrivi e ti fanno capire certe dinamiche, certi valori che poi riesci a portare avanti».

FAMIGLIA «Vedo una somiglianza con la mia seconda figlia, Olivia, mentre Nina è uguale alla mamma. Nessuno poteva immaginare dove sarebbe stato Giorgione a 38 anni. Mia mamma ha due gemelli maschi, è una mamma molto presente, molto rigida ma affettuosa, forte ma anche dolce con noi. Ci difende, ci ha difeso e ci difenderà contro tutto e tutti con tutte le armi possibili, ma con noi si scioglie in un attimo. Il 2021 è stato un anno bellissimo, che mi ha regalato tante gioie in estate, purtroppo mi ha portato via anche nonna Pappa e Maurizio, il compagno di mia mamma. Ricordo sempre che quando ero ragazzo mi buttavo nelle pozze di fango per divertirmi e gli dicevo: ‘Non ti preoccupare, quando divento calciatore ti compro una lavatrice’. Secondo me non gliel’ho neanche comprata, forse gliel’ha presa mia mamma, ma è stato un aneddoto che ci siamo portati avanti per tanti anni. Mio papà non parla tanto, però ha una grande umanità, è un medico. Da lui penso di aver preso il lato del mio carattere che riesce a mantenere un equilibrio e una serenità perchè non si fa coinvolgere dai problemi, non è ansioso e poi li affronta quando capitano. Qui c’è il compagno di mia mamma, Maurizio, che è mancato un po’ di mesi fa: è stato il mio secondo papà, che non toglie niente al mio babbo ma è stato una figura fondamentale da quando ero bambino fino a pochi mesi fa. La cosa più bella era il suo altruismo e la serenità con cui riusciva a vivere le passioni, si sarebbe meritato di vivere adesso che era andato in pensione da poco. Mi ha insegnato ad andare in motorino e in macchina, era la passione che condividevamo e l’ho coltivata tanto con lui».

NAZIONALE«Trattenuta su Saka? L’emblema di tutto l’Europeo, il meme più gettonato dell’estate. In realtà in campo non pensavo potesse diventare iconica, uno dei pochi errori durante l’Europeo. Ho letto male una traiettoria, potevo benissimo appoggiare palla, mi è sgusciato da sotto e la prima reazione è stata di prenderlo. Mi mancava un trofeo internazionale, con i Mondiali sono stato sfortunato. Il calcio è lo sport del diavolo come dice Allegri. Quest’estate qualcosa di magico si percepiva, ero convinto ce la saremmo giocata con i migliori, ma vincere… Bonucci e la foto degli spaghetti? Questo è Leo che voleva sempre istigare, io avrei evitato, ma nel mood vacanza l’ho fatta».

BONUCCI CAPITANO«La fascia l’ha già presa un sacco di volte, ora sarà un po’ più solo, proverà lo stesso sentimento che ho provato io con Buffon. Rimanere solo ti dà l’opportunità di colmare il vuoto, ma io avrei preferito essere il vice di Buffon ancora oggi. Saprà ben guidare la squadra, negli anni in cui dovremo tornare ad alzare trofei».

UNA SUA FOTO ALLA JUVE«Quella con la testa fasciata contro il Real Madrid. Non so con chi ce l’avessi, non so cosa stavo facendo, però è tutta, la mia immagine chiave.. Una cavalcata bellissima, l’unica partita, quella dopo, che mi è rimasta qui. Unico anno senza infortuni e purtroppo il polpaccio è venuto a bussare alla porta».

CARDIFF – «Nella vita bisogna saper vincere ma soprattutto saper perdere. I campioni si vedono anche da questi momenti, purtroppo ho imparato anche a perdere. Una delle sconfitte più brutte, ma anche più belle, arrivarci non è scontato e rimangono tante emozioni, oltre alla delusione, ma rimpianti no. Sarebbe stata la ciliegina, l’Europeo ha un po’ ripagato».

NONO SCUDETTO« Ero rimasto da solo, l’unico che li hanno vinti tutti. Grande soddisfazione, avrei dato anche l’altra gamba per il decimo di fila e poi uscire di scena così. Abbiamo fatto qualcosa di incredibile, ne parlavo con Agnelli. L’importanza della proprietà per queste vittorie è innegabile. Ho dato tutto, ma ho ricevuto molto di più, mi ritengo fortunato ad aver scritto pagine di storia della Juve. Sicuramente ne farò parte anche in futuro, troppe cose vengono date per scontate ma io non faccio così».

FIGLIE «Il motivo per cui vivo, tutto ha senso per loro»

FUTURO «Prossimo o domani, ci sono questi colori. C’è un percorso che mi vedrà imparare nuove cose, lo farò con la stessa passione che ho sempre messo, dove arriverò non lo so, darò tutto me stesso».

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