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L’ultima battaglia di Re Giorgio, Chiellini si toglie il turbante e indossa la cravatta
Ufficiale l’addio al calcio giocato di Giorgio Chiellini. Ora una nuova avventura da dirigente alla Juventus
Il senso di Chiellini per la Juventus non si misura in presenze o gol ma in tempismo e scelte – in campo e fuori – che hanno sempre fatto la differenza. Come quella di accompagnare la Signora in Serie B, fino a diventare protagonista assoluto del ciclo dei nove scudetti consecutivi chiudendo con la fascia di capitano il braccio. Per Chiello la Juventus non è stata un trampolino di lancio ma la consacrazione, non una parentesi ma la squadra dove diventare grande, e Torino la città in cui mettere radici. Ultimo marcatore della sua generazione, da terzino gregario si è reinventato difensore centrale diventando il perno della BBC e toccando il punto più alto della sua carriera dopo i 30 anni.
Nove scudetti consecutivi e l’Europeo a Wembley da capitano della Nazionale, e nel frattempo non ha mai smesso di studiare fino a quella laurea magistrale con 110 e lode in economia e commercio che gli spalancherà le porte di una nuova carriera da dirigente alla Juventus. Ha detto basta al calcio giocato dopo la finale di MLS persa contro i Columbus Crew, prima di fare di nuovo rotta definitivamente verso l’Italia. Senza più la maglia strappata o il turbante in testa, stavolta in giacca e cravatta dietro a una scrivania, ma con lo stesso spirito che lo animava in campo. Diciassette stagioni in maglia Juventus, terzo giocatore più presente della storia bianconera, non ha mai vinto la Champions – uno dei pochi trofei che manca alla sua sterminata bacheca -, ma il lungo inseguimento è valso il prezzo del biglietto.
L’ultima intervista di Chiellini alla Juventus, post Juve-Lazio 2-2 del 16 maggio 2022 – VIDEO