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Chiellini a Uefa: «Juve fondamentale per me. Nazionale? E’ il massimo»
Chiellini a Uefa: «Juve fondamentale per me. Nazionale? E’ il massimo». Le parole del capitano in un’intervista
Chiellini ha rilasciato un’intervista al sito dell’Uefa per raccontare la sua carriera con la Nazionale e non solo.
ITALIA ARGENTINA – «L’Argentina ha giocatori eccezionali. È ovvio che il primo a venire in mente è Messi, ma anche gli altri sono fantastici. Non a caso hanno vinto. Messi è un’icona del calcio. Non sta a me dire se è il più grande di tutti i tempi o meno. Sarà solo un piacere giocare la mia ultima partita in Nazionale contro di lui. Ho avuto la fortuna di affrontarlo in diverse occasioni e per fortuna è andata spesso bene. Affrontare grandi giocatori come lui è una questione di fortuna: se lui e la sua squadra sono in giornata, non c’è niente da fare».
ESPERIENZA CON L’ITALIA – «E’ andata senza dubbio meglio di quanto avrei mai potuto immaginare. Quando si è bambini si sogna di giocare in Nazionale, perché è il massimo che un calciatore possa raggiungere. Giocare più di 100 partite in 18 anni in azzurro, essere capitano e sollevare una coppa importante come quella che ho vinto l’anno scorso a Wembley, è stata la ciliegina sulla torta. Spero che i tifosi mi ricordino come una brava persona. Una persona che ha incarnato certi valori. In campo ho pregi e difetti, e qualcuno li ricorderà entrambi. Alla lunga si ricordano sempre le cose più belle, è normale».
COSA MANCHERA’ – «Mi mancherà soprattutto lo spogliatoio. Prima ero giovane, ora sono più maturo, ma mi diverto con i ragazzi giovani. Mi danno energia e mi sento davvero bene a condividere lo spogliatoio con loro. Naturalmente fuori dal campo abbiamo vite completamente diverse a causa della differenza di età. Mi mancheranno anche l’energia e la spensieratezza che hanno. Mi mancheranno sicuramente tutte queste dinamiche».
CONSIGLI AI GIOVANI – «Di lavorare sempre con passione, di cercare di migliorare e di divertirsi. È un lavoro, ma è il miglior hobby e svago che un ragazzo possa sognare. Solo se c’è equilibrio e si è in grado di fare le cose nel modo e nei tempi giusti, si possono commettere gli errori che un giovane può fare nel suo percorso naturale di crescita».
SENSAZIONI A FINE PARTITA – «L’ho appena vissuto con la Juventus, quindi so più o meno cosa aspettarmi. È un secondo addio; questi sono stati i miei due grandi amori della mia vita, due grandi storie d’amore. Ho giocato 17 anni con la Juventus e 18 anni con la Nazionale: sono stati una parte fondamentale della mia vita. Sono in pace. Mi sento felice per quello che ho raggiunto e un po’ orgoglioso per quello che ho fatto nella mia carriera. Ma soprattutto sono orgoglioso dei valori che ho trasmesso e dell’affetto che le persone che ho incontrato dal 2004 – o addirittura dal 1999 con l’Under 15 – fino ad oggi hanno per me».