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Chiellini: «Fortunato di aver fatto parte della Juve. Futuro da dirigente? Mi piacerebbe» – VIDEO
Giorgio Chiellini ha parlato in zona mista dopo Juve Lazio. Le dichiarazioni del capitano bianconero dopo il match
(inviato all’Allianz Stadium) – Al termine della sfida tra Juve e Lazio, Giorgio Chiellini ha rilasciato alcune dichiarazioni in zona mista. Di seguito le sue parole raccolte da JuventusNews24.
SERATA – «È stato bello, emozionante, ma davvero vissuto con gioia. Tutte le persone che mi dicevano che gli dispiace gli dicevo che devono essere contente, perché poi è il sentimento che provavo io e che porterò per tutta la mia vita. Mi ha fatto piacere condividerlo con la mia famiglia e con tante persone care che mi sono state vicine in questi anni e che lo saranno in futuro. Non posso che dire grazie a tutti i tifosi e alla Juventus in generale che mi ha regalato una serata che davvero mi porterò sempre con me».
RICORDO SPECIALE – «No, sono tutti bellissimi. Le vittorie, le sconfitte, gli inizi, la fine… mi ritengo fortunato di aver fatto parte di questo club per così tanto tempo e di averne scritto la storia, perché poi in una carriera ci sono momenti in cui uno può prendere strade diverse. Io sono stato fortunato perché la Juventus è cresciuta anno dopo anno e mi ha permesso di fare tutto quello che ho fatto. Poi sì, sono stato anche bravo ma ho più ricevuto che dato a questo club».
DIRIGENTE – «Mi piacerebbe ma sono consapevole che se sei un grande giocatore allora sei un allenatore o un dirigente di alto livello. Sono consapevole di dover imparare. L’unica cosa che posso garantire è che metterò la stessa passione e voglia di migliorare che ho messo nel calcio anche in quello che sarà il mio futuro. Che livello riuscirò a raggiungere? Il sogno è ripercorrere le gesta da calciatore, ma quello che verrà andrà bene perché saprò che avrò messo il massimo».
FUTURO – «Vi dico con grande serenità che ho la testa che frulla, ho un po’ di pensieri e devo capire cosa è meglio per me e la mia famiglia. Mi piacerebbe un’esperienza all’estero perché mi arricchirebbe tanto e sarebbe anche un modo per finire la carriera da calciatore, mi sento ancora di riuscire a dare. Ma sono dinamiche che devo vedere con la mia famiglia anche perché spostarsi dall’altra parte dell’oceano non è cosa semplice. Io lascio una Juve che non ha vinto per la prima volta dopo 10 anni ma che ha bisogno di ritrovare e mettere in campo i valori della Juventus e che sono stati tramandati in questi decenni. Io credo che il mister sia uno che questi valori li ha capiti e c’è grande speranza che questa squadra possa tornare a vincere già dal prossimo anno il più trofei possibili. Ma bisogna portare nel quotidiano i valori di lavoro, sacrificio e abnegazione che hanno portato la Juventus sempre in alto».
RIMPIANTO – «Purtroppo nella mia vita ho sempre avuto a che fare con qualche infortunio e nelle eliminazioni della Juve non c’ero in alcune. Però io penso che in una carriera così bella non è che potesse andare tutto alla perfezione, quindi qualcosa che in vent’anni non doveva andare per il verso giusto ci doveva essere. Sono felice di aver lasciato certi valori e aver portato avanti quell’equilibrio, quella serenità e quella genuinità e di averli lasciati ai ragazzi. Penso che sia la base prima dell’uomo e poi del calciatore».