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Chiesa stella d’Europa, è la consacrazione? I numeri della stagione

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Federico Chiesa esplode a livello europeo: i numeri di una stagione in cui ha dimostrato che le grandi notti gli appartengono

Al momento del suo passaggio alla Juventus erano molte le perplessità legate a Federico Chiesa, per l’investimento fatto e per alcune mancanze nel gioco che si erano viste nei suoi anni alla Fiorentina. Il classe 1997 ha mostrato a volte dei limiti come la poca freddezza sotto porta, la monodimensionalità del gioco e una confusione spesso evidente nello scacchiere tattico. Limiti abbastanza superati, se si analizza la sua prima stagione alla Juventus. Federico Chiesa, con Andrea Pirlo in panchina, ha trovato una continuità di rendimento mai vista nei suoi anni in Serie A, sia a livello di prestazioni che a livello di gol.

Nel suo primo anno alla Juventus ha totalizzato la bellezza di 43 presenze, 14 gol e 10 assist andando così in doppia doppia già al primo anno. Chiesa si è sempre dimostrato come uno dei giocatori più pericolosi della squadra di Pirlo e la sua confusione tattica si è sposata benissimo nel gioco non proprio spumeggiante di Pirlo, in cui spesso le azioni individuali l’hanno fatta da padrone. I numeri però parlano chiaro e dunque il caso non esiste, perché anche con l’Italia di Mancini il rendimento di Chiesa è stato esaltante. Ad Euro 2020 2 gol pesanti come macigni hanno confermato Chiesa come uno dei migliori giocatori del torneo. E lo ha fatto in un sistema perfettamente funzionante in cui la squadra, il gioco, il gruppo sono le parti fondamentali, non i singoli. Stagione che sa dunque di consacrazione, o quasi, e la conferma arriva anche dai momenti clou delle gare, dove Chiesa non manca mai.

Un piccolo esempio? La finale di Coppa Italia contro l’Atalanta di quest’anno, quando Chiesa ha deciso l’incontro con un gol dei suoi. Ma non è finita qui perchè in Champions League Chiesa ha fatto il Cristiano Ronaldo, con 3 gol messi a segno nella doppia sfida agli ottavi contro il Porto che poi non sono bastati per il passaggio del turno. E in Nazionale? Due gol che nemmeno se messi sulla bilancia non danno l’idea di quanto pesino: la rete contro l’Austria nei supplementari degli ottavi di finale che aveva incalanato il match, e il gol che aveva aperto le danze contro la Spagna, lo splendido destro a giro candidato come uno dei gol più belli di Euro 2020. In finale nessun gol ma le azioni pericolose dell’Italia sono partite tutte dai suoi piedi con Pickford che è stato strepitoso in un’occasione. In Nazionale sale a 3 il totale dei gol, due segnati proprio ad Euro 2020.

Chiesa e papà Enrico: è davvero irraggiungibile?

Se accostarli e paragonarli prima di questa stagione sembrava un’eresia, ora alla luce di quanto fatto da Chiesa in questa annata, lo sembra un po’ meno. A livello di finalizzazione pura, papà Enrico è stato uno dei migliori nella storia del calcio italiano, senza alcun dubbio: in Serie A conta 155 gol, 16 in Coppa Italia e 25 nelle coppe europee. Federico ha messo la palla in fondo al sacco 34 volte in Serie A, mettendo a segno già 31 assist. Ruoli diversi sicuramente ma alcune caratteristiche sono davvero simili: se nella finalizzazione vince papà Enrico, Federico è imbattibile per forza fisica e velocità. Ma i due si somigliano tanto nel campo, nel modo di calciare e di correre. Federico Chiesa, a 24 anni ancora da compiere, ha dimostrato che può stare, anzi deve stare, ad alti livelli nel mondo del calcio. La Juventus resiste ai primi attacchi delle big europee, con il secco no agli 80 milioni del Bayern Monaco e se vuole puntare su quello che nella storia l’ha fatta grande, italiani che da giovani crescono ed esplodono in bianconero, deve far di tutto per trattenerlo a Torino.

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