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Chiesa vede il rientro. Da dove si riparte: le idee di Allegri e come può cambiare la Juve
Federico Chiesa vede il rientro: da dove si riparte ora. Le idee di Allegri e come può cambiare la Juventus
45 minuti per riprendere confidenza con movimenti, tenuta, misure su tutto il campo. Si alzano i giri del motore per Federico Chiesa: luci dei riflettori puntate su di lui questa mattina alla Continassa nel test vinto 7-1 contro la squadra B. I segnali? Tanti. A partire dai due gol del classe ’97, che ha subito rispolverato le sue abilità sotto porta. Sensazioni positive, ma la parola d’ordine in questo momento resta prudenza. No alla trasferta col Benfica, forse il rientro a Lecce: Allegri potrebbe concedere a Chiesa qualche seduta in più di allenamento, in modo da permettergli di migliorare la condizione atletica in vista di un possibile impiego nella trasferta salentina. Il tutto proiettato ad una presenza più concreta nel doppio crocevia in cinque giorni con Psg e Inter. Da dove si riparte, dunque, ora?
Chiesa Juve: dove eravamo rimasti
L’ultima fotografia di Chiesa in campo risale al 9 gennaio. Roma Juve 3-4. Poi l’infortunio, la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, l’operazione e il lungo stop. Tempi di rientro previsti inizialmente per settembre: intorno ad agosto, quando Federico ha provato a bruciare le tappe per tornare in campo, il ginocchio non ha risposto come ci si aspettava, prolungando così tutti i piani scritti nella tabella di marcia. Il 3 ottobre il parziale rientro in gruppo, con il test odierno che è poi servito per sistemare un altro step nel graduale percorso del giocatore. 18 presenze totali (14 in Serie A e 4 in Champions League), fino a gennaio 2022, per Chiesa nella passata stagione, condite da 4 gol (equamente spartiti nelle due competizioni) e 4 assist. Non solo la tegola al ginocchio, perché la continuità dell’ex Fiorentina è stata minata lo scorso anno anche da altri problemi fisici, come la lesione al bicipite femorale che lo ha costretto ai box per tutto dicembre 2021.
Chiesa Allegri: tutte le idee dell’allenatore
Partiamo da un fattore: il ruolo. Al primo anno dell’Allegri bis, Max ha distribuito Chiesa in diverse zone del campo, a seconda anche delle necessità. 5 partite sulla corsia di sinistra e 4 in quella di destra. Fin qui nulla di atipico, anzi. È il suo habitat naturale. 4 gare da seconda punta e 2 da punta centrale. Ecco: le assenze di Dybala e Morata, infatti, hanno portato Allegri ad adattare il suo giocatore anche da terminale offensivo. Un po’ rivisitato, ma comunque efficace. Vedasi il gol al Chelsea su assist del compagno di reparto Bernardeschi, o i due assist da seconda punta con Torino e Lazio. Ritagliamo un concetto espresso da Allegri proprio sul ruolo di Chiesa in una conferenza stampa: «Quest’anno ha sempre giocato o sull’esterno o di punta quando non c’erano Dybala e Morata. Stasera (Juve Zenit 4-2 ndr) ha dimostrato le sue qualità, quando ha campo aperto diventa devastante». Campo aperto: è lì che Federico nell’uno contro uno, in velocità, in dribbling, diventa un’arma letale. Ma in cosa doveva maturare ancora secondo il suo allenatore? «È un giocatore bravo, che come tutti gli altri deve crescere in consapevolezza». Serviranno chiaramente tempo, lavoro, prima acquisirla nuovamente.
Rientro Chiesa: come può cambiare la Juventus
Il punto cruciale dal quale partire riguarda, oltre all’importanza del giocatore, il fatto che con il rientro di Chiesa Massimiliano Allegri avrà maggiori soluzioni alle quali attingere e la possibilità di ruotare di più la rosa. Cosa che non è riuscito a fare in questi mesi per ovvie lacune a livello numerico. Per questo alcuni giocatori hanno compiuto gli straordinari: vedasi Kostic a sinistra, o lo stesso Cuadrado a destra. I tre moduli adottati fino a questo momento dalla Juventus si sposano con le qualità del classe ’97. 4-3-3: Chiesa esterno d’attacco a sinistra, con Vlahovic punta centrale e Di Maria a destra (Kostic, Milik e Cuadrado prime alternative). 4-4-2: Chiesa largo a sinistra a centrocampo, Cuadrado o McKennie a destra e davanti spazio a due tra Milik, Vlahovic e Di Maria. O 3-5-2: stesso discorso di prima, con Federico più delegato anche a svolgere compiti difensivi su tutta la fascia. A seconda di necessità, caratteristiche dell’avversario, ma un unico denominatore comune: il rientro di un tassello che può rivelarsi fondamentale per il rilancio Juve.