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Christillin: «Andrea, che errore la Superlega. Mi ha fatto piangere»
Christillin: «Andrea, che errore la Superlega. Mi ha fatto piangere». Le dichiarazioni del membro Uefa nel consiglio Fifa
Evelina Christillin, oltre a essere da sempre amica della famiglia Agnelli e tifosa della Juventus, dal 14settembre 2016 è membro Uefa nel consiglio Fifa. Queste le sue parole sulla fine della Superlega a La Gazzetta dello Sport.
SUPERLEGA – Ero molto provata e andai a piangere sulla tomba dei miei genitori. È stata una delle peggiori esperienze della mia vita: è stato drammatico, non sto esagerando. Dopo aver passato una vita al fianco della famiglia Agnelli, e con il senso di profonda gratitudine che provo in particolare per l’Avvocato Gianni e suo fratello Umberto, mi sono trovata in una situazione molto difficile. Io sono una grande tifosa juventina, ma il progetto della Superlega era un grave errore.
LA FINE – Mi sembra sia stata pronunciata la parola fine. Alla base del ricorso c’era il teorico abuso di posizione dominante da parte di Uefa e Fifa e adesso è chiaro che così non è. La Superlega era nata male. Tutte le istituzioni politiche e sportive si sono schierate dalla parte dell’Uefa, ma sono stati soprattutto i tifosi con la loro immediata protesta a prendere una posizione netta e inequivocabile. I club fondatori della Superlega non avevano tenuto in considerazione proprio loro, i tifosi.Cioè le persone a cui il calcio si rivolge e che non hanno alcun interesse se non il rapporto viscerale con la loro squadra.
NUOVI RAPPORTI – Penso proprio di sì. Non ci sono preclusioni da parte dell’Uefa. La Juve, intanto, ha già cambiato il management. A Parigi, in occasione della finale di Champions del 2022, il presidente del Real Perez era seduto accanto al presidente dell’Uefa Ceferin. I club adesso sanno che si tratta semplicemente di fare una scelta. Ci sono articoli precisi nello statuto dell’Uefa a cui bisogna attenersi. Ma nessuno ha il coltello tra i denti, nessuno vuole vendette, si guarda avanti per fare il bene del calcio.
TRADIMENTO AGNELLI – Tradita no, però avevo il cuore diviso am età.Non avrei potuto comportarmi diversamente da come ho fatto, è stata la decisione giusta. Ma questo non cambia nulla per quanto riguarda il mio affetto e la mia gratitudine per la famiglia Agnelli e il tifo per la Juve: la società e la squadra si riprenderanno rapidamente. Sa come diciamo noi in questi casi, vero? Fino alla fine.