Esclusive

Christillin: «L’all-in di Allegri è già fallito. La Superlega…» – ESCLUSIVA

Pubblicato

su

Evelina Christillin, delegato UEFA e grande tifosa bianconera, ha rilasciato un’esclusiva a Juventusnews24

Campionato in pausa per far spazio al Mondiale in Qatar, con la Juve che alla sosta ha chiuso al terzo posto in classifica in campionato ed è arrivata terza nel girone di Champions. Di questo e molto altro ha parlato, in esclusiva per Juventusnews24, Evelina Christillin.

Che giudizio dà alla prima parte di stagione della Juve?

«Alla primissima darei un 2, poi per fortuna siamo migliorati e c’è stata una ripresa di volontà e caparbietà. Però a parte la gara con la Lazio, che è stata convincente, le altre a livello di gioco non hanno incantato. Poi certo che sei vittorie consecutive vogliono dire qualcosa. Da tifosa però per me il grande rammarico rimane la gara persa ad Haifa in modo indecoroso, con i giocatori che sembravano impauriti. Ora la sosta che permette di recuperare gli infortunati vari e, sempre da tifosa, a me fa guardare con fiducia al nuovo anno».

La sosta è più un fattore positivo per via del recupero degli infortunati o negativo, visto come la Juve stava giocando ultimamente?

«Analizziamo le vittorie. Io ripeto che se non si guarda quella con la Lazio, il gioco visto in campo era scarso. I giocatori hanno vinto e non bisogna buttare la croce addosso a nessuno, ma la Juve ha fatto solo qualcosa che è all’altezza della sua tradizione e del suo organico. Ha dei giocatori fortissimi sui quali può contare e altri fuori che possono tornare in forma per gennaio. E’ una sosta che serve anche a placare i bollenti spiriti e capire qual è il punto sulle varie inchieste come quella con la Consob. Poi Allegri potrà prendersi il tempo per spiegare ai ragazzi cosa si aspetta da loro».

Ad Allegri cosa serve ora per la conferma a fine stagione?

«Allegri deve arrivare almeno quarto, possibilmente in finale di Europa League e dire chiaramente qual è il suo progetto per i prossimi anni. Se vuole puntare sull’usato sicuro e fare all’in o puntare a costruire sui giovani. Fin qui ha scelto la prima strada e sappiamo che è stata un fallimento, inutile che ci nascondiamo. Non è solo colpa di Allegri però, visto che ci sono stati anche problemi societari e i tanti infortunati. Chiesa era già fuori, Pogba mai visto, Di Maria ha fatto male e Paredes anche non lo abbiamo visto. Poi c’è stata la pubalgia che non ci voleva per il nostro Dusan. Poi comunque c’è un monte ingaggi che è molto alto e non giustificato fino ad oggi».

Si poteva fare di più in Champions anche con mezza rosa fuori?

«Caspita si, quella è stata una debacle assoluta. Si doveva fare di più, erano anni che non uscivamo ai gironi e con Allegri non era mai accaduto. Poi finire fuori in quel modo e perdere così quella partita giocata ad Haifa è stato un qualcosa di imbarazzante».

Europa League o posto Champions? Su cosa punterebbe maggiormente?

«Non dobbiamo fare i viziatelli. Meglio di niente l’Europa League, non facciamo gli snob, anche se ovviamente il quarto posto è fondamentale anche per ragione di bilanci. Senza Champions e con 254 milioni di perdite di questo anno non so cosa possa accadere in futuro. L’obiettivo primario deve essere quello, anche se ovviamente l’EL è un trofeo europeo. Ricordo con dispiacere la finale di Torino alla quale non siamo arrivati nel 2014. Da consigliere UEFA vi dico guardate che importanza ha avuto per la Roma e per i suoi tifosi la vittoria della Conference. Sono corsi in migliaia a Tirana per la finale di una competizione che comunque sta ad un livello un po’ più sotto rispetto a quello dell’EL. Ci sono tante ragioni per provare a giocarsela, non solo economica ma anche di attaccamento della squadra anche psicologicamente».

Per lo Scudetto invece c’è qualche possibilità?

«Siamo partiti anche peggio, ma visto come giocano il Napoli e le altre non credo ci sia qualcosa che possiamo fare per arrivare fino alla vetta. Ma di arrivare nelle prime quattro quello si, è un obiettivo che la Juve può centrare sicuramente».

Come vedrebbe Milinkovic-Savic in questa squadra?

«Ho letto qualcosa di lui, vediamo a gennaio cosa succede. ma obiettivamente credo sia presto. Ci sono ancora tante situazioni da chiarire, tra rinnovi ed altri giocatori che invece andranno via. Penso sia più adatto poi riparlarne in estate, quando invece avremo un quadro più completo anche su come è andata la stagione della Juve».

Non teme però che possa essere un acquisto che “blocca” la strada giovani che ha intrapreso la Juve ultimamente?

«Questo sicuramente è un altro punto. Se dobbiamo essere sinceri comunque Miretti, Fagioli, Iling e anche lo stesso Kean, che sembra si stia riprendendo, sono giovani buttati in mezzo per mancanza d’altro, non so per quanta convinzione da parte del mister. Poi comunque hanno dato risultati migliori, inutile far finta di nulla, il campo dice così. Fagioli era in bilico fino all’ultimo questa estate, per cui, in fondo, il progetto di Allegri lo ripeto è già fallito. Quell’all-in per vincere subito non è andato a buon fine. Ora puntiamo su questi ragazzi che hanno fame, voglia di lottare e di soffrire. E sono soprattutto molto capaci».

Che idea si è fatta sul tema Superlega dopo gli ultimi avvenimenti?

«Per la Superlega mi sembra che le posizioni dell’UEFA e delle tre squadre “ribelli” rimangano sostanzialmente le stesse; bisognerà quindi aspettare la sentenza della Corte di Lussemburgo verso marzo, anticipata dal parere, che comunque ricordo non è vincolante, dell’avvocatura a metà dicembre».

Si ringrazia Evelina Christillin per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista

Exit mobile version