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Claudio Chiappucci: «Cristiano Ronaldo come Nibali nel ciclismo» – ESCLUSIVA

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Claudio Chiappucci, ex ciclista e tifoso della Juve, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Juventus News 24

La competizione, il DNA della vittoria, Claudio Chiappucci li ha sempre mostrati nell’arco della sua carriera. Professionista dal 1985 al 1998, ‘El Diablo’ ha scritto pagine importanti della storia del ciclismo italiano, vincendo tra le altre una Milano-Sanremo, due Giri del Piemonte, tre tappe del Tour de France e una al Giro d’Italia. Chiappucci, da grande tifoso bianconero, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Juventus News 24, parlando così delle fotografie più importanti legate alla sua fede juventina e alla situazione attuale nel mondo dello sport causata dall’emergenza Coronavirus.

Da dove deriva la sua passione per la Juventus? C’è un aneddoto, una fotografia particolare, alla quale è particolarmente legato sulla sua fede juventina?

«La mia passione per la Juventus nasce dalla mia famiglia, che è tifosa juventina da sempre. Mi hanno trasmesso la passione per i colori bianconeri fin da piccolo. Tra i momenti più particolari che ricordo mi vengono in mente alcune corse fatte con ‘Penna Bianca’ Ravanelli, l‘unico calciatore appassionato di bici. Va forte anche su due ruote lui, tant’è che ha creato anche un club con suo fratello».

Un legame rafforzato dalla presenza allo Juventus Museum della sua bicicletta del Tour de France ’92 e di una maglia gialla. Quale significato ha per lei?

«È il legame della storia, quello che ho fatto nello sport che si unisce alla Juve, che ha rappresentato tanto per me fin da piccolo. Per un periodo della mia vita, infatti, volevo anche fare il calciatore… Nel museo vengono conservati dei cimeli importanti della mia carriera ed è bello sapere che tutti possano vederli».

Ciclismo e calcio, in questo periodo, accomunati dal medesimo scenario: lo stop causato dall’emergenza Coronavirus…

«La ripartenza sarà molto dura. C’è diversità rispetto a prima, visto che in questo scenario hanno influito parecchie cose. Quando spostano un’Olimpiade, ad esempio, trovo difficile che anche tutti gli altri sport possano ripartire. La cosa più giusta è azzerare e ricominciare poi da capo. Al termine di questo stop bisogna rimboccarsi le maniche e ripartire, come in tutti i settori non solo in quello sportivo. Questo darà una spinta in più in un momento che sembrava difficile, rimettendo a posto le carte».

Recentemente Alessandro Del Piero ha svelato di essersi comprato una bicicletta per potersi allenare. Per un calciatore, quanto potrebbe essere importante svolgere una seduta del genere?

«Del Piero è un appasionato di bici, così come suo padre. C’è un aneddoto legato all’ex capitano della Juve, con il quale una volta mi scambiai la maglietta. La bici rappresenta un allenamento alternativo per un calciatore: stando in casa è uno dei più fattibili ma bisogna avere un rullo. Collegandoti ad Internet puoi essere in qualsiasi percorso in maniera virtuale ma anche in maniera reale».

Lei contro Bugno è stato un duello che ha appassionato per tanti anni noi sportivi. Come ha visto, invece, la sfida in Serie A in questa stagione tra la Juve e le sue ‘antagoniste’?

«Ho visto una sfida impari, perché la Juve a mio parere è ancora superiore a livello nazionale. Il resto si giocava dietro. La solidità della Juventus è intoccabile: dietro poteva succedere ancora di tutto. La Lazio è una squadra giovane, molto in forma fin dall’inizio della stagione, ma tenere duro fino alla fine sarebbe stata difficile. La Juve è più strutturata per tutte le competiziomi e poteva allungare nella fase finale».

C’è un giocatore di questa Juve che paragonerebbe ad un particolare ciclista? Perché?

«Mi viene da pensare ogni tanto a Cristiano Ronaldo che è un atleta molto preciso, perfettino, importante per una squadra. Nel ciclismo è come Nibali, che ha le stesse caratteristiche: preciso, preparato quando ci sono gli appuntamenti importanti».

Si ringrazia Claudio Chiappucci per la disponibilità e la cortesia mostrate in questa intervista

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