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Cobolli Gigli: «Gestione Juve difficile negli ultimi anni» – ESCLUSIVA
L’ex presidente della Juve Giovanni Cobolli Gigli ha commentato in esclusiva ai nostri microfoni la situazione del club bianconero
Terminato il Mondiale le attenzioni tornano ora sulle squadre di club, la cui stagione riprenderà ai primi di gennaio. Juve attesa il 4 dalla trasferta di Cremona, prima partita ufficiale dopo il terremoto dirigenziale delle ultime settimane. Di questa situazione, e non solo, ha parlato in esclusiva per Juventusnews24 l’ex presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli.
Che idea si è fatto dell’Inchiesta Prisma e di tutte le notizie che stanno circolando?
«Non è facile dare una risposta quando si è informati attraverso intercettazioni, spezzoni di documenti riportati dai giornali. Bisogna sempre muoversi con prudenza perchè molte volte si sa che prendere un atteggiamento colpevolista è sbagliato, quindi aspettiamo la giustizia spotiva e penale e le loro decisioni. E’ chiaro comunque che, prescindendo da tutto, la Juve negli ultimi anni ha avuto una gestione difficile, testimoniata da fatti oggettivi che sono le perdite d’esercizio. Questo penso lo si possa dire tranquillamente».
La squadra come reagirà dopo il terremoto che c’è stato nelle ultime settimane?
«Noi come tifosi dobbiamo preoccuparci che la squadra non risenta di tutto questo marasma che sta succedendo a livello societario e dobbiamo cercare di fare in modo che Allegri, a cui è stata affidata la responsabilità area tecnica, cerchi di infondere determinazione, volontà e coraggio e non dare addosso al gruppo».
Cosa deve fare lo stesso Allegri per guadagnarsi la conferma?
«Allegri aveva tre traguardi e il più importante l’ha perso in maniera disastrosa in Israele, però ora c’è l’Europa League che dà prestigio e potrebbe far entrare nelle casse anche qualche quattrino. Bisogna cercare di andare avanti e magari anche di vincere qualcosa, poi deve portare avanti l’onore della Juve anche in Coppa Italia e assolutamente entrare tra le prime quattro in modo da iniziare il prossimo anno in Champions. Nelle speranze c’è ovviamente una lotta con il Napoli per lo Scudetto, ma è estremamente difficile visto che loro sono una squadra ben consolidata e ben diretta».
Speranze di Scudetto quindi ridotte al lumicino?
«Nel mio calendario sportivo da tifoso io facevo il ragionamento che siamo a 10 punti dal Napoli, quindi basta che li battiamo in casa loro e ci avviciniamo, sperando poi che loro magari perdano qualche puntino. Secondo me c’è probabilità di pensare allo Scudetto perchè i giochi del resto sono ancora aperti, ma assolutamente sarà fondamentale vincere a Napoli. Poi tutto può succede con la nuova atmosfera che si è creata nella squadra nonostante lo tsunami che c’è fuori. Mi auguro che la seconda parte del campionato ci regali qualche soddisfazione».
Come giudica la prima parte di stagione di questa Juve?
«La Juve ha dimostrato nelle ultime partite di aver imboccato una strada giusta, infilando una serie di vittorie senza subire gol e questi sono stati risultati importanti. Ha anche dimostrato di aver trovato nei giovani degli elementi di sicuro supporto, sono venuti fuori questi giocatori che Allegri ha utilizzato con intelligenza. Con l’Arsenal si è vinto e si è vista una ritrovata determinazione di gioco che prima era scarsa se si può dire. Ora dalla Cremonese in poi bisogna ripartire con il piede giusto per non perdere altro terreno».
Come vedrebbe il ritorno di Del Piero nel CdA?
«Io ho un rapporto quasi affettivo, come ex presidente, nei confronti di Del Piero. Nel mio periodo ci ho vissuto insieme, abbiamo fatto trasferte e lì ho trovato una persona da allora matura. Negli anni lui poi è cresciuto ancora di più, diventando un buon comunicatore. Indubbiamente ne sa come pochi e a mio avviso in una Juventus con un nuovo CdA può prendere la posizione che forse era quella che aveva Nedved, quindi comunicare e gestire l’immagine del club come solo lui saprebbe fare. Io sono favorevole al suo ritorno ma gli consiglio di capire i progetti che avrebbe in serbo la Juve per lui (durata del mandato ecc…)».
Le faccio un altro nome che tanto sta girando in questi giorni: Beppe Marotta. Si è parlato anche di un suo possibile ritorno.
«Marotta io l’ho rimpianto da quando ha dato le dimissioni. Già dall’inizio sostenevo che l’acquisto di Ronaldo fosse un errore e che l’uscita di scena di Marotta dalla Juve è stato il punto di inizio che ha poi portato ad una serie di problemi. Però mentre Del Piero con una proposta intelligente e seria si può aggregare al Cda non scordiamoci che Marotta purtroppo è dell’Inter e prima che lo lascino andare penso ce ne passi di acqua sotto i ponti».
L’uomo del momento, dopo il Mondiale vinto, ad esclusione di Messi è certamente Angel Di Maria. Come pensa tornerà a Torino dopo questo successo?
«Di Maria ha giocato 20 minuti benissimo in campionato e la finale con l’Argentina in maniera assolutamente fantastica che conferma come la Juve abbia comprato un ottimo giocatore. Ma nei 4 mesi da noi è stato più infortunato che in campo, quindi speriamo che ora mantenga la giusta forma fisica e quello sarebbe già un ottimo acquisto per noi a gennaio. Diverso è invece il discorso per Pogba. Noi ci aspettavamo che questi nuovi acquisti dessero i risultati sperati dal primo giorno ma purtroppo così non è stato».
Ha già bocciato quindi il ritorno di Pogba in bianconero?
«Secondo me il suo arrivo si è rivelato un affare un po’ sbagliato perchè il giocatore ha accusato quasi subito un problema al menisco. Doveva essere operato totalmente a luglio, mentre noi abbiamo capito poco di come mai gli sia stato permesso di affidarsi per un mese ad un santone che si è preso cura di lui senza fare nulla. Quando poi lui ha scoperto che non era successo nulla anche l’operazione non è stata risolutiva. Il giocatore cammina ma non corre e condivido il modo di agire di Allegri, che è un uomo di classe e di poche ma giuste parole: non ci si possono fare illusioni su un ritorno immediato di Pogba».
C’è poi il problema di Chiesa a tenere in pensiero la Juve.
«Chiesa è un bravissimo ragazzo che ha subito un infortunio gravissimo e per riprendersi, dopo la rottura del crociato, ci vuole tanto. Non ci preoccupiamo di uno stiramento, però mi sembra che Allegri stia usando la giusta prudenza nel rimettere in piedi Chiesa. Ora auguriamoci che rientri in 15 giorni, massimo un mese, perchè è un giocatore fondamentale per questa squadra».
Chiusura con un pensiero sulla situazione Vlahovic.
«Per me Vlahovic è stato un acquisto fatto bene, un intelligente investimento che a mio avviso è riuscito a garantire il raggiungimento del quarto posto più facilmente di quanto sarebbe successo senza di lui. Ma è anche una sfida Vlahovic, visto che è costato tanto. E’ un investimento però diverso da quello di Ronaldo, ha fatto vedere buone cose prima della pubalgia che come sappiamo è un problema difficile da risolvere. Io non posso che augurarmi che torni il prima possibile. Trovo corretto l’acquisto di Milik che sta dimostrando di essere un giocatore da grande squadra, segna tanto, ed è importante il recupero psicologico di Kean per merito dell’area tecnica o di Allegri, ma mi auguro Vlahovic torni in fretta al massimo della forma».
Si ringrazia Giovanni Cobolli Gigli per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista