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Collovati: «De Ligt non ha fatto sfracelli, giusto venderlo» – ESCLUSIVA

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L’ed difensore Fulvio Collovati ha analizzato l’attuale situazione nel reparto bianconero e non solo: le sue dichiarazioni

Ormai salutato Matthijs De Ligt, diretto al Bayern Monaco, la Juve si è ributtata sul mercato in cerca di un difensore. I bianconeri lavorano per l’arrivo di Bremer dal Torino, ma non lasciano andare le alternative. Di questo, e non solo, ha parlato in esclusiva per Juventusnews24 l’ex difensore italiano Fulvio Collovati.

Argomento caldo negli ultimi giorni è la partenza di De Ligt. Condivide la scelta della Juve di non trattenerlo?

«Se ti offrono oltre 80 milioni di euro non è il caso di pensarci due volte, al di là del valore del ragazzo che è innegabile in prospettiva. In ogni caso, in tre anni che ha passato in Italia,
non ha fatto sfracelli come prometteva al momento del suo acquisto. Io sinceramente ritengo che sia una cifra non solo adeguata, ma anche superiore di quanto ci si potesse realmente aspettare. Quindi si, condivido la cessione. E in ogni caso la Juve risparmia tanto anche di ingaggio».

Bremer è il nome giusto per sostituirlo?

«Bremer è un nome adeguato perchè è uno dei pochi difensori presenti nel nostro campionato che sa stare sull’uomo, lo sa marcare e sa difendere la porta. Interpreta questo ruolo come lo intendo io, le big hanno bisogno di gente così da avere a disposizione. Se la Juve prende Di Maria, Pogba, Vlahovic e Zaniolo pensando ad attaccare poi deve esserci qualcuno di livello dietro a proteggere il portiere e il brasiliano è uno che questo lavoro sa farlo. Ma in ogni caso non dovesse arrivare ci sono anche altri profili adatti».

Si riferisce a Pau Torres?

«Si e no. Pau Torres viene da un tipo di calcio totalmente differente dal nostro, fatto di possesso palla e costruzione dal basso. E’ un difensore meno marcatore e più bravo nell’impostazione. Ovvio che se la Juve trovasse il varco per poterlo prendere dovrebbe farlo, ma non lo immagino in coppia con Bonucci che penso sarà l’altro titolare».

E’ un rimpianto non essere riusciti a prendere Koulibaly?

«Koulibaly sarebbe stato il mio profilo preferito. Io sono come è ora Tuchel, che è rimasto entusiasta del suo acquisto. E’ un giocatore che fa reparto da solo, ma è anche vero che ormai ha superato i 30 anni e si avvia alla fase finale della sua carriera. Si, io lo considero un rimpianto».

Meglio puntare su un profilo più esperto “alla Koulibaly” o su uno ancora da lanciare ad alti livelli?

«Di gente con l’esperienza di Koulibaly, almeno sul mercato, per ora non ce n’è. Il più esperto di quelli accostati alla Juve è Pau Torres che però, come detto, è un giocatore che proviene da un altro modo di intendere il calcio. Ai bianconeri serve un marcatore da affiancare a Bonucci e non è un caso che ora stiano spingendo per portare a tutti i costi Bremer alla corte di Allegri».

Non dimentichiamo poi che la Juve dovrà già fare a meno di Chiellini.

«Mancherà sicuramente. Io penso che non sia un caso che le ultime partite della scorsa stagione le giocava lui e non Bonucci. In quel momento in campo serviva un leader, uno che sa spostare la difesa in avanti, che aggrediva il diretto avversario anche all’altezza del centrocampo. Il calcio moderno è questo, se aspetti in area rischi di farti sorprendere. Ormai non si può più indietreggiare e sperare che ti vada bene».

Bonucci sarà in grado di reggere la pressione derivante dalla fascia di capitano?

«Si penso proprio di si. E’ vero che non lo è stato in questi anni, ma quando ha portato la fascia ha dimostrato di poterne reggere la pressione. Almeno sotto questo punto di vista la Juve non perde troppo, poi per il resto bisognerà aspettare fine mercato».

Come giudica fino a questo momento il mercato bianconero?

«E’ un mercato improntato sicuramente sul fatto che la Juve vuole rivincere subito. Ha preso uomini di esperienza perchè i giovani già li aveva acquistati gli scorsi anni ed erano di grande livello. Penso a gente come Chiesa, Vlahovic e Locatelli. Diciamo che ora aveva bisogno di esperienza e Di Maria e Pogba certamente ne hanno in abbondanza. Sono convinto però che a centrocampo manchi ancora qualcosa, prenderei un playmaker».

Paredes potrebbe essere il nome giusto?

«Sicuramente Paredes sarebbe un altro ottimo acquisto. Dopo qualche errore commesso all’inizio devo dire che i dirigenti bianconeri stanno operando bene, si stanno muovendo nella maniera giusta. Non ripetono gli stessi sbagli fatti in passato e Di Maria e Pogba ne sono la dimostrazione. Poi dovesse arrivare anche Zaniolo…».

Sarà quindi una Juve con l’obbligo assoluto di vincere?

«La Juve non è che deve tornare a lottare, ma la Juve ha ora l’obbligo di tornare a vincere dopo le ultime due stagioni. Non farlo significherebbe buttare un altro anno. E’ ora di raccogliere i risultati di quanto si sta progettando».

Si ringrazia Fulvio Collovati per la cortesia e la disponibilità dimostarte nel corso dell’intervista

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