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Collovati: «Juve, niente alibi. Allegri vuole continuità» – ESCLUSIVA

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Collovati: «Juve, niente alibi. Allegri vuole continuità». L’intervista a Juventusnews24 dell’ex difensore – ESCLUSIVA

Da Juve Fiorentina al momento di forma dei bianconeri fino alle vicende extra campo, alla situazione di alcuni giocatori e molto altro ancora. Fulvio Collovati, ex difensore campione del mondo nel 1982, parla in questa intervista esclusiva a Juventusnews24.

Che Juve Fiorentina si attende allo Stadium?

«La Juve deve fare risultato. La Fiorentina ha un buon allenatore, ma non ci sono Igor e Mandragora e può risentire di queste assenze. La Viola è vero che ha perso in casa col Bologna, ma in Coppa Italia ha eliminato il Torino. Per questo la considero una squadra “fastidiosa” . La Juve però non ha alternative: un’altra delusione in casa come quella di Monza non è accettabile».

E’ un altro snodo cruciale dopo la vittoria con la Salernitana?

«Non può fallire dopo la sconfitta contro il Monza in campionato che è rimasta davanti agli occhi di tutti. Non può ripetere una prestazione di quel tipo, anche in virtù della vittoria con la Salernitana. La Juve in questo momento ha bisogno di continuità. Fa bene Allegri a dire che non si deve guardare la classifica, ma il risultato. Di conseguenza deve dare continuità alle due vittorie consecutive tra Coppa Italia e campionato. Io stesso ad Allegri a Radio Rai ho chiesto se questa posizione di classifica non potesse diventare un alibi per i giocatori, visto che in questo momento non è né carne né pesce perché la zona Champions è lontana e per la salvezza è tranquilla. La Juve deve di recuperare le posizioni alte di classifica, indipendentemente dal giudizio finale delle vicende extra campo».

Quella di oggi sarà la partita di Chiesa e Vlahovic?

«E’ la loro partita. La Fiorentina chiama in causa i loro due nomi. Stranamente Juve e Fiorentina sono due squadre che – sportivamente – si “odiano”, ma che si sono sempre scambiate giocatori tra loro. Ai miei tempi Gentile era andato a giocare alla Fiorentina, poi è toccato Roberto Baggio e via via tutti gli altri. Vuol dire che in fondo c’è odio-amore tra Juve e Fiorentina…».

Il tridente Chiesa-Vlahovic-Di Maria è solo utopia o lo vede possibile?

«Per come sta andando il calcio adesso, lo vedrei bene. Per come vedo Allegri da osservatore, dubito fortemente che possa mette in atto questo tridente. Il fascino di vederli tutti e tre in campo c’è. Magari potrà vedersi quando Pogba tornerà in campo insieme ad un altro interditore. Se schieri Chiesa, Di Maria e Vlahovic insieme chiaramente c’è bisogno di copertura e di più assistenza».

Da ex difensore, le piace questa nuova difesa tutta brasiliana?

«Danilo è un po’ il leader della retroguardia. Alex Sandro lo vedo meglio da difensore che da esterno. E’ una cosa strana, visto che venne preso per fare l’esterno. Bremer? L’ho visto domenica scorsa contro la Salernitana e deve affinarsi un po’ tecnicamente perché a volte sbaglia gli appoggi più semplici. La velocità ce l’ha, così come la possibilità di recupero. E’ anche un difensore un po’ “vecchio stile” che sta attaccato all’uomo. Queste sono virtù che nel calcio di oggi pochi difensori hanno, però deve migliorare coi piedi. E’ strano dirlo di un brasiliano…».

Come commenta la vicenda Pogba?

«Non averlo mai visto giocare fino a questo momento per me è stata una delusione. Però una possibilità gli va data perché nella testa il tifoso juventino ha l’idea di quel Pogba visto nella sua prima esperienza a Torino. A quel punto deve ripagare tutta questa aspettativa che tifosi e soprattutto società hanno avuto nei suoi confronti. Ai miei tempi un club non aspettava così tanto tempo un giocatore. Una volta se stavi fermo 3-4 mesi magari ti mettevano pure fuori rosa…».

Lei punterebbe ancora su Di Maria per la prossima stagione?

«Dal punto di vista tecnico Di Maria non si discute, è un giocatore di un’altra categoria. A quelli bravi come lui il contratto va rinnovato, ma poi dipende dalla sua volontà. Ormai il calciatore non si può trattenere, tenerlo controvoglia non avrebbe senso. Deve avere il desiderio di rimanere a Torino».

Quanto è complicato il ruolo di Allegri in questo momento?

«Non è facile perché a volte si può ritrovare i giocatori un po’ stanchi mentalmente. Però non deve diventare un alibi per i giocatori che sono professionisti e devono giocare a calcio. Il suo compito più difficile è estraniare la squadra da questi problemi e farle capire che deve tornare a fare 8 vittorie di file. Poi quel che succederà fuori succederà…».

Che idea si è fatto sulla penalizzazione di 15 punti in classifica?

«Degli errori sono stati commessi e anche grossi, essendo una società quotata in Borsa. E’ chiaro che chi ha gestito la società in precedenza ha avuto grosse responsabilità negative. Detto questo, a me queste conclusioni in corsa non piacciono. Per me le decisioni si dovevano prendere a fine campionato. Io fui retrocesso col Milan a fine campionato per il primo scandalo scommesse, non durante il campionato. Questa situazione, invece, “falsa” la stagione della Juve ma anche delle altre squadre. Per me decisioni non vanno mai prese in pieno campionato».

Cosa si aspetta dal debutto della Juve in Europa League col Nantes?

«La Juve, con tutto il rispetto per il Nantes, deve come minimo puntare con decisione all’Europa League. Vincerla è un altro discorso perché ci sono squadre forti anche lì. Col Nantes, comunque, sarebbe opportuno non avere sorprese da parte dei bianconeri. Non sono ammessi errori, la Juve è un’altra cosa rispetto al Nantes».

Discorso scudetto chiuso? Sarà il Napoli a trionfare?

«Direi di si. Sei mesi fa dissi che l’Inter poteva competere col Napoli, ma se perdi in casa con l’Empoli e pareggi col Monza…E’ una squadra un po’ discontinua. Al momento noo trovo un motivo per cui il Napoli possa perdere 13 punti di vantaggio. A meno che non voglia improvvisamente suicidarsi…».

Si ringrazia Fulvio Collovati per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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