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Colomba sicuro: «Juve, riconferma Pirlo! Champions meritata» – ESCLUSIVA
Franco Colomba ha un’idea precisa su Andrea Pirlo: deve essere riconfermato sulla panchina della Juventus. Le sue parole
Franco Colomba conosce bene Andrea Pirlo: l’attuale tecnico della Juventus ha fatto meraviglie nella Reggina allenata da Colomba, in coppia proprio con Roberto Baronio. Dopo la prima gara stagionale (contro la Sampdoria) Colomba aveva elogiato il modus operandi ancora all’orizzonte del tecnico bresciano, proprio ai nostri microfoni. La sua idea si è rafforzata nel corso del tempo, fino ad arrivare all’ultima gara della stagione che ha consentito alla Juventus di conquistare il piazzamento Champions a discapito del Napoli. Colomba è sicuro: Andrea Pirlo andrebbe riconfermato sulla panchina della Juventus non solo in virtù dei trofei vinti, ma anche per la crescita mostrata in stagione. Le sue dichiarazioni a Juventusnews24.
Dalla prima all’ultima di Pirlo: come valuta l’evoluzione del tecnico bianconero?
«Lui stesso ieri ha detto di essere invecchiato di un po’ di anni. Secondo me questo suo primo anno ne vale cinque, come esperienza professionale, come abitudine alle tensioni. Tensioni che uno che non ha mai fatto l’allenatore scopre piano piano. Lui è dovuto crescere veramente in fretta. Migliorato nella gestione, lo dimostrano le ultime scelte che lo hanno reso forte».
Supercoppa, Coppa Italia e qualificazione in Champions League: merita la rinconferma?
«Ritengo che ci sia stata una crescita che meriterebbe maggior considerazione in ambito Juventus, se sono vere le notizie secondo le quali non potrebbe essere confermato. Sarebbe un errore. La qualificazione in Champions è arrivata dopo una crescita, non casualmente. Anche la vittoria sull’Atalanta ha mostrato un volto importante, la seconda parte della gara, così come l’approccio iniziale era stato buono. Non è una stagione facile, una stagione che prevede quasi un fine ciclo mentre ne inizia un altro. C’è una parte che finisce ed una parte che è cresciuta, del prossimo ciclo».
Qualora Pirlo non dovesse essere confermato, si parla di grandi manager quali Allegri e Zidane.
«Sono nomi sicuramente di prestigio ma anche loro hanno bisogno di una squadra potenziata, e allora, perché non potenziarla per Pirlo? Così facendo si darebbe valore alla scelta fatta l’anno scorso, altrimenti vuol dire che non ci credevi, che non mettevi in preventivo delle difficoltà e sarebbe una valutazione sbagliata. Qualche difficoltà c’è stata ma è stata superata alla grande e quindi a mio avviso, Andrea va riconfermato. Anche gli altri vogliono i giocatori, non credo che Mourinho va alla Roma e si accontenta della squadra che ha. Per fare cicli vincenti ci vogliono giocatori importanti guidati da allenatori all’altezza».
A proposito di calciatori vincenti e importanti, Ronaldo ieri è rimasto in panchina. Crede che quanto visto ieri possa essere un affresco della Juve del futuro, con Ronaldo via o non necessariamente sempre in campo?
«Soprattutto in questo momento, un Ronaldo non in condizione ottimale, può essere sostituito da un Morata che va più forte a livello fisico, che ha sempre fame e voglia. Non ha giocato perché non può fare tutte quelle gare. Un Ronaldo gestito bene, che può essere messo alla pari degli altri giocatori che può subire degli stop nel campionato, può essere ancora utile. Lui deve capire queste cose, i grandi campioni in età avanzata possono essere utili anche entrando a mezz’ora dalla fine, come facevano ad esempio Altafini o Massaro. Ronaldo è molto pieno del suo ego, per lui è difficile fare questo».
Trova giusti i verdetti del campionato? Inter campione, Milan, Atalanta e Juve in Champions e Napoli in Europa League?
«Milan e Atalanta meritano. L’Atalanta è stata protagonista di un ennesimo miracolo. Anzi, non si può più parlare di miracolo ma si deve parlare di conferma. Si è rinconfermata come una delle grandi del nostro calcio. Pioli ha fatto un grandissimo lavoro, con il leader indiscusso del Milan Ibrahimovic e con altri giocatori che sono assurti a leader, primo tra tutti Kessie che è stato trascinatore oltre che golaeador aggiunto. La Juve e il Napoli sono state quelle più discontinue e la Juve sul filo di lana ce l’ha fatta. Il Napoli è stato anche vittima di questa diatriba De Laurentiis-Gattuso che deve far riflettere, anche sul parlare di un allenatore che non ci sarà più a metà campionato. Sono errori societari importanti. Gattuso è un uomo orgoglioso che ha reagito lavorando, pedalando, la squadra lo ha seguito. Lo sforzo è stato anche mentale ed è stato decisivo nel finale».
Il suo pensiero sulla Superlega?
«E’ evidente che ci sia bisogno di una riforma, ad esempio sulla redistribuzioni degli utili. Un qualcosa fatto così di nascosto, anche se se ne parlava, all’improvviso a campionato in corso… mi sembra un argomento che merita una discussione più ampia, delle decisioni, delle votazioni, un confronto più alla luce del sole. L’errore è questo. Poi ci può essere bisogno di un cambiamento, tutto va avanti, così come è cambiata la Coppa dei Campioni, potrebbe cambiare anche la Champions League».
Si ringrazia Franco Colomba per la disponibilità e la cortesia mostrate in occasione di questa intervista