Si ringrazia Franco Colomba per la disponibilità e la cortesia mostrate in occasione di questa intervista
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Franco Colomba ha lanciato Andrea Pirlo nel calcio dei grandi affidandogli le chiavi del centrocampo della Reggina insieme a Roberto Baronio. I due ex compagni di squadra e di reparto sono ora alla Juventus: Andrea è l’allenatore mentre Roberto è il collaboratore tecnico. La Juventus messa in campo ieri sera da Pirlo è frutto inevitabilmente del suo trascorso calcistico in cui entra a pieno titolo Franco Colomba. Intervistato in esclusiva dai microfoni di Juventusnews24, Franco Colomba ha detto la sua sulla prima Juventus di Andrea Pirlo.
Come ha visto la prima Juve di Andrea Pirlo, ieri sera vittoriosa all’Allianz Stadium contro la Sampdoria per 3-0?
«Una Juve con grande personalità nonostante diverse novità: sull’esterno, in mezzo al campo e anche davanti con Kulusevski che è un ottimo giocatore. Nonostante questi inserimenti ho visto una buona padronanza del campo, con fluidità di manovra. Una squadra che è apparsa matura come se non fosse una squadra parzialmente rinnovata. Questo vuol dire che Pirlo è riuscito fin da subito ad incidere con delle idee chiare. Mi è piaciuto il suo modo di mettere in campo una squadra equilibrata, non ha voluto strafare. Cuadrado e Danilo molto disciplinati, Frabotta si è applicato molto bene, i mediani ordinati. Mi è piaciuto il modo di stare in campo».
Lei ha conosciuto molto bene il Pirlo calciatore. C’è qualcosa che le ha ricordato Pirlo calciatore nella squadra vista in campo ieri sera?
«C’è un Pirlo equilibrato. In campo era geniale, ho visto una squadra equilibrata e matura. La sua genialità lo ha fatto ragionare, non avendo un altro genio in campo: ha capito di voler una squadra che tiene 90 minuti, che pressi quando c’è da pressare, che si raccoglie quando c’è da rifiatare e che poi colpisca al momento giusto. C’è del ragionamento. Sia lui che Baronio sono stati miei giocatori in quell’anno e gli avevo affidato le chiavi del centrocampo della Reggina a soli 20. Direi che ci avevo visto giusto».
Un calciatore poi ammirato anche da avversario. L’11 settembre 2011, nella prima gara allo Stadium, il suo Parma affrontò la Juventus di Antonio Conte con Pirlo in mezzo al campo, arrivato da svincolato via Milan.
«Quel giorno fui redarguito dal mio direttore che mi disse che non avevo fatto marcare Pirlo. Io dissi: “Pirlo l’ho avuto come giocatore, non lo marca nessuno”. Si muove sempre in continuazione, gioca ad un tocco o a due tocchi oppure la tiene se per caso non è marcato. Comunque non è marcabile. Se non ricordo male all’Allianz Stadium la Juve ha perso pochissime volte in quegli anni, quindi furono rimproveri non giustificabili. Un giocatore unico nel suo genere, di quelli che fanno la fortuna dei suoi allenatori».
Nella sua tesi presentata a Coverciano, Andrea Pirlo ha parlato di Antonio Conte come uno dei modelli a cui ispirarsi per forgiare la sua idea di calcio. Nella Juventus vista ieri sera ha riscontrato qualche principio di quella affrontata allo Stadium con Conte in panchina?
«Sicuramente perchè è quadrata, equilibrata e aggressiva. Il Pirlo di turno non c’è ma c’è della sostanza. Quando arriverà Dybala potrà fare le genialate alla Pirlo, se vogliamo».
La Juve è sempre alla ricerca di un attaccante centrale. Il nome di Morata è rispuntato fuori anche se Dzeko sembra sempre essere stato il preferito di Andrea Pirlo.
«Dzeko è un giocatore che manda anche gli altri, che viene fuori e che può essere determinante anche fuori dall’area quando hai un Ronaldo che viene dentro o un Dybala. Certo potrebbe essere una squadra davanti ovviamente più pericolosa ma meno equilibrata: un conto è avere tre centrocampisti, un conto averne uno in meno. Con Dybala, Dzeko e Ronaldo sarebbe una squadra qualitativamente superiore ma con un equilibrio tattico da ricercare».
Un’ultima battuta sulla corsa Scudetto. Il campionato è appena iniziato e si sono viste in campo solo la Juventus ed il Napoli, per coloro che partono con ambizioni di classifica. I bianconeri sono i favoriti per la corsa al titolo?
«La Juve è privilegiata nel pronostico perchè ha questa possibilità di avere dei ricambi interessanti: quando esce uno entrano calciatori come Bentancur, Douglas Costa. Manca l’attaccante di ruolo forte visto che non c’è più Higuain. Ora deve trovarlo, anche un calciatore che non sia sempre titolare. Ora con i cinque cambi si parte in un modo e si arriva in un altro, quindi i giocatori sono anche più contenti di questa innovazione numerica sui cambi».
Si ringrazia Franco Colomba per la disponibilità e la cortesia mostrate in occasione di questa intervista
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