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Compagnoni: «Vi spiego le analogie tra l’Inter di Mourinho e la Juve di Allegri»
Secondo il giornalista Sky è più che lecito che in casa Juve si ambisca ad un grande traguardo come il Triplete
Il giornalista Sky Maurizio Compagnoni è tra i più accaniti sostenitori della tesi secondo la quale la Juventus di Massimiliano Allegri presenti analogie con l’Inter del 2010, quella del triplete. Riportiamo integralmente il suo editoriale nel corso dell’edizione pomeridiana di Sky Sport 24: «Un confronto suggestivo, perché le similitudini sono tante. Un paragone non legato ovviamente ai risultati, ma al modo di giocare e ai suoi interpreti. Iniziando proprio da quel sistema di gioco che sia Mourinho che Allegri hanno cambiato a stagione in corso: simile anche la decisione di mettere in campo tutte le armi offensive presenti in rosa, chiedendo grande sacrificio agli attaccanti. All’epoca Mourinho ottenne risposte straordinarie, le stesse che sta iniziando ad avere anche Massimiliano Allegri. Giocatori di personalità – In campionato la Juventus di Allegri viaggia più forte rispetto all’Inter di Mourinho che dovette attendere la metà del secondo tempo dell’ultima giornata di campionato per avere la certezza del titolo. Ma per potersi paragonare a quell’Inter avrà bisogno delle stesse prodezze fatte i nerazzurri in quell’edizione della Champions League, vincendo la finale dopo imprese importantissime come quelle ottenute contro Chelsea e Barcellona. Un paragone, quello tra la Juventus attuale e l’Inter del triplete, legato anche agli uomini chiave: da Samuel e Cambiasso passando per Lucio e Zanetti fino a Eto’o e Milito, in quella squadra c’erano tantissimi giocatori di personalità; caratteristica presente anche nella rosa attuale della Juventus con Buffon, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Marchisio e anche Dybala nonostante la giovane età. Altro confronto, quello tra Milito e Higuain. Il Pipita nella sua carriera ha numeri più importanti rispetto a quelli dell’ex attaccante dell’Inter, ma non ha avuto ancora quella consacrazione che ha ottenuto Milito, trascinando con i suoi gol l’Inter alla vittoria finale della Champions. Sneijder-Dybala? Caratteristiche differenti, ruoli simili, anche se uno era più centrocampista l’altro più attaccante. Contro il Milan ho visto Dybala interrompere un’azione degli avversari a ridosso dell’area di rigore bianconera, questo è un segnale importante di sacrificio. E Mandzukic, che sul piano dei risultati può essere paragonabile a Eto’o, ha dato la stessa disponibilità che all’epoca diede l’attaccante camerunese a Mou».