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Del Piero: i 10 momenti più iconici della carriera di Pinturicchio
Compie 46 anni il record man della storia della Juventus, e forse qualcosa di più: Alessandro Del Piero. Ecco i 10 momenti iconici della sua carriera
Ci sono calciatori che sbalordiscono per la loro fisicità come Davids in bianconero, altri per la loro tecnica come Zidane, altri per il loro fiuto del gol come Inzaghi e Trezeguet. Altri ancora sono posti in una categoria a sè stante, come Cristiano Ronaldo imparagonabile per longevità e continuità di rendimento a livelli stratosferici.
Poi ci sono i calciatori che rifuggono ogni tipo di categoria perché il loro modo di giocare al calcio e di regalare emozioni è semplicemente quello di ogni ragazzino che ha calciato un Super Santos o tirato via da sotto un auto un pallone, con il ginocchio appoggiato a terra e l’altra gamba a calciare. Alessandro Del Piero appartiene per certo a questa descrizione e la gioia del gioco la dimostrava ad ogni azione. Oggi la leggenda bianconera, il numero 10 per eccellenza della storia della Juve, compie 46 anni: 705 presenze con la Vecchia Signora, 290 gol e una fedeltà senza pari, seguendo la squadra in B da capitano. Con la maglia della Juve 6 Scudetti, 1 Champions League, 1 Coppa Italia, 4 Supercoppa Italiana, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Uefa e un campionato di Serie B. Per i soli riconoscimenti personali: capocannoniere di Serie A e Serie B, ma anche della Champions League e della Coppa Italia. Proviamo a ripercorrere, con tutta la soggettività del caso, i 10 momenti più iconici della sua carriera.
1. Esordio in maglia Juve e gol 7 giorni dopo
La storia di Del Piero con la Juventus inizia il 12 settembre 1993. Un giovane 18enne veneto, maglia numero 16, entra al posto di Fabrizio Ravanelli al 74′ di Foggia-Juventus 1-1. Primi passi nella sua storia alla Juve e un capitolo fondamentale una settimana più tardi: all’80esimo Del Piero prende ancora una volta il posto di Ravanelli e un minuto più tardi scocca il sinistro che batte Sardini per il primo gol in bianconero del ragazzo 18enne.
2. Il gol alla Del Piero
Il talento e la classe di Pinturicchio (soprannome dato a Del Piero dall’Avvocato Agnelli) si mostrano in Serie A e in Champions League. Dopo l’esordio con Trapattoni, Del Piero guadagna sempre più spazio, realizzando anche una tripletta al Parma. Nasce anche il marchio di fabbrica, il gol alla Del Piero: tiro dal vertice sinistro dell’area e palla che si infila all’incrocio sul palo più lontano. La rivelazione arriva in un Napoli-Juventus del settembre 1994, ma forse i gol più iconici sono quelli contro la Lazio nel 3-4 in cui si bevve mezza difesa biancoleste per poi battere Marchegiani, e quello in Champions contro il Borussia, lavorando sull’out di sinistra e inventando una parabola ancora ignota al mondo del calcio.
3. Gol in Coppa Intercontinentale: sul tetto del mondo
L’Europa è incantata dalla stella di Alessandro Del Piero, fresco vincitore della Champions League a Roma contro l’Ajax ai rigori. Dopo l’Europa, la missione di Del Piero è quella di prendersi il mondo, e l’occasione c’è. Il 26 novembre 1996 la Juventus affronta il River Plate nella finale di Coppa Intercontinentale a Tokyo: gara decisamente ostica per i bianconeri. Corre in soccorso della Vecchia Signora proprio Alessandro Del Piero che raccoglie l’angolo calciato da Di Livio, stoppa e calcia al volo di destro battendo Bonano.
4. L’infortunio di Udine: la caduta degli dei
Alessandro Del Piero è tra i calciatori più forti d’Europa e del mondo. Un buon Mondiale in Francia lo pone al vertice di questa classifica, nel bel mezzo di una generazione che ha sfornato veri e propri idoli. Alcuni indiscutibilmente nell’Olimpo, come Ronaldo il Fenomeno ma pur sempre fragili. E la maledizione degli infortuni colpisce anche Del Piero, l’8 novembre 1998 a Udine, il giorno prima del suo 24° compleanno: rottura del legamento crociato anteriore e posteriore. Del Piero, in lacrime, viene portato fuori dal campo in barella: è l’infortunio più grave della sua carriera.
5. I gol per papà Gino e per l’Avvocato Agnelli
Dopo l’infortunio inzia un periodo di lunga crisi per Del Piero. Ci vuole tempo per recuperare da quel maledetto momento, anche a livello psicologico. Per un po’ di tempo, Pinturicchio non è più implacabile come dimostra anche la finale di Euro 2000 contro la Francia, persa per 1-2 col Golden Gol di Trezeguet in cui si contanto tante occasioni mancate da Alex. Le critiche piovono su Del Piero che però si è sempre mostrato equilibrato nella sua carriera, facendo parlare il campo. Arrivano anche momenti duri a livello familiare: papà Gino, perno della vita di Alessandro, scompare il 14 febbraio 2001. Il figlioletto che giocava in casa e nel campo di calcio costruito da papà in giardino, lo omaggia al San Nicola di Bari con una rete fantastica e le lacrime di rabbia. Un’altra figura importante del Del Piero calciatore vola in cielo nel gennaio del 2003: il 24 scompare l’Avvocato Agnelli e il suo Pinturicchio ne onora la memoria con il gol in acrobazia contro il Piacenza. Del Piero c’è e si vede, nulla lo abbatte.
6. La rovesciata a San Siro
Passano gli anni ma Del Piero rimane sulla cresta dell’onda. Con Capello in panchina Alex fatica un po’ per le tante sostituzioni, ma si dimostra sempre essenziale per i destini della Juventus. Come in quell’8 maggio del 2005, a San Siro contro il Milan: Gattuso respinge il cross, la palla si impenna. Ecco il lampo di genio di Del Piero che sa che rapace in area c’è Trezeguet: rovesciata e palla messa in mezzo, con il francesce che batte Dida di testa. Un gol che vorrà dire praticamente Scudetto, revocato poi per le vicende di Calciopoli.
7. La linguaccia contro l’Inter
Sempre San Siro, qualche mese più tardi, è il teatro di un nuovo capitolo del romanzo bianconero di Alessandro Del Piero. La gara è quella del 12 febbraio 2006 contro l’Inter: 1-1 fino all’85esimo. Punizione dal limite, sulla palla Del Piero: parabola imprendibile che buca Julio Cesar sul proprio palo, ma nell’angolino alto. Esultanza con la linguaccia di fuori per Del Piero, per un altro magic moment regalato ai tifosi della Juve.
8. Ancora sul tetto del mondo: Mondiale del 2006
Del Piero torna sulla vetta del mondo, questa volta con la Nazionale. Il Mondiale del 2006 parte tra mille incertezze: c’è disamore per il calcio dopo lo scandalo di Calciopoli, ma Marcello Lippi non accetta alibi. Vuole vincere e vuole farlo con i suoi fedelissimi, tra cui ovviamente Del Piero. Mondiale da gregario per Alex che come Achille sulla collina aspetta il suo momento. Arriva, in uno stadio che a lui è caro: semifinale contro la Germania, a Dortmund. La rete manifesto della vittoria dell’Italia con la telecronaca di Caressa a portare il ritmo incalzante del contropiede azzurro, con una parlatina cadenzata per chi seguiva la partita in tv. Destro a giro con Lehmann impietrio e corsa senza fine per Del Piero. Pinturicchio incide anche in finale con il rigore messo a segno contro Barthez che sconsolato guarda finire la palla in rete.
9. Standing Ovation al Bernabeu
Del Piero ha vinto tutto in carriera, tranne il Pallone d’Oro che probabilmente meritava nel 1996 (assegnato a Sammer) e l’Europeo con la Nazionale. L’Europa lo acclama e gli stadi lo applaudono. E’ un campione, oltre la maglia e oltre il tifo. Non perdona nessuno però, come il Real Madrid nella stupenda notte del 5 novembre 2008. Doppietta al Bernabeu in maglia oro con una gara sovraumana, a 34 anni. Claudio Ranieri gli concede la passerella al 92′: dentro De Ceglie per il 10 che riceve la standing ovation dal Santiago Bernabeu. Del Piero si inchina all’uscita di scena per un altro capitolo di una storia infinita.
10. Il gol contro la Lazio: la firma sullo Scudetto
La storia purtroppo però finisce nel 2012, quando avviene la separazione non propriamente consensuale tra la Juventus e Del Piero. Ma il cavaliere regala ancora una volta un trofeo alla sua signora. La Juve di Conte non ha mai perso in campionato ma la concorrenza del Milan è davvero strenua. Serve il genio, il campione. Serve Del Piero. Nella gara contro la Lazio, Del Piero e Pirlo giocano su chi debba battere la punizione all’82esimo. Dopo un gioco di sguardi parte Del Piero che fredda Marchetti rimasto di sasso. E’ il 2-1 per la Juve e lo Scudetto della rinascita si avvicina. Del Piero chiuderà poi la sua avventura in Serie A con un gol all’Atalanta il 13 maggio e con la sconfitta in Coppa Italia contro il Napoli quella alla Juve.
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