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Condò: «Sarri? A differenza di Guardiola, non ha avuto la forza di imporsi»

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Paolo Condò, giornalista e opinionista, commenta la differenza sostanziale tra Guardiola e Sarri. Le sue parole

Ai microfoni di Sky Sport è intervenuto il giornalista e opinionista Paolo Condò. Le sue parole sull’arrivo di Sarri alla Juve e il parallelismo con quello di Guardiola al Barcellona.

«Il parallelo che richiamo spesso è quello con Pep Guardiola, tra l’altro allenatore ispiratore dello stesso Sarri. Quando nel 2008 Pep divenne l’allenatore del Barcellona dopo una sola stagione nel Barça B – forte della sua storia passata coi catalani – pose delle condizioni pesantissime per l’epoca: la cessione di Ronaldinho, Deco ed Eto’o. Ronaldinho perché faceva ombra a Messi, Deco perché frenava lo sviluppo di Iniesta e Eto’o per questioni legate allo spogliatoio. Laporte diede via i primi due, riuscendo a difendere in quell’estate, e solo per un anno, il solo Eto’o. Quando Sarri si è presentato da Agnelli all’inizio della sua avventura, evidentemente, non ha avuto la forza di chiedere – senza imporre nulla – una serie di giocatori più adatti al suo calcio rispetto a quelli che già c’erano. In uno spogliatoio che da otto anni vince con regolarità lo scudetto c’è una pigrizia latente. Perché il giocatore dovrebbe accettare di cambiare radicalmente il proprio modo di giocare se ha ottenuto tutto questo in tutti questi anni? Dunque immettere qualche nuovo nome che avesse la necessità di cominciare a vincere sarebbe stata una buona idea. Sarri questo non è riuscito a farlo».

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