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Conferenza stampa Allegri: «Vlahovic da valutare. Futuro? Privilegiato a lavorare alla Juve» – VIDEO
Conferenza stampa Allegri: le parole alla vigilia di Inter Juve, valida per il ritorno delle semifinali di Coppa Italia
(inviato all’Allianz Stadium) – La sconfitta contro il Napoli va subito messa da parte in casa Juve: mercoledì c’è l’Inter a San Siro, nel ritorno delle semifinali di Coppa Italia. Bianconeri a caccia del pass per la finalissima, per mettere le mani su un importante obiettivo stagionale.
Nel giorno di vigilia, martedì 25 aprile, Massimiliano Allegri è intervenuto in conferenza stampa alle 14.00 per presentare il match davanti ai media. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.
PARTITA SIMILE ALL’ANDATA O DIVERSA – «È sempre Inter-Juventus, una bellissima partita, la semifinale di ritorno di Coppa dove entrambe le squadre si giocheranno la finale. Dovrà essere una bellissima serata di calcio, di sport, speriamo di andare in finale, faremo il possibile».
FORMAZIONE – «In difesa devo decidere, gioca Perin sicuro. Poi stamattina avevo scritto Vlahovic ma durante l’allenamento ha avuto una distorsione alla caviglia, sarà da valutare domattina ma difficilmente sarà della partita».
MIRETTI – «Stiamo abbastanza bene tutti. Dopo un periodo di appannamento, normale per un giocatore del 2003 che ha fatto più di 30 partite alla Juventus, sta ritornando in una buona condizione così come Iling. Sta tornando quello dell’inizio, che nella partita di Lecce si fece male. Mi sembra di nuovo centrato, ma fa parte del percorso di crescita di tutti questi ragazzi più giovani».
POGBA – «Sta meglio, secondo me domani potrà fare un pezzetto di partita».
COME PREPARARE LE PARTITE CON QUESTA INCERTEZZA – «Noi dobbiamo preparare le partite con totale serenità, con voglia di rivalsa, soprattutto per raggiungere un obiettivo importante come la finale di Coppa Italia. Se saremo bravi e fortunati ce la faremo, altrimenti ci sarà da fare gli applausi all’Inter perché andrà in finale di Coppa Italia. Quando arrivi a questo momento della stagione le partite diventano decisive. In campionato dobbiamo riprendere il cammino perché nelle ultime 5 partite abbiamo perso 4 volte. Dobbiamo riprendere il cammino col Bologna, in una partita difficile ma abbiamo ancora dei punti di vantaggio. Da dopodomani rimetteremo la testa al campionato. Il nostro obiettivo è rimanere tra le prime 4, l’obiettivo minimo, ma anche arrivare secondi perché ci garantirebbe il fatto di arrivare in Supercoppa l’anno prossimo».
MOMENTI DI TENSIONE – «Noi dobbiamo continuare a pensare a lavorare sul campo, comportarsi come ci siamo sempre comportati per quanto riguarda gli atteggiamenti nei confronti di quello che è al di fuori del campo, non parlo di robe di tribunale ma di robe sportive. Le lamentele non portano da nessuna parte. Per quanto riguarda i miei 5 anni alla Juventus prima, e dei 2 adesso, ci sarà stata forse una lamentela… Questo fa parte del mio modo di pensare e di conseguenza tutti quelli che lavorano alla Juventus, soprattutto a livello tecnico, devono continuare su questo andamento, su questo atteggiamento. Non dobbiamo avere dispendio di energie: le lamentele non portano punti, dobbiamo accettare nel bene e nel male quello che succede. Dobbiamo essere arrabbiati perché domenica abbiamo lasciato un punto sul campo. Il gol non è responsabilità di nessuno, è responsabilità nostra e su questo bisogna assolutamente migliorare».
RESTA ALLA JUVE L’ANNO PROSSIMO – «Io ho un contratto di due anni alla Juventus. Sono innanzitutto un privilegiato a lavorare qui: lavorare 7 anni alla Juventus è per poche persone, io sono tra questi e mi sento un privilegiato. Nell’arco della vita ci sono dei momenti di difficoltà, momenti in cui le cose non vanno bene, bisogna affrontarli con le spalle larghe, con la serenità e con le idee chiare nella progettazione del futuro. Quando faccio parte di una società sono un’aziendalista, perché non ho solo una responsabilità tecnica ma devo aggiungere valore ai giocatori. Dobbiamo pensare a finire bene il campionato, cercare di arrivare secondi che non è facile, cercare di raggiungere le due finali che non è facile perché quando si giocano le partite decisive ti possono andare bene o no, ma avere le idee chiare di quella che sarà la stagione prossima. Siamo ad un mese e mezzo dalla fine della stagione e la Juventus dovrà programmare assolutamente il futuro. Con tutta serenità e tutta la voglia di poter migliorare, sapendo che la Juventus dovrà tornare a vincere. Se ci riusciremo l’anno prossimo non lo so ma ci metteremo tutto l’impegno possibile per tornare a farlo, com’è stato negli ultimi 2 anni. Sono arrivati dei risultati, a cominciare dal settore giovanile con la Seconda squadra che anche su questo la Juve è all’avanguardia. È una delle poche società ad avere due centri sportivi, ha fatto dei progressi ed è stata una delle prime a livello di Women. I 10 anni della Juventus sono stati importanti, come parla la sua storia. In questo momento bisogna stare zitti, sempre, quando si vince e quando si perde, e continuare a lavorare con serietà come si sta facendo. Questo è un po’ il succo del discorso».
QUALCHE RACCOMANDAZIONE – «Stanno bene tutti. Noi dobbiamo continuare a comportarci bene, se non lo abbiamo fatto alzandosi dalla panchina ogni tanto cercare di evitare anche questo. Il nostro deve essere un comportamento esemplare, su questo dobbiamo migliorare quel poco che c’è da migliorare. Domani è una partita bella. Quello che è successo all’andata deve rimanere lì: sono state prese delle decisioni, la Juventus ha preso 171 persone all’interno dello stadio grazie all’avanguardia dello Stadium in cui c’è una quantità infinita di telecamere. Sotto questo aspetto la Juve sta facendo un ottimo lavoro ed è un esempio da perseguire. Su questo siamo contenti. Deve essere una partita serena, bella, agonisticamente e calcisticamente forte, e poi spero che tutto andrà liscio come sarà perché alla fine è una partita di calcio».
VINCERE UN TROFEO – «Tutti gli anni lavoriamo per i trofei, l’anno scorso ci è sfuggita la Coppa Italia e quest’anno cercheremo di arrivare fino in fondo, in Coppa Italia e in Europa League. Stiamo facendo un buon lavoro, abbiamo inserito tanti giovani. Vedendo quello che han deciso, uno di 22 anni d’ora in avanti potrà essere chiamato di nuovo giovane. Ma questo fa parte del mondo Italia, se va bene a loro va bene a tutti. Poi non lamentiamoci se uno chiama giovane uno di 22 anni. Ci sono tante cose da sistemare, ma per farlo bisognare decidere. Non decidono mai, quindi va bene così. Concentrazione? Sì, la responsabilità del gol dell’altra sera è nostra. Com’è stato a Sassuolo. Sono piccole disattenzioni, piccoli dettagli che ci fanno vincere o perdere una partita. Se una partita non l’hai vinta al 93′ non la puoi perdere. Siamo stati un po’ disattenti».
MILIK TITOLARE O CHIESA-DI MARIA – «Domattina vedrò. Milik ha fatto una buona partita, se ha recuperato potrebbe giocare».
KEAN E TRIDENTE – «Kean è fuori sicuro, speriamo in una decina di giorni di averlo a disposizione. Domattina decido tra Milik, Chiesa e Di Maria se giocano tutti e tre o solo due perché la partita può essere lunga e ho bisogno di cambi».
COSA SI ASPETTA DA DI MARIA – «Quello che ha fatto fino ad ora, è un giocatore importante su cui ci appoggiamo molto, è straordinario per le sue giocate. Lo ha dimostrato anche l’altra sera entrando a mezz’ora dalla fine: non ha bisogno di 90 minuti per decidere ma gli basta mezz’ora e l’altra sera lo ha dimostrato».
COSA RAPPRESENTEREBBE ARRIVARE IN FINALE DI COPPA ITALIA ED EUROPA LEAGUE- «Il raggiungimento di due obiettivi importanti, ma facciamo dei passi alla volta. Domani è la Coppa Italia: se non ci riusciremo, avrà meritato l’Inter di arrivare in finale. Intanto pensiamo a sistemare un po’ le cose, perché nelle ultime partite abbiamo preso gol al 93′ con l’Inter e gol al 93′ col Napoli. Poi dopo vediamo, dobbiamo continuare la corsa sul campionato in cui non siamo riusciti a scollinare i 60 punti. Ne abbiamo 59, abbiamo a tre punti Milan e Roma che sono quarte in classifica. Dobbiamo arrivare tra le prime 4, cercando di arrivare secondi che ci permetterebbe di giocare la Supercoppa l’anno prossimo. Questo è quello che dobbiamo fare, facciamo tutto il possibile perché l’impossibile non riusciamo a farlo con serietà e professionalità nel lavoro».