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Conferenza stampa Allegri: «Non è ancora decisiva. Di Maria è recuperato» – VIDEO

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Conferenza Allegri e Danilo pre Juventus-Benfica: “Non è ancora decisiva. Di Maria è recuperato”

Conferenza stampa Allegri: le parole del tecnico alla vigilia di Juve Benfica, sfida valida per la seconda giornata dei gironi di Champions League

(inviato all’Allianz Stadium)Dopo la sconfitta all’esordio contro il Psg, la Juve ospita il Benfica nella seconda giornata della fase a gironi di Champions League. Bianconeri chiamati a vincere per raggiungere in classifica i portoghesi, vittoriosi all’esordio con il Maccabi Haifa.

Nel giorno di vigilia, martedì 13 settembre, Massimiliano Allegri è intervenuto in conferenza stampa alle 14.30 per presentare l’incontro davanti ai media. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.


INFORTUNATI – «Abbiamo recuperato Di Maria, non so se lo schiererò dall’inizio perché ha solamente un allenamento con la squadra. Szczesny sta finendo l’allenamento, potrà essere a disposizione ma lo saprò solo quando rientrerò dopo la conferenza. Alex Sandro sul rigore di domenica ha avuto un problemino all’adduttore e vedremo se sarà a disposizione domenica a Monza. Rabiot e Locatelli sono out. Abbiamo questi giocatori fuori e abbiamo recuperato Di Maria».

BENFICA – «Come società ha una storia europea importante, sono abituati a giocare queste partite. È una squadra fatta di bravi giocatori, ha un allenatore che gli ha dato grande aggressività e vengono da 11 risultati positivi. Domani non è decisiva ma importante. Per ottenere un risultato, ossia la vittoria, dobbiamo fare una prestazione di squadra come compattezza, stare dentro la partita e avere poche amnesia altrimenti in Europa le paghi a caro prezzo».

MILIK TITOLARE CON VLAHOVIC – «Dovrò valutare perché ho anche un dubbio a centrocampo quindi domattina deciderò il da farsi. Stiamo bene, abbiamo e stiamo recuperando energie per la partita di domani sera».

DIFESA A 3 – «Dipende dalle caratteristiche dei giocatori. In questo momento, a seconda della partita, possiamo difendere e costruire a 3, a seconda della partita possiamo farlo a 4. A Parigi abbiamo iniziato in un modo e finito in un altro, domenica abbiamo iniziato in un modo e finito all’opposto. Dipende come si svolge la gara, come difendono loro. Non è questione di tre, di numeri, ma di sapersi muovere e andare a cercare gli spazi».

PROBLEMA DI CONCENTRAZIONE QUANDO LA PARTITA CAMBIA RISPETTO AI PIANI – «Ne abbiamo parlato e dobbiamo lavorarci. Dobbiamo trovare l’equilibrio. Se non riesci a far gol non devi prendere gol e non è vergogna finire il primo tempo 0-0. L’importante è che in quei momenti lì non devi subire gol. Noi ne abbiamo subito uno e poi un altro a fine primo tempo. Lì la squadra non deve andare in agitazione, in stato d’ansia, se subisce gol e magari la squadra avversaria prende il sopravvento. Le partite sono lunghe, se riesci a far gol bene se non riesci a farlo non è che devi subirlo. Su questo devi trovare equilibrio, come quando vai in vantaggio devi continuare a giocare invece nelle partite dove siamo andati in vantaggio a volte ci siamo fermati».

CUADRADO A RIPOSO – «Con Alex Sandro fuori di esterni ho Cuadrado, De Sciglio, Danilo che può fare il terzino, il centrale e può giocare a centrocampo. Meno male che ce l’ho».

SPIEGAZIONE SU QUESTA AGITAZIONE – «Guardiamo la cosa positiva: c’è questa voglia di fare che ci porta a strafare. Noi dobbiamo fare, non strafare perché le partite sono lunghe. Abbiamo la voglia di andare, vincere le partite in dieci minuti un quarto d’ora e fare 2 gol. Nel calcio capitano anche queste cose, ma non è così. In quei momenti dobbiamo avere equilibrio. Abbiamo 95′ di tempo a disposizione per vincere e questo ci deve rasserenare. Nei momenti in cui non facciamo gol non dobbiamo subirlo, è qui l’equilibrio. Dobbiamo avere sicurezza in noi stessi. È anche una roba ambientale: ci spazientiamo troppo spesso e invece non è così. Vincere non è facile, a volte si vince anche al 90′, al 92′, perché ci sono gli avversari, perché c’è qualcosa che le cose ti vanno al contrario. In quei momenti lì bisogna giocare da squadra».

VLAHOVIC – «L’ho visto bene, sta migliorando negli aspetti che deve migliorare ma sono contento di cosa sta facendo. Dusan, tra i giocatori giovani con minore esperienza internazionale, insieme ad Haaland e Mbappé, è uno dei tre migliori».

PARADOSSO AGITAZIONE IN UNA SQUADRA ESPERTA – «Abbiamo esperienza in tanti giocatori, ma anche altri che hanno poche partite in Champions e nel campionato italiano. Giocare alla Juve non è semplice, siamo sempre sotto pressione, siamo sempre con la voglia di vincere, con questa spinta dall’esterno che da un lato ci fa ben. È normale che su questo aspetto dobbiamo migliorare. Bremer è la seconda che gioca in Champions, ed è un acquisto straordinario che ha fatto la società ma a livello di esperienza è alla seconda in Champions. Quindi a livello di pressione, a livello psicologico… Stiamo lavorando bene, in campionato vorremmo avere dei risultati diversi, ci mancano dei punti, dispiace ma abbiamo tutto il tempo per recuperare. Domani pensiamo ad una partita complicata, difficile, che non è decisiva ma importante».

COSA FARE PER NON STRAFARE – «Basta che ognuno faccia il suo. Dico sempre ai ragazzi: nessuno vi chiede di fare 3 gol o salvare 3 gol. Mettersi a disposizione della squadra senza strafare, con cose molto semplici. Lo strafare a volte ti porta a fare cose in più che da un lato è un bene, dall’altro è un male. I risultati si raggiungono sempre di squadra, anche nelle difficoltà. Nell’arco della carriera che ho avuto e che avrò ci saranno momenti di difficoltà, durante la stagione e durante le partite, ma non tutte le partite vinci 3-0 o 4-0, ce n’è altre in cui vinci 1-0, in sofferenza al 90′. Il calcio è questo ma l’importante è la prestazione che va migliorata».

POLEMICHE POST SALERNITANA – «Non ho mai espresso giudizi sugli arbitri, non sta a me esprimermi. L’argomento è chiuso a domenica sera. Non so se sarò squalificato o meno domenica prossima ma credo che per l’allenatore sarebbe meglio pagare una multa, anche saltata, così facciamo beneficienza a chi ne ha bisogno ma la domenica dopo essere in campo. Questa è una cosa su cui dovrebbero riflettere. Fare una raccolta con i soldi delle multe, dei comportamenti sbagliati, anti-sportivi che abbiamo durante l’anno e aiutare chi ne ha bisogno».

TANTI ALLENATORI ESPULSI – «Fa un po’ di caldo, un bagnetto al mare ci vorrebbe. Detto questo, parlo per me stesso, io ho avuto una reazione sbagliata, era il 93′ e mi dispiace. Più che una squalifica sarei stato più contento se mi avessero fatto pagare una multa. Da mandare non da tenere lì».

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