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Conferenza stampa Allegri: «Non pensiamo all’Inter, altrimenti buttiamo quanto fatto nelle ultime partite» – VIDEO

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Conferenza Allegri pre Juve-Cagliari: “Non buttiamo quanto fatto nelle ultime gare"”

Conferenza stampa Allegri: le parole alla vigilia di Juve Cagliari, sfida valida per la dodicesima giornata di Serie A 2023/24

(inviato all’Allianz Stadium) – Forte di quattro vittorie consecutive, la Juve vuole chiudere bene prima della sosta per le Nazionali. Bianconeri che ospitano il Cagliari all’Allianz Stadium sabato alle ore 18.

Nel giorno di vigilia, venerdì 10 novembre, Massimiliano Allegri è intervenuto in conferenza stampa alle 14.00 per presentare il match davanti ai media. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.


VINCERE PER CHIUDERE IL CICLO – «Sotto tutti e due i punti di vista: la chiusura di un ciclo prima della sosta, che comunque è sempre difficile, ma anche per la classifica. I punti di domani servono per mantenere o allungare i punti di vantaggio sulla quinta».

QUALI GIOVANI SARANNO LEADER DEL FUTURO – «Lo vedremo col tempo, non è che l’allenatore decide il leader, si decide da soli dentro lo spogliatoio».

CAPITANO – «Locatelli, tra l’altro fresco di rinnovo e gli diamo un bel premio».

SZCZESNY O PERIN – «Giocherà Szczesny. Quest’anno purtroppo non giocando le coppe abbiamo molte partite in meno quindi c’è più tempo di recupero e per Perin, diventato ormai un portiere di alto livello, sarà un anno più difficile perché dovrà giocare un po’ meno. Dobbiamo tutti lavorare per l’obiettivo di giocare in Champions l’anno prossimo».

GATTI O HUIJSEN – «Domani partirà Gatti, non possiamo fare calcoli. La partita più importante è quella di domani. Il Cagliari viene da tre vittorie di seguito, è una squadra pericolosa, ha Ranieri in panchina che non ti dà vantaggi. Questo non è poco. Davanti ci sono giocatori di velocità e tecnica, poi Pavoletti e Petagna danno fisicità. Sarà difficile domani, dovremo avere molta pazienza. Bisogna fare una partita di tecnica e non perdere la cosa più importante, ossia la compattezza di squadra. L’errore dietro l’angolo da non fare è quello di voler strafare, quindi c’è da fare la normalità e portare a casa i tre punti contro un Cagliari che sta facendo bene».

PENSARE GIA’ ALL’INTER – «La partita col Cagliari è difficile, non tanto perché poi avremo l’Inter e prima c’è la sosta, ma perché veniamo da un periodo di risultati positivi e questo può abbassare l’energia e l’attenzione. Ai ragazzi ho detto che domani è una partita importante del campionato e va affrontato con grande serenità, ma soprattutto con umiltà e rispetto contro una squadra che sta facendo bene. Non dobbiamo pensare alla partita tra 15 giorni, l’importante è la partita di domani, altrimenti buttiamo quanto fatto nelle ultime partite».

DIFESA – «Il calcio non è una scienza esatta, tutte le annate sono diverse l’una dall’altra. Quello che dico, perché vedo quello che stanno facendo, è che ho un gruppo di ragazzi straordinario, che sta facendo cose importanti. Abbiamo fatto solo 11 partite della stagione, non siamo a fine stagione. L’obiettivo è fine stagione, dobbiamo continuare a lavorare col profilo basso. Sapendo di far forza sui nostri limiti. Dopo la sosta rientrerà sicuramente Alex Sandro, come Weah, non credo Danilo».

MERCATO – «Non ne abbiamo parlato con la società. L’importante è avere un gruppo coeso, granitico, la forza di questo gruppo è quelli che giocano meno, che stanno trovando meno spazio, e durante gli allenamenti tengono un’alta intensità. Questa è la cosa più importante su cui dobbiamo concentrarsi e andare avanti. Nel futuro non si sa cosa succede. Il calcio si vive sugli equilibri, bisogna mantenere l’equilibrio e avere rispetto del Cagliari che domani verrà qui a darci filo da torcere».

RITORNO DI DEL PIERO ALLA JUVE – «Sono cose che non riguardano me ma la società. Io devo pensare solo ai giocatori, allo staff e a chi lavora alla Continassa. Ci sono altre persone in società, il direttore sportivo e l’amministratore delegato, che decideranno per il bene della società».

CHI AL POSTO DI RABIOT – «Centrocampisti abbiamo Locatelli, Miretti, McKennie, Nicolussi e Nonge, cresciuto molto nell’ultima settimana».

VLAHOVIC E CHIESA TITOLARI – «Stanno tutti e quattro bene, devo ancora decidere. Non è facile. Ma l’importante è chi gioca ma anche chi entra, che dia il suo contributo. Come successo domenica a Firenze: fino al 65′ han lavorato bene Chiesa e Kean, poi c’era bisogno di Vlahovic e Milik e sono entrati molto bene. Su questo bisogna andare avanti, con questo spirito, con questa voglia. Mettere da parte gli obiettivi personali al servizio di quelli di squadra».

CAMBIATO RISPETTO A CAGLIARI – «Come non lo so, cambiato lo sono sicuramente. Non guardo mai le foto vecchie, sono belle da vedere ma ti lasciano un po’ di tristezza addosso. Ho avuto la fortuna di allenare un Cagliari per la dimensione della squadra in cui mi divertivo molto: avevo giocatori bravi, ma sono cambiato perché sono cambiati i giocatori. Ho fatto salti in avanti allenando quattro anni il Milan, otto anni la Juventus. Normale che uno cresca, migliori, ma ogni anno è diverso dall’altro. In 19 anni di carriera non c’è mai stato un anno uguale all’altro. Ho ricordi straordinari a Cagliari, ho degli amici. Questa è la cosa più importante. Sono stati 2 anni da allenatore, 3 da giocatore, quindi in totale 5 straordinari».

ILING O CAMBIASO IN MEZZO – «Mancano Weah di nuovo e mancando Rabiot, potrei spostare McKennie in mezzo e potrebbe giocare uno dei due a destra. Vediamo, o magari cambiamo sistema di gioco».

RISORGIMENTO ITALIANO IN EUROPA – «Si tende un attimino a sminuire il valore che abbiamo. Le squadre italiane hanno sempre fatto buone competizioni in Europa, ci sono anni in cui si va meglio e anni in cui si va peggio, anche ora stanno facendo bene e sono molto contento. Anche noi dobbiamo avere l’obiettivo chiaro di tornare in Champions perché è una vetrina importante, uno stimolo in più. A 360 gradi per la società, per l’allenatore, per la squadra».

DANILO – «Dobbiamo stare attenti. Quello che ha avuto non è stata una cosa grossa ma essendo profonda ci sono rischi maggiori, dobbiamo stare attenti. Facciamo un passo alla volta, se dovesse rientrare con l’Inter tanto meglio altrimenti se ci dovessero essere dei rischi preferisco posticipare».

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