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Conferenza stampa Allegri: «Locatelli out. Torniamo a essere antipatici ma vincenti» – VIDEO

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Conferenza Allegri pre Juve-Salernitana: “Locatelli out. Torniamo a essere antipatici ma vincenti"

Conferenza stampa Allegri: le parole del tecnico alla vigilia di Juve Salernitana, sfida valida per la sesta giornata di Serie A

(inviato all’Allianz Stadium) La Juve torna ad affacciarsi sulla Serie A dopo l’impegno europeo di martedì col Psg. Domenica a Torino arriva la Salernitana, con i bianconeri chiamati a tornare alla vittoria dopo il pareggio contro la Fiorentina.

Nel giorno di vigilia, sabato 10 settembre, Massimiliano Allegri è intervenuto in conferenza stampa alle 13.30 per presentare il match davanti ai media. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.


INSIDIE DELLA SALERNITANA – «L’insidia di una partita che viene dopo la Champions, contro una delle migliori squadre che gioca per la permanenza in Serie A, sia a livello di singoli che a livello di collettivo. Nicola ha fatto un lavoro straordinario lo scorso anno, portando la Salernitana alla permanenza in Serie A e quest’anno hanno fatto davvero un buon lavoro, mettendo dentro giocatori fisici e tecnici. Domani dobbiamo fare una partita tosta, giusta, perché a noi servono i 3 punti altrimenti non riusciremo a farli».

PAREDES – «L’inserimento è buono. Domani Paredes gioca, perché tra l’altro Locatelli ha un piccolo affaticamento e domani non sarà a disposizione. Ieri mattina si è fermato durante l’allenamento, domani non posso rischiarlo e vedremo di valutarlo nei prossimi giorni. Di Maria è ancora fuori, che comunque mercoledì dovrebbe essere a disposizione. Poi Pogba e Chiesa: quest’ultimo si sta allenando in campo ma non con la squadra. Szczesny è ancora fuori, poi i soliti Aké e Kaio Jorge che sono ancora fuori».

COSA LASCIA DI BUONO PARIGI – «Dopo il 2-0 abbiamo fatto una buona partita, avuto una bella reazione. La cosa che non mi piace è che dopo la partita di Parigi, dove comunque c’è da migliorare e fare tantissime cose, la Juve è passata come una squadra che ha giocato bene dopo il 2-0. Siamo passati per quelli simpatici, questo non va bene, io sono molto arrabbiato, dobbiamo essere anticipatici perché così significa che siamo vincenti. Altrimenti ci abituiamo a essere simpatici e bellini, e perdenti. E questo non va bene. Bisogna prendere il positivo dalla partita e il negativo da queste cose. I ragazzi lo sanno e domani abbiamo una partita molto importante, da affrontare con la giusta serietà e senza presunzione. Stiamo lavorando bene, cerchiamo giorno dopo giorno di creare presupposti per far sì che si possano raggiungere gli obiettivi. Per far questo ci vuole ben altro. Non dobbiamo essere né simpatici né bellini».

CAMBI IN DIFESA – «La formazione non l’ho decisa, abbiamo provato alcune soluzioni, domattina deciderò. La partita più importante è quella di domani, ragiono sempre in questa ottica: ci deve dare la spinta per affrontare la partita col Benfica nel migliore dei modi. L’importanza della partita di mercoledì si prepara da sola. Domani è quella più difficile da preparare, perché in Italia c’è più tattica, meno spazi. Le partite come col Psg, in cui ci sono stati gesti tecnici ottimi da parte loro e cose buone da parte nostra, sono più facili da giocare perché ci sono più spazi. Domani sarà una partita diversa, magari anche più brutta non lo so, ma dobbiamo portare a casa il risultato attraverso una buona prestazione».

A CHE PUNTO E’ QUESTA JUVE – «C’è grande voglia di lavorare, di tornare a vincere. Non è facile. Dall’inizio ci mancano dei giocatori importanti, perché come numero saremmo di più quindi avrei potuto fare più cambi. In questo momento non ci sono, bisogna stringere nelle difficoltà numeriche. Bisogna arrivare al 13 novembre essendo nelle migliori condizioni di classifica, per poi a gennaio, una volta recuperati tutti, iniziare una nuova stagione. Non possiamo rovinare tutto in questo mese».

ELKANN OTTIMISTA PER LO SCUDETTO – «L’ottimismo che ha lui ce l’ho anche io. Con tutto il rispetto degli altri giocatori, se togliamo Pogba, Di Maria e Chiesa, giocatori tecnici e fisici, l’equivalente alle altre squadre? Noi dobbiamo essere contenti di quello che stiamo facendo, sapendo che la prospettiva può essere più che rosea. Per fare questo non possiamo essere simpatici e bellini, altrimenti mi arrabbio molto».

KEAN SCHIERATO A DESTRA – «A Parigi è entrato bene, a Firenze male, a Parigi bene anche se ha giocato pochissimi minuti. Nel centro-sinistra fa meglio».

VLAHOVIC TOCCA POCHI PALLONI – «Noi cerchiamo di aiutarlo, lui sta migliorando su questo aspetto. L’altro giorno qualcuno ha detto che Haaland ha toccato lo stesso numero di palloni nelle prime 5 partite. Milik la stessa partita a Firenze ha toccato 30 palloni, ma perchè sono caratteristiche diverse. A Dusan piace più attaccare la profondità, Milik raccorda più il gioco. Vlahovic ha fatto 4 gol, è un centravanti e deve far quello. E lo fa bene, sono molto contento. A Parigi tecnicamente ha fatto una partita migliore. Le sfumature del gioco, lo smarcarsi, le migliorerà giocando, strada facendo, più gioca e più migliora. Com’è normale che sia. Migliorano quelli di 35 anni figuriamoci uno di 22».

MILIK VLAHOVIC TITOLARI NEL 3-5-2 O 4-4-2 – «Con sti numeri mi mandate al manicomio, è questione di caratteristiche dei giocatori. Quando diventerò vecchio e smetterò, qualcuno dirà che forse avrò ragione. È questione di caratteristiche: Milik e Vlahovic hanno dimostrato di poter giocare insieme. Domani non so se giocheranno insieme: Milik era tanto che non giocava, ha giocato l’altro giorno a Parigi, mercoledì avremo un’altra partita. Speriamo di trovare l’undici per fare la partita giusta, poi i cambi diventano importanti. I 5 che entrano determinano la partita. Già 12 anni quando c’erano tre cambi contavano i tre cambi, ora ne contano 5. È cambiato tutto con questo sistema dei cambi, quelli che sono in panchina si devono sentire ancora più titolari perché determinano nel bene e nel male nelle partite».

SABATINI DICE CHE AD ALLEGRI ROMPONO TROPPO LE SCATOLE – «Sono le critiche, ma sbagliando vedo le cose in modo diverso. Alleno la Juventus, so che bisogna tornare a vincere. Lavoriamo con passione, cerchiamo di migliorare. Siamo solamente all’inizio. Anche io vorrei vedere che in 95′ tutti facessero i passaggi giusti, non si prendesse un tiro in porta, si facessero 77 occasioni da gol, 177 tiri, 287 cross, però così puoi farlo contro le sagome ma neanche contro le sagome riesci a farlo. Quindi noi lavoriamo con serietà per creare i presupposti per portare la Juventus dove le compete. Vincere non è normale, è una cosa straordinaria. L’anno scorso non abbiamo vinto niente e quest’anno dobbiamo avere la voglia di tornare a vincere sapendo che il campionato italiano è difficile, però ce la metteremo tutta».

COME ESSERE ANTIPATICI MA VINCENTI – «Sul fatto che martedì, quando siamo usciti da Parigi, non doveva esserci la gioia. Ma la consapevolezza di aver fatto cose buone ma non bisognava essere contenti perché non avevamo fatto risultato. Queste partite ti ingannano, quindi bisognava essere solo che arrabbiati».

DIFFERENZE TRA PRIMO E SECONDO TEMPO – «Ne abbiamo parlato coi ragazzi. È capitato spesso che quando siamo andati in vantaggio ci siamo fermati, come se la partita fosse finita in quel momento lì. Su questo dobbiamo lavorare e soprattutto continuare a giocare perché la partita è lunga e un gol non può bastare».

CHIESA – «Spero di averlo prima della sosta per il Mondiale. Il 100% del suo rientro sarà a gennaio, ormai manca un mese. Sta lavorando in campo da solo, speriamo di averlo prima possibile con la squadra, anche se sarà parziale. Vedremo quando lo avremo a disposizione».

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