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Conferenza stampa Allegri: «Domani non dobbiamo giocare, ma vincere» – VIDEO
Conferenza stampa Allegri: le parole alla vigilia di Juve Sassuolo, sfida valida per la decima giornata di Serie A
(inviato all’Allianz Stadium) – La Juve archivia subito il pareggio contro l’Inter, focalizzandosi all’incontro di mercoledì contro il Sassuolo valido per la decima giornata di Serie A.
Nella giornata di vigilia, martedì 26 ottobre, Massimiliano Allegri interviene in conferenza stampa alle 13.30 per presentare il match davanti ai media.
INFORTUNI – «Abbiamo recuperato Rabiot, abbiamo fuori Bernardeschi e Kean. Queste sono le ultime, gli altri sono a disposizione».
SASSUOLO – «Il Sassuolo gioca bene e pulito. Hanno giocatori tecnici, Dionisi è un bravo allenatore alla prima esperienza in Serie A. Per noi è una partita importante, perché se no il punto di Milano non ha senso. Dobbiamo vincere, non giocare. Magari ci saranno dei cambi, vediamo domani la formazione».
KAIO JORGE – «Dall’inizio no anche se è un giocatore interessante e bravo, lo ha dimostrato sia col Torino sia con l’Inter. Si è presentato. Sta lavorando e sta crescendo. Credo che possa avere un’ottima carriera. È sveglio, tecnico e sa come si gioca a calcio».
PROSSIME PARTITE – «Abbiamo innanzitutto domani. Ci sono delle partite che bisogna giocare come quella con l’Inter. Domani dobbiamo vincere, ci sarà bisogno dell’aiuto del pubblico. E la prima del trittico che ci porterà alla sosta. In mezzo lo Zenit che ci può dare il passaggio del turno».
SITUAZIONE CLASSIFICA – «I punti che abbiamo lasciato non ci consentono di avere grandi margini. La vittoria della Roma ci ha consentito di andare a Milano in condizioni migliori. Il pari è importante se domani vinciamo, se non è come se avessimo perso. Ci vuole uno sforzo per far bene. Dobbiamo fare una partita giusta fisicamente e tecnicamente. In questi 10 giorni, con responsabilità, ci giochiamo molto».
INSIDIE – «Domani giochiamo alle 18.30 di mercoledì. È un orario strano. Veniamo da una partita di grande attenzione a San Siro con 60 mila persone. C’era un’adrenalina molto grande. Domani è più complicata da preparare. Servirà un dispendio di energie mentali superiore. Il Sassuolo se lo lasci giocare ti mette in crisi. Dobbiamo cercare di giocare meglio, ed essere compatti. Magari fare 2 gol che non li facciamo dalla Sampdoria. Potrebbe essere il nostro obiettivo di domani vincere con 2 gol di scarto anche se non sarà facile».
ARTHUR SOSTITUTO LOCATELLI – «Come caratteristiche è Arthur, ma possono giocare anche insieme. Magari con Arthur mezzala di regia come al Barcellona, con Locatelli o Ramsey davanti alla difesa. Ma la formazione la deciderò domattina».
PROBLEMA OFFENSIVO – «L’attacco non è un problema. Dybala sta crescendo, Morata l’anno scorso ha fatto 20 gol, Chiesa ne ha fatti 14 o 16 tra tutto. Quest’anno saranno importanti i gol di Dybala e dei centrocampisti. Domenica a Milano le due palle nell’area andavano chiuse con l’arrivo del centrocampista. Dobbiamo migliorare in entrambe le fasi».
ASSENZA DYBALA – «E’ un calciante, calcia le punizioni, ha il gol nel sangue. Ma Kean ha fatto 2 gol, Locatelli lo stesso. Credo che sia la caratteristica della squadra, non avendo chi fa da solo 30 gol. Quei 30 gol credo che verranno rimpiazzati da tutta la squadra. Dybala gioca e gioca anche Chiesa. Saranno contenti tutti, voi scrivete e io vi accontento. Come il mio figliolo: sei contento? Voi scrivete e io vi accontento. Per me è un divertimento».
DYBALA – «Gioca, e gioca anche Chiesa. Vi accontento tutti».
FASE OFFENSIVA – «Dire sistemata…. diciamo: la facciamo meglio».
DYBALA E KULUSEVSKI – «Ha tecnica importante, fa raccordo. Ma Kulusevski, che ha caratteristiche diverse, ha fatto una buona partita per 60 minuti. Poi tra l’altro, oltre a Chiesa che ha fatto un bell’assist, l’aveva fatto uno anche Kulusevski ma dall’altra parte eravamo un po’ dormienti. C’è una crescita generale, la condizione fisica e mentale è migliore. Mi consente di fare anche dei cambiamenti. Giocando ogni tre giorni, ora la squadra subisce meno. Si conoscono di più, stanno insieme, i nuovi si sono integrati meglio. Direi che ci sono buone prospettive per il futuro. Ma serve vincere domani, da lì non si scappa».
FORMAZIONE – «Non esageriamo, però gioca Perin al posto di Szczesny. Vi ho dato due attaccanti e un portiere e rientra De Ligt. Se ve le dico tutte non potete più scrivere. Quelli che non giocano alla fine devono giocare, il bello è quello».
DIONISI – «Lui allena in Serie A, io a Sassuolo ho iniziato in C. Lui ha vinto ad Empoli un campionato giovane, e vincere non è mai facile. Il Sassuolo gioca molto bene a calcio con concetti un po’ diversi da prima. Sta facendo bene».
CHIESA – «Anche secondo me è un giocatore di livello internazionale, ha giocato tanto e viene dall’Europeo. Ha un dispendio alto e veniva da partite giocate di seguito. Domenica, sbagliando, avevo letto la partita in un determinato modo mettendo Kulusevski su Brozovic. Poi non sapevo che quello tirasse con la deviazione e prendessimo gol. Ma ci sono tante partite, Chiesa non è andato in panchina per demerito: avevo letto la partita così. Poi è entrato bene con gli altri. Ma Chiesa è un punto fermo della Nazionale e della Juventus. Se giocano sempre gli stessi, il 15 gennaio ci vogliono altri 20. Li butto via. Dobbiamo giocare, si spera, 57 partite. Vengono da un anno e mezzo di Covid, giocando ogni tre giorni, poche vacanze. Sono ragazzi, non motorini: li accendi e partono? Devi lasciarli a riposo, è anche una questione mentale, ricaricare le energie. Capita a tutti di star fuori. Anche i difensori devo cambiarli. Danilo ha recuperato ad esempio. Se riesco a fare una gestione buona di tutta la rosa arriviamo in fondo così. Siamo finiti in crescendo a Milano e mi è piaciuto, abbiamo fatto fatica con l’Inter e lo ripeto, sono convinto anche se Inzaghi dirà di no, l’Inter è la favorita per lo scudetto. Poi nel calcio succede tutto: ma sono i favoriti. La Juve è andata a Milano abbiamo fatto meglio che con lo Zenit. Però poi se vado a Livorno mi dicono il contrario, lo dite voi… il calcio è opinabile. Per me a Zenit non s’è fatto una bella partita, con l’Inter sì. Tutto dipende dal valore dell’avversario che hai davanti. Tutte le cose non sono uguali. Non siamo uguali all’anagrafe, figuriamoci nel calcio, non c’è niente di uguale nella vita. Troppe considerazioni e il calcio è bello per questo: tutto è opinabile. Dopo. Non prima».
TRIDENTE PESANTE – «Chiesa, Dybala e Morata? Dimmi uno alla volta, sennò è un casino. E chi deve stare fuori? Cuadrado? Magari anche Cuadrado, con Chiesa, Dybala e Morata. Si può tutto».