Conferenza stampa Allegri: «Danilo recuperato. Mio futuro...»
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Conferenza stampa Allegri: «Danilo recuperato. Mio futuro? Ho un contratto fino al 2025, con la dirigenza…» – VIDEO

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Conferenza stampa Allegri: le parole alla vigilia di Monza Juve, sfida valida per la 14esima giornata di Serie A 2023/24

(inviato all’Allianz Stadium) – La Juve vuole ritrovare subito la vittoria dopo il pareggio contro l’Inter, cercando anche di sfatare il tabù Monza che nella passata stagione ha sconfitto i bianconeri sia all’andata sia al ritorno.

Nel giorno di vigilia, giovedì 30 novembre, Massimiliano Allegri è intervenuto alle 11.30 in conferenza stampa per presentare il match davanti ai media. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.


MONZA – «Oltre che non ha ancora perso in casa, il Monza l’anno scorso ci ha portato via 6 punti e non abbiamo fatto neanche un gol. Sarà una partita difficile e importante, come quelle a seguire, per dare seguito al pareggio con l’Inter in casa».

INFORTUNATI – «Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, non al 100% della condizione ma sono a disposizione. Locatelli valuteremo, lì è un problema di dolore. L’altro giorno è entrato, ci ha dato una mano, vedremo oggi».

SE LOCATELLI NON CE LA FA CHI GIOCA – «Oggi dovrò vedere l’allenamento, se Locatelli ce la fa, farò valutazioni su Nicolussi Caviglia che ha fatto una partita importante, ma era tanto che non giocava. Dovrò valutare, altrimenti troveremo una soluzione e in qualche modo faremo».

POST JUVE INTER – «Sarebbe commettere un errore inspiegabile, di poca maturità. Noi, come abbiamo sempre detto e fatto fino ad ora, sappiamo quali sono i nostri limiti. Il gruppo è molto coeso. Abbiamo una buona classifica, ma non abbiamo fatto ancora niente, nel calcio si sa. Appena lasci un attimo, appena giochi una partita in modo inferiore per approccio e intensità rischi di perdere. Vincere le partite non è facile. Abbiamo 6 partite dalla fine del girone d’andata, di cui 4 trasferte: Monza, Genoa, Salernitana e Frosinone, e tre scontri diretti in casa. Domani affrontiamo una squadra molto buona, ben guidata, che ha buoni giocatori, e ha messo in difficoltà molte squadre. In numeri lo dicono. La differenza anche per loro la fa la fase difensiva: nelle ultime 10 partite, in 3 non ha subito gol e in 7 ne ha subito solo uno a partita. Questo la dice lunga su una squadra che anche a livello difensivo difende tutta insieme, sono un gruppo unito. Per questo sarà una partita unita».

RABIOT DICE CHE NELLO SPOGLIATOIO SI PARLA DI SCUDETTO – «Nello spogliatoio della squadra non ci entro mai, è sacro. I giocatori, come tutti noi dobbiamo desiderare qualcosa di importante, ma bisogna pensare alla partita di domani. Dobbiamo fare un passo alla volta e costruire la classifica. Non scordiamoci che rimanere fuori dalla Champions League per la Juventus, non per demeriti sportivi, è stato un danno tecnico perché giocare la Champions ha un fascino importante ed economico per la società. Dobbiamo costruire l’annata per raggiungere l’obiettivo minimo, ossia tornare in Champions l’anno prossimo».

QUALE JUVE SARA’ DOMANI – «Non sarà, dovrà essere. La Juventus delle prime 13 giornate. Non possiamo permetterci di sottovalutare nessuna squadra. Dobbiamo avere grande rispetto di tutti e fare le prestazioni di squadra fatte fino ad ora, indipendentemente da com’è andata la partita di domenica con l’Inter».

CHIESA E VLAHOVIC TITOLARI – «Hanno fatto una buona prestazione ma gli altri stanno anche bene. C’è stato un momento in cui giocava Kean, in cui giocava Milik, domenica scorsa han giocato Chiesa e Vlahovic. L’ho detto anche ai giocatori un po’ di tempo fa: quest’anno abbiamo l’obiettivo di tornare in Champions, ci sono momenti in cui alcuni giocheranno meno. Giusto essere arrabbiati, ma per il bene di tutti e dei singoli dobbiamo tornare a giocare la Champions l’anno prossimo. Ogni tanto mi viene in mente Perin che quest’anno gioca meno, ed è un portiere che ha raggiunto un livello molto alto. Dentro lo spogliatoio è comunque molto importante, sempre di sostegno, sempre propositivo, perché l’obiettivo di tutti è che la Juve torni a giocare l’anno prossimo di martedì o mercoledì».

FUTURO – «Di solito verso questi periodi si parla sempre del futuro mio, cioè parlano. Io ho un contratto con la Juve fino al 2025, stiamo lavorando insieme, bene, per il futuro del club dei prossimi anni. Con i nuovi dirigenti vado molto d’accordo, sia con Scanavino che con la proprietà, con il direttore Giuntoli e Manna. C’è una buona armonia per creare, con tutto il settore giovanile a cui tengo molto, un futuro importante. Una cosa che ho imparato quando sono arrivato nel 2014 è che alla Juve passano uomini ma rimane il DNA della Juve. Bisogna stare zitti, tenere il profilo basso e lavorare. Il resto non conta niente. Con la nuova dirigenza stiamo andando molto d’accordo e stiamo lavorando per avere un futuro non solo immediato ma anche nei prossimi anni».

JUVE ADATTA A STARE IN TESTA – «Non è questione dell’Inter, noi dobbiamo guardare la quinta. Dobbiamo farci rincorrere e scappare da chi è dietro. Non possiamo farlo in una partita, ecco perché dobbiamo dare continuità. Il campionato è una crociera, non una gara di velocità. Dobbiamo essere bravi in questo, tenere mentalmente. Essere a due punti dall’Inter è un motivo d’orgoglio per quanto fatto, di voglia e di desiderare tante cose. Bisogna anche guardare chi c’è dietro perché nel calcio le cose cambiano velocemente. Il migliorare, non il mantenere, è una cosa importante, va fatto tutti i giorni».

MANCANO I GOL DEGLI ATTACCANTI – «Ha segnato 5 gol Vlahovic, 4 Chiesa, bisogna trovare i gol di Kean, deve tornare a segnare anche Milik. Yildiz quando ci sarà. L’importante è vincere le partite, indipendentemente da chi fa gol. Gli attaccanti avranno più possibilità ma su questo stiamo cercando di migliorare».

SODDISFATTO DI CHIUDERE L’ANNO SECONDO – «In questo momento parlare di cosa succederà il 30 dicembre non ha senso, facciamo una cosa per volta. Domani è l’immediato, pensiamo al Monza, del mio amico Adriano Galliani col quale ora ci diamo del tu e dopo esserci dati del lei per tanti anni. Si conferma un dirigente di altissimo valore, sono fortunato ad aver lavorato con lui e a continuare ad avere un rapporto con lui. Sono ancora molto legato».

PALLADINO – «Come al solito Galliani non ha sbagliato allenatore. Palladino sta facendo molto bene, sono certo che nella crescita, nell’evoluzione, essendo vicino a Galliani, può ancora crescere, ma non solo di campo, anche fuori. Potrà fare un’ottima carriera, ci sono allenatori giovani bravi che stanno crescendo. Avere al fianco un dirigente di grande esperienza e genialità Galliani è un vantaggio per lui».

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