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Conferenza stampa Allegri: «Annata folkloristica, i ragazzi meritano questa finale»
Conferenza stampa Allegri: le parole alla vigilia di Siviglia Juve, valida per il ritorno delle semifinali di Europa League
La Juve vuole staccare il pass per la finale di Europa League. Per farlo, i bianconeri dovranno superare lo scoglio del Sanchez Pizjuan contro il Siviglia, dopo l’1-1 dell’andata all’Allianz Stadium firmato Gatti.
Nel giorno di vigilia, mercoledì 17 maggio, Massimiliano Allegri è intervenuto in conferenza stampa alle 19.40 per presentare il match davanti ai media. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.
CEFERIN CHE LI PREMIA A BUDAPEST LI CARICA – «Noi dobbiamo pensare solamente al campo, per noi domani è una bella partita da vivere, da giocare e tutta la squadra ha voglia di raggiungere questa finale in un’annata chiamiamola folkloristica. Questo deve essere uno stimolo in più per noi. I ragazzi meritano questa finale, senza niente togliere al Siviglia. Sappiamo che è una partita difficile. Domani ci vorrà personalità e lucidità perché ci saranno momenti di difficoltà all’interno della partita».
VOGLIA DI PRENDERSI TUTTO O METTERE UNA RIGA ALLA STAGIONE – «Quando sei vicino al traguardo vorresti arrivarci subito ma invece ci vuole calma, lucidità. I ragazzi sono stati bravi in questa annata. Io non sono stato né un parafulmine e né un riferimento, assieme alla società abbiamo lavorato insieme per arrivare a questo momento. Non era facile, ma tutte le cose che ci sono capitate, il giorno prima diverse dal giorno dopo, le abbiamo viste come opportunità. Domani è un’opportunità importante per cercare di arrivare a Budapest, tra l’altro non ci sono mai stato quindi i ragazzi mi faranno un grosso regalo. Ma soprattutto raggiungere un’altra finale che sarebbe un gran risultato. Come si dice, il calcio l’ha inventato il diavolo quindi domani abbiamo una grande partita, una grande serata e ci vuole un pizzico di fortuna perché sia dalla nostra parte».
VLAHOVIC O MILIK – «Una cosa importante, a meno che domani succeda il contrario ma non credo, è che la squadra sta bene fisicamente. Basta vedere le ultime partite in cui abbiamo fatto un secondo tempo in crescendo. È una partita che può durare 90 minuti oppure 120 minuti. Come nelle ultime partite, chi scenderà in campo sarà importante ma sarà determinante chi subentrerà dalla panchina com’è stato a Bergamo, ma anche con la Cremonese e all’andata col Siviglia. Dobbiamo rimanere sereni ora».
UNA FINALE ACCELEREREBBE IL PERCORSO PER TORNARE A VINCERE – «Come tutte le cose bisogna analizzare quello che è stato fatto quest’anno, in cui ci sono state cose negative tra cui gli infortuni da cui si sono create opportunità. Abbiamo dei giovani che hanno giocato molto, che sono stati importanti e han portato energia e incoscienza aiutando i vecchi. I vecchi sono stati importanti per alcune cose, i giovani per altre. La Juventus ritrova dei giovani cresciuti dopo un lavoro fatto di 10 anni dal settore giovanile e si trova un patrimonio e questa è una cosa importante. Non è che possiamo costruire tutto in un attimo, quest’anno bisogna arrivare in fondo bene, arrivare in finale, chiudere il campionato nel migliore dei modi consolidando il secondo posto, poi a fine stagione valuteremo il tutto. Dalle cose che bisogna migliorare, che ce ne sono tante, ma ci sono anche cose positive che sono tante anche quelle. Con lucidità e fermezza però, che non c’è in questo momento perché dobbiamo essere concentrati su quello che dobbiamo fare».
OPPORTUNITA’ DI ARRIVARE IN FINALE – «Questa è un’opportunità, tutte le cose vanno viste come opportunità. Il Siviglia è una squadra forte, a Torino ha fatto una buona partita. Noi a Torino eravamo partiti molto bene, poi abbiamo preso quel gol un po’ a campo aperto che potevamo evitare. Ci siamo un po’ disuniti, poi la squadra nel secondo tempo ha ripreso a giocare. Domani sarà differenti magari perché loro giocano in casa, saranno spinti dal pubblico, ma noi siamo pronti ad ogni evenienza. Sapendo che può durare 120 minuti»
ANNATA FOLKLORISTICA – «Questa è stata un’annata in cui ti svegliavi un giorno e avevi dei punti, il giorno poi ne avevi di meno, poi te li rimettevi. Oltre agli obiettivi che dovevamo avere dovevamo pensare anche ad altre cose. Questo ci ha fatto solo che bene. Abbiamo preso tutto come un’opportunità, ora siamo al rush finale in cui mancano 3 partite di campionato e speriamo due di Europa League poi vedremo. Come ho detto sempre noi sul campo dobbiamo fare quello per cui siamo chiamati a fare e cioè il massimo. Fino a questo momento siamo secondi in campionato, in Europa League siamo in semifinale e se saremo bravi e un pizzico fortunati saremo in finale altrimenti se meriterà il Siviglia gli stringeremo la mano e gli faremo i complimenti».
FAGIOLI – «La fortuna che noi abbiamo di avere 6/7/8 giovani nati nel 2000… Normale che devi passare da quei momenti. Nei giovani ci sono momenti in cui li provi e sembrano dei fuoriclasse, poi passano momenti down e sembra che non abbiano mai giocato a calcio. Ma questo fa parte della crescita dei giocatori, dei ragazzi. Quando arriverà a 26, 27 anni sarà al massimo della maturazione. Non è che le cose sono cambiate, sono le stesse. Si spiega in Rabiot che a 27/28 anni ha fatto quello che ha fatto e che oggi gioca partite diverse rispetto all’anno scorso già. Bisogna prendere il bello e il brutto. Perché poi alla fine è sempre il bello perché sono ragazzi giovani. Fagioli dopo l’errore col Sassuolo e col Napoli in cui doveva rincorrere l’avversario dentro l’area poi non ne ha più commessi. Passi attraverso quelle situazioni, perché sono ragazzi e le devi accettare. Lui, Soulé, Iling, Miretti, Barrenechea che ora si è fermato per il tendine, Gatti che quando è arrivato ha fatto buone partite poi si è un po’ perso ma era normale. Sei alla Juventus, non è facile perché la maglia ha una pesantezza diversa rispetto alle altre. Dobbiamo essere calmi, valutare, non farsi prendere dalla depressione quando qualcosa va male e non esaltarsi quando tutto va bene, Noi dobbiamo dare equilibrio nella crescita».
AMBIENTE – «Sappiamo quanto influisca, ci abbiamo giocato tante volte. Per noi è decisiva, ci giochiamo la finale. Davanti ai tifosi saranno molto spinti, nello stesso tempo avremo molti spazi per creare dei problemi. Sappiamo i loro punti di forza, ma anche che hanno delle debolezze. Ci vuole una partita di personalità quando abbiamo la palla. E momenti in cui, nelle folate, sulle palle inattive potranno creare difficoltà».
SCHIERAMENTO COME NEL SECONDO TEMPO DELL’ANDATA – «Devo decidere domattina, ho un dubbio in difesa, a centrocampo e in attacco. Domattina deciderò, se non lo farò domani mattina lo farò domani pomeriggio. Detto questo, la partita sarà lunga e si possono cambiare in corsa, può andar bene sperando di indovinare la formazione poi magari a partita in corso c’è bisogno di altri giocatori con altre caratteristiche. Durante la partita vedrò come sistemare le cose se ce ne sarà bisogno, spero di no».
HA CHIESTO ALLA SQUADRA DI ANDARE IN FINALE – «Non ho chiesto niente, lo sanno per conto loro che bisogna andare in finale. Domani non devo dire nulla sulle motivazioni, la partita si gioca da sola, in questo momento bisogna abbassare un attimino le energie perché si rischia di andare fuorigiri. Poi per il campionato ne parleremo da sabato quando riprenderemo l’allenamento».
PIU’ O MENO PRESSIONE DELLE ALTRE SEMIFINALI EUROPEE – «Di uguale c’è l’entusiasmo, l’eccitazione di giocare queste partite. Quando arriva una semifinale è meravigliosa. Domani sera speriamo di esser tutti felici, altrimenti passeremo una serata a Siviglia con giramento di scatole, però son queste le partite che vuoi giocare. Bisogna esser bravi e un pizzico fortunati per poter andare avanti. Però le emozioni di queste partite è difficile trovarle da un’altra parte. Si avvicina un traguardo, sei in Europa, bisognerà essere molto bravi. Come bisognerà essere molto bravi a rituffarsi sul campionato».